Works for projects. La mostra alla Galleria In Arco si compone di dipinti e una ventina di opere su carta. Queste ultime rappresentano studi e progetti preparatori dei lavori su tela di piu' ampie dimensioni. Presso la Banca BSI Italia sono esposti 3 wall drawings, una serie di disegni e uno storico wall relief. Come recita il titolo, filo conduttore dell'evento e' il rapporto che lega il progetto all'opera che ne deriva.
Si tratta della prima mostra personale di Peter Halley a Torino. La mostra
si compone di tre dipinti e una ventina
di opere su carta. Queste ultime rappresentano studi e progetti preparatori
dei lavori su tela di più ampie dimensioni.
Come recita il titolo, filo conduttore dell'evento espositivo è dunque il
rapporto che lega il progetto all'opera che ne deriva.
Scrive Demetrio Paparoni nel catalogo che accompagna la mostra:
Rifacendosi alla lezione della Bauhaus, Halley concepisce l'opera come se
questa potesse essere riproducibile all'infinito,
esattamente come avviene con gli oggetti di design (per i quali Halley nutre
un forte interesse).
Qualcosa del genere accade per i wall drawings di Sol Lewitt e per le
sculture minimaliste in genere: una volta realizzato il
progetto, chiunque ne conosca l'alchimia può duplicare il lavoro. In
quest'ottica il progetto non è meno importante del lavoro
vero e proprio. Nel caso di Halley il progetto è il disegno, l'acquerello o
il dipinto su carta che definisce nei dettagli l'opera.
Sempre in quest'ottica le carte di Halley potrebbero essere considerate
l'originale e i singoli dipinti dei multipli. Ma Halley non
concepisce i suoi quadri per essere riprodotti in serie, e dunque multipli
non sono. È vero semmai il contrario, egli considera
ogni lavoro un pezzo unico e tale lo rende nel momento in cui lascia che
qualcuno lo appenda alla parete: incidendo
biologicamente sulla superficie del quadro, il tempo e la luce conferiscono
un'età all'opera, rendendola unica.
Ogni eventuale
potenziale ripetizione successiva dello stesso soggetto darebbe vita in tal
senso a un non originale. Stessa sorte è toccata del
resto agli oggetti della Bauhaus (assai cari ad Halley), che rifatti oggi
sono ben altra cosa rispetto ai loro prototipi e alle loro
prime edizioni: l'arte tenta spesso di cambiare le regole del mondo, non
sempre ci riesce.
Torniamo ai lavori su carta. Halley non li considera pezzi autonomi ma
progetti finalizzati al dipinto.
Fanno eccezione quelli
realizzati al computer come disegni autonomi o come progetti di ambienti.
Non nascendo come progetto per la realizzazione
di un oggetto mobile ma per un'installazione che verrà poi rimossa, essi
sono, insieme alla foto, l'unica testimonianza di quel
lavoro. Essi sono in questo caso pezzi autonomi sia sul piano concettuale
che formale.
In concomitanza con l'inaugurazione della mostra presso la galleria,
riaprirà in via eccezionale la collezione di lavori
di Peter Halley proprietà di BSI Art Collection.
Nella sede torinese della Banca saranno esposti al pubblico alcuni dipinti,
tre wall drawings di grandi dimensioni, più una
serie di disegni e uno storico Wall Relief. Si tratta di Cinderblock Prison,
notevole opera degli anni ottanta,
esposta una prima volta nel 1992 presso lo Stedelijk Museum di Amsterdam e
successivamente ripresentato nella
mostra La metafisica della luce, curata nel 1993 da Demetrio Paparoni alla
galleria John Good di New York.
In occasione di questo evento torinese il pubblico avrà dunque l'opportunità
di conoscere un raro e importante lavoro
di Halley, fin'ora mai esposto in Italia.
Inaugurazione 22 maggio 2008
Sedi:
Galleria In arco
Piazza Vittorio Veneto 3 - Torino
orari galleria: martedì/sabato dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 16 alle 19,30
Ingresso libero
Banca BSI Italia Gruppo Banca Generali
via Maria Vittoria 6 - Torino
orari Banca Generali/BSI: martedì/venerdì dalle 15 alle 18