Galleria dell'Uva
Ferrara
Via De Romei, 38
0532 242380

Irene Petrafesa
dal 18/4/2008 al 19/5/2008
16 - 19.30, sab e dom su appuntamento
0532 242875

Segnalato da

Francesca Mariotti



approfondimenti

Irene Petrafesa



 
calendario eventi  :: 




18/4/2008

Irene Petrafesa

Galleria dell'Uva, Ferrara

Le tele dell'artista barese, tutte di grandi dimensioni, affrontano la problematica delle grandi citta', inserendosi nelle tematiche che Ferrara affrontera' in occasione del Cittaterritorio Festival 2008.


comunicato stampa

Sabato 19 aprile 2008, alle ore 17.30, sarà inaugurata la personale dell’artista barese Irene Petrafesa, presso la Galleria DELL’Uva di Via De Romei 38 di Ferrara. Le sue tele, di grandi dimensioni, affrontano la problematica delle grandi Città, inserendosi perfettamente nelle tematiche che la città di Ferrara affronterà in occasione del CITTATERRITORIO Festival 2008, che si svolgerà nella “prima città moderna europea” (J. Burckhardt) proprio in quei giorni.

La mostra personale di Irene costituisce la sua seconda esperienza ferrarese, avendo esposto nel 2001 presso la Galleria del Secondo Rinascimento. In questa sua nuova esperienza ferrarese sarà presentata dalla Dott.ssa Francesca Mariotti, che ha curato la mostra. L’Associazione Ferrara Pro Art e la Galleria Dell’Uva vogliono inserirsi con le “Metropoli” e le “Ciminiere” di Petrafesa nel preoccupante tema che viene affrontato in città, proponendo opere di grande impatto emozionale per porre l’inquietante dilemma tra “progresso e vivibilità” del nostro futuro. Unitamente all’artista, il sabato di apertura si tratteranno tali tematiche, coinvolgendo il pubblico con interventi e discussioni aperte.

Agli intervenuti sarà poi offerto un piacevole aperitivo a conclusione della vernice.

Irene Petrafesa nasce a Bari. Vissuta in un ambiente familiare incline all’arte a tuttotondo per passione Intensifica l’attività negli ultimi anni. Tra le mostre collettive si segnala la partecipazione alle fiere d’arte nazionali di Bari, Montichiari, Padova, Reggio Emilia e Forlì; la recente esposizione Free trail al Centro San Vidal di Venezia; i riconoscimenti in terra di Puglia tra i quali il Premio Barletta Provincia; Le noci D’oro a Noci, Bari; la manifestazione Mediterranea a Brindisi; Artistica a Lecce; la manifestazione Culture a confronto a cura dell’associazione G De Nittis tra Trani e Barletta, durante la quale dona il dipinto Ciminiera 1 per il nuovo Museo Permanente di Arte contemporanea Quadreria del Castello Svevo Trani-Bari.

Si classifica ai primi posti al Premio Sanremo 2000, al Premio Arte Mondadori a Milano ed al Gran Prix dell’Adriatico a Riccione. Tra il 2001 e 2002 partecipa al Roma new Age al Palazzo delle Esposizioni, aggiudicandosi il premio della critica, le grandi mostre a Roma , rassegna internazionale a Palazzo Barberini, al Castello di Montegiardino nella Repubblica di San Marino ed a Palese-Bari nella rassegna Puri e Semplici Riflessi di Puglia.

