Villa Necchi Campiglio
Milano
via Mozart, 12
02 467615319
WEB
Benvenuti a Villa Necchi Campiglio
dal 27/5/2008 al 27/5/2008
presentazione ore 11.30

Segnalato da

FAI Fondo per l'Ambiente Italiano




 
calendario eventi  :: 




27/5/2008

Benvenuti a Villa Necchi Campiglio

Villa Necchi Campiglio, Milano

L'apertura al pubblico dopo tre anni di restauro.


comunicato stampa

Sono serviti tre anni di complessi lavori di restauro per aprire al pubblico Villa Necchi Campiglio, monumento di incomparabile bellezza di via Mozart a Milano, che sancì l'ingresso del razionalismo nell'architettura cittadina. Oggi Villa Necchi Campiglio, donata al FAI dalle sorelle Gigina Necchi Campiglio e Nedda Necchi, apre le porte ai cittadini milanesi e non, proponendosi come nuovo luogo culturale di Milano, un luogo dove fermarsi e ritrovarsi, dove ammirare capolavori d'arte ma anche rilassarsi e dedicare tempo a se stessi.

Meraviglia. Basta una parola per esprimere contemporaneamente causa ed effetto di un'opera d'arte che finalmente apre le porte al pubblico tracciando un nuovo indirizzo culturale, di identità cittadina, di incontri di lavoro, di pause di riposo. Villa Necchi Campiglio, monumento di incomparabile bellezza e fascino che sorge nel pieno centro di Milano, è una meraviglia da ammirare, un luogo vivo che racchiude in sé l'identità di una città che, negli anni '30, si trovava come poche altre tenacemente protesa verso il futuro. E meraviglia è l'effetto che provoca la sua vista al visitatore, grazie al suo stile moderno e originale che è al contempo emozionante e commovente.

Realizzata tra il 1932 e il 1935 dall'architetto Piero Portaluppi, aggiornata in seguito dal collega Tomaso Buzzi, e donata infine al FAI per disposizione testamentaria dalle sorelle Gigