Corsoveneziaotto Arte Contemporanea
Empireo. Nel tentativo di nobilitare oggetti d'uso quotidiano Bolla mette in risalto il contrasto tra mondi palesemente lontani. Come nel tema della Vanitas i simboli della caducita' della vita e della mutevolezza delle cose sono contrapposti alla sontuosita' e alla brillantezza dei cristalli Swarovski.
A cura di Luca Beatrice
Nicola Bolla, dopo tre anni, torna a esporre alla galleria Corsoveneziaotto con il nuovo progetto dal titolo Empireo.
Secondo la teologia cattolica medievale, il cielo Empireo era il più alto dei cieli, luogo della presenza fisica di Dio, dove risiedevano gli angeli e le anime accolte in Paradiso.
Nel modello di Tolomeo, la terra era al centro dell'universo, circondata da otto sfere concentriche (i cieli). I teologi medievali, ispirandosi alla dottrina di Aristotele, introdussero un nono cielo, il Primum mobile, che originava e alimentava il movimento degli altri. L'Empireo stava al di sopra di questi nove, e non era limitato in dimensione né costituito da materia, ma piuttosto un luogo spirituale, fuori dal tempo e dallo spazio, eternamente immobile.
La più celebre descrizione dell'Empireo è quella di Dante nella Divina Commedia:
"Noi siamo usciti fore
del maggior corpo al ciel ch'è pura luce:
luce intellettüal, piena d'amore;
amor di vero ben, pien di letizia;
letizia che trascende ogne dolzore.
Qui vederai l'una e l'altra milizia
di paradiso, e l'una in quelli aspetti
che tu vedrai a l'ultima giustizia."
(Paradiso XXX, 38-45)
Potrà dunque apparire provocatorio l’accostamento proposto da Nicola Bolla tra un concetto così alto e l’immagine triviale rappresentata dall’installazione di “sculture-cesso”. Nel tentativo di nobilitare oggetti a uso quotidiano, che in questo caso richiamano la componente più materiale e scatologica, Bolla mette spesso in risalto il contrasto tra mondi palesemente lontani. Come nel tema della Vanitas i simboli della caducità della vita e della mutevolezza delle cose sono contrapposti alla sontuosità e alla brillantezza dei cristalli Swarovski.
Altro elemento scottante, l’evidente “citazione” all’opera shock del novecento, ovvero l’Orinatoio di Marcel Duchamp. Applicando la teoria del Ready Made, Bolla ripercorre il cammino in senso inverso. Estrapola l’oggetto dal suo contesto originario per destinargli una sconosciuta funzione, quella di essere toccato, ammirato, desiderato, e soprattutto attraverso il lusso e la preziosità del suo materiale, gli restituisce il pieno diritto di opera d’arte e non semplice “cosa” prelevata dal reale.
Nicola Bolla conosce bene le proprietà del vetro e gli effetti di luminosità che questo materiale può produrre se sottoposto a giochi di luci e di ombre. Ciò permette di porre particolare attenzione a temi a lui cari, come lo scontro tra apparenza e sostanza, l’opposizione tra dentro e fuori, tra splendore e buio, tra forma fine a se stessa e contenuto pregno di significati. Bolla provoca inoltre un dibattito tra chi con un occhio attento intravede la ricerca e l’intento comunicativo dell’opera e chi avverte l’oggetto solo nella sua immagine superficiale, esclusivamente percepito come pura espressione di un gusto in bilico tra kitsch e lussuria.
Nicola Bolla
Nato nel 1963 a Saluzzo. Vive a Torino.
Mostre personali selezionate
2007 - N.B., Sperone Westwater, NewYork; Goss Gallery, Dallas; 2005 - Circus, corsoveneziaotto, Milano; 2004 - Il gioco delle parti, Parlamento europeo, Espace Distribution ASP, Bruxelles; 2003 - White Project, Galleria Marconi, Cupra Marittima (AP). 2002 – Nhora Haime Gallery, New York. 1997 – Galleria milleventi, Torino; Fondazione Palazzo Bricherasio, Torino.
Inaugurazione martedì 6 maggio ore 18.30
Corsoveneziaotto Arte Contemporanea
corso Venezia, 8 Milano
da lunedì a venerdì 10-13/15.30-19.30, sabato 10-13