Acquisisce la menzione speciale di Artista europeo nell’ambito dell’ArtSummer New a cura della Comunità Europea Helsinki-Finlandia ed espone in ambito internazionale in eventi artistico culturali alla Fiera di Salisburgo , a Tenerife in Spagna , alla mostra Away game alla Sendai Mediateque in Giappone.
Tra le mostre personali ed itineranti, che sintetizzano il percorso creativo dell’artista tra il 2001 e 2006, si menzionano: Fossili, Realtà non conforme, Mediterraneo, Frammenti Metropolitani, Ciminiere suggestioni della memoria, Tangenze Emozionali tenute nelle gallerie: City – Lignano Sabbiadoro; II Rinascimento a Ferrara; Banca Cassa di Risparmio – Ferrara; Hotel Magnolia – Abano terme; Palazzo Palmieri – Trani-Bari; Studio 4 ArtGallery – Molfetta-Bari; Castello Svevo – Barletta-Bari; Dolce Vita – Firenze; Art Point Black – Firenze; Art-time – Udine; Immagina – Brescia; Cripta S.Croce – Bisceglie-Bari; Unione – Bari; Tim caffè – Bari; libreria Einaudi – Barletta.

Irene Petrafesa
Ciminiere e Metropoli, espressioni del nostro mal di vivere

Il percorso artistico di Irene Petrafesa si è sviluppato in modo coerente e deciso fin dalle sue prime esposizioni, sempre attenta alla realtà urbana, quale espressione della nostra vita contemporanea, caotica e alienante. Le Città che tutto accentrano e inglobano nel loro vorticoso crescere. Irene dipinge Metropoli, costrittive di vite e lavori, “cantieri sempre aperti” in cui ciò che nasce distrae da ciò che muore, creando luoghi fantasma, abbandonati e aridi. Questa sensibilità fa di Irene una interprete importante di quella Land Art o Art-chitettura di denuncia che negli ultimi anni esprime una sorta di malcontento o di nostalgia verso un modo di vivere più a misura d’uomo. Le grandi tele sono la sua forma di espressione migliore e le maggiori suggestioni le esplica con vibrante capacità emozionale. I suoi sono i grandi edifici, vuoti e aridi, successione di muri e di strutture post-moderne, in cui la presenza umana non è mai visibile. I luoghi del caos o dell’abbandono, di quella vita solitaria che migliaia di persone vive come numeri, imprigionati tra smog di “Ciminiere” minacciose e incombenti passaggi metropolitani, avvolti da una selvaggia speculazione edilizia. Edifici su edifici, imponenti o fatiscenti muri invalicabili in cui l’umanità si è persa.

Senza parole e senza suoni, ovattati da una foschia che permette una visione scontornata e sconcertante di ciò che ci circonda, sembra che Irene denunci l’abbandono della comunicazione e del calore umano, fatto di piccole cose quotidiane, semplici espressioni di una vita di legami e di rapporti. In questi “luoghi non luoghi” la nostra artista punta l’indice sulla “mancanza”, sul disagio del vivere, sulle aggressioni al paesaggio cittadino, rendendolo privo di tutte le caratteristiche per cui è stato creato. La vita moderna ci ha reso orfani di quei valori che la rendono calda. Il Progresso è davvero tale? Quale creatività si trova in queste enormi “prigioni”, ricche di ogni tecnologia , ma privi di Anima? Le tele di due metri che Irene ha realizzato per questa personale proseguono il suo forte interesse per le esperienze mentali ed emozionali della vita moderna, espresse tramite i luoghi che ci identificano meglio, le città, nostro spazio vitale, campo di prova di tutto il nostro essere. I colori che Irene Petrafesa utilizza sono tratti dalla tavolozza delle mille sfumature calde del rosso e del marrone, Il rosso spesso è inserito per dare spessore emotivo, immagine di ferita o piaga tra queste cupe pareti e strutture. Il rosso nello stesso tempo risulta essere proprio ciò che impedisce all’incessante “progresso” urbanistico di appiattire tutto, smorzando anche il “provare” dolore, il sentirsi feriti. Irene sembra incidere delle ferite sulla tela, uscendo con forza dalla faticosa ricerca dell’altro con cui interagire in un luogo in cui il colore deve esistere e stupire
Francesca Mariotti

Inaugurazione Sabato 19 aprile 2008, alle ore 17.30

Galleria dell'Uva
Via De Romei, 38 - Ferrara
Ingresso libero

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