Spazio Tadini
Milano
via Jommelli, 24
02 26829749 FAX 02 26829749
WEB
Mario De Leo
dal 28/5/2008 al 14/6/2008
ore 18.30

Segnalato da

Melina Scalise



approfondimenti

Mario De Leo



 
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28/5/2008

Mario De Leo

Spazio Tadini, Milano

Le sue opere pittoriche sono la raffigurazione del nuovo universo in cui l'uomo contemporaneo vive e con il quale si relaziona. Rappresentano un cosmo in cui l'individuo si muove costantemente alla ricerca e alla scoperta del nuovo, di nuovi linguaggi, di nuove emozioni.


comunicato stampa

Le opere di Mario De Leo sono la raffigurazione del nuovo universo in cui l’uomo contemporaneo vive e con il quale si relaziona. Rappresentano un cosmo in cui l’individuo si muove costantemente alla ricerca e alla scoperta del nuovo, di nuovi linguaggi, di nuove emozioni. Uno spazio in divenire in cui però rischia di perdersi se non riesce a cambiare il modo di relazionarsi e non si appropria di nuovi linguaggi. I quadri di De Leo propongo un viaggio nella conoscenza e nello sviluppo senza rischi di perdersi nel nulla. Sono il racconto di un’armonia ritrovata, o mai persa, di un equilibrio tra l’uomo e l’universo che è sempre possibile là dove c’è comunicazione, là dove c’è ascolto, là dove c’è l’accoglienza della scienza senza contrapporla alla bontà della Natura.

“Contadino tecnologico è una sua definizione. Sintesi di un autoritratto. Ma, dal dialogo emerge subito un nuovo valore poetico. – scrive di lui Claudio Rizzi – L’equazione si riassume nel concetto di contadino quale radicamento profondo alla terra e nell’accezione di tecnologia quale processo della storia”.
Nelle sue tele i frammenti riassemblati di circuiti elettrici sembrano note di un nuovo pentagramma: il passato e il futuro si fondono. La tecnologia e il suo linguaggio sono gli strumenti attraverso i quali l’uomo contemporaneo si esprime in prevalenza, ma questi, per De Leo, non sono in antitesi con i linguaggi tradizionali. Nelle sue opere la similitudine tra un “punto ascensionale” e una nota su un

tradizionale spartito musicale è tale da spingere chi guarda le sue tele a paragonare i suoi segni a un avveneristico codice musicale, a una innovativa lingua universale sempre tesa verso qualcosa che va oltre, pronta a superare confini e ad accettare nuove sfide. Nei suoi lavori segni e linguaggi tecnologici e simboli primitivi si mischiano. Il cono, per esempio, immagine ricorrente nelle sue opere, è il simbolo alchemico dell’oro e del sole, ma è anche un banale strumento di ascolto, capace di convogliare il suono al nostro orecchio.
“Esso è il veicolo ideale per la ricognizione di “mondi possibili” con cui instaurare nuove processualità significanti; è un “simbolo sonda” così lo definisce l’artista – scrive Teodolinda Coltellaro – “che serve ad attraversare scritture, alfabeti, la grammatica-sgrammaticata dei miei sogni, per andare incontro alla luce.. alla ricerca di nuovi mondi, di nuove armonie..”

I coni di De Leo sembrano navicelle aerodinamiche, simbolicamente sia maschili che femminili sempre presenti a garantire un canale di comunicazione tra l’uomo e l’universo. Sono il mezzo di scambio, il canale attraverso il quale si ristabilisce il senso di appartenenza ad un unico e solo linguaggio universale che in De Leo è certamente intriso di musicalità. “Io ritengo immodestamente di essere tra coloro che percepiscono un autentico cantastorie con il vibrante intuito del rabdomante – dice di lui Moni Ovadia, il suo amico ai tempi della Cooperativa “L’Orchestra” - ..In questo senso l’incontro con Mario de Leo è stato uno dei più emozionanti”.

Ufficio stampa
Melina Scalise
ms@spaziotadini.it
cell 3357894634

Inaugurazione Giovedì 29 maggio inaugurazione alle ore 18.30

Spazio Tadini
Via Jommelli, 24 Milano
La mostra sarà aperta tutti i giorni feriali dalle 15 alle 19.
Durante gli eventi culturali a Spazio Tadini fino alle ore 24 (sabato e domenica solo su prenotazione)
ingresso libero

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