Silbernagl Undergallery (vecchia sede)
Milano
via Borgospesso, 4
02 76014944
WEB
Marco Lodola
dal 14/4/2008 al 16/5/2008
Lun 15-19, Mar-Ven, 10.30-19. Sab 10.30-12, 15-19
02 76014944

Segnalato da

Silbernagl



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Marco Lodola
Igor Zanti



 
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14/4/2008

Marco Lodola

Silbernagl Undergallery (vecchia sede), Milano

The greatest show on earth. Cavalli e acrobati prendono vita attraverso la luce e il colore in uno spettacolo circense. L'artista propone un lavoro che e' un inno alla vita, che inonda il mondo di primaverili pulsioni creative.


comunicato stampa

A cura di Igor Zanti

The greatest show on earth è il titolo della nuova mostra che Marco Lodola inaugura, nella sede milanese della galleria Silbernagl. Dopo la grande mostra che ha visto le sue “luminose” protagoniste al Castello Sforzesco e per le vie del centro di Milano, dopo aver proposto una versione inedita della facciata del teatro Ariston di San Remo, tigri elefanti, cavalli e acrobati prenderanno vita attraverso la luce e il colore in uno spettacolo circense di inedita grazia ed ironia. Le opere saranno esposte nell’ under - gallery della galleria Silbernagl, che, nonostante la consolidata e plurigenerazionale attività nel campo dell’ antiquariato, propone da qualche anno mostre di giovani artisti e maestri del contemporaneo.

“Marco Lodola - spiega Igor Zanti, curatore della mostra - non incarna l’artista disperato e consunto dal proprio lavoro … non è un incurabile narcisista, o comunque non lo è più di tanti suoi colleghi che, emaciati e scossi da imperscrutabili tormenti interiori, attraversano e passi insicuri e malfermi le gallerie e i musei di tutti il mondo, proponendo il miserevole spettacolo di un’arte che muore soffocata da sviste tardo minimal e aspirazioni pseudo concettuali. Ma potrebbe mai avere un tale disperato habitus un uomo che si è prefissato l’ambizioso obiettivo di imprigionare e scolpire la luce, uno che crea sculture luminose come candele votive, che tenta con ali dalle piume di led di imitare Icaro?

La luce è un elemento di vita e Lodola propone un lavoro che è un inno alla vita, che inonda il mondo di primaverili pulsioni creative, di amplessi metaforici, di fauni che rincorrono ninfe, di priapi sparsi per i campi, di grandi madri dagli enormi e molteplici seni. Anche il tema proposto in questa mostra, il circo, è un inno alla gioia di vivere, ad una vita senza regole, un inno alla libertà dell’arte, alla sfacciatezza dell’artista, alla maschera teatrale che permette a Pulcinella ed Arlecchino di farsi beffe dell’ordine costituito. In queste opere ci sono le immaginifiche visioni di Fellini, gli eccessi da drag queen di Moira Orfei, le paillettes dei costumi degli acrobati, i frizzi e lazzi dei clown, Rock’n’roll circus dei Rolling Stone e la ricerca compositiva di Leger nelle sue opere dedicate all’ambiente circense. C’è l’arte nella sua accezione più alta, ma anche nei suoi aspetti più popolari ma c’è, soprattutto, una bulimia di vita, una rinuncia alle tenebre della depressione culturale.
Vitalistica forza quella che si sprigiona dai mondi luminosi di Lodola, ma anche effimera - le opere prima o poi si spegneranno - come il durare della luce di una candela, come la vita stessa.

Ma cosa si cela dietro questo uomo che ha fatto della vita la sua ispirazione, che si balocca con le vetrate della parigina Saint Chapelle, con l’arte barocca, con il futurismo e la pop art, che sognava di fare la rock star, ed invece ha portato il rock nell’arte ed in provincia di Pavia? Si cela un artista geniale che ha colto l’insegnamento dell’arte contemporanea creando un proprio linguaggio unico, che cita con la stessa sicurezza e con la stessa spregiudicatezza la pittura caravaggesca ed i Rolling Stone, che non desidera nascondersi dietro pseudo intellettualismi di matrice tardo minimal, che tanto piacciono ad una certa critica snob e provinciale, ma preferisce prendersi gioco di tutto e di tutti, un artista che fa il girotondo con Duchamp, Warhol, Koons ed Hirst, e lo sgambetto a Beyus, che parafrasa luminarie da feste patronali, ed innalza la sua luce al cielo, preghiera e canto, inno ed assolo di chitarra, richiamo e messaggio che si perde nell’oscure profondità universo. Marco è un guitto, un giullare, un ballerino del ballo Excelsior dove la Scienza e l’Elettricità trionfano, un clown che si prende bonariamente gioco di noi tirandoci addosso una secchiata di fresca vitalità, che ci affascina e ci seduce, è una pagana divinità che ci libera dalle tenebre del nostro pessimismo donandoci la luce a suon di rock, un architetto che crea le insegne al neon per le strade di Utopia…”
“… non spegnete la luce, perché la luce è vita, perché Lodola è luce.”

Inaugura martedì 15 aprile dalle 18 alle 21

Sibernagl
Via Borgospesso 4, Milano
Orari Lunedì 15-19, Martedì-Venerdì, 10.30-19. Sabato 10.30-12, 15-19
ingresso libero

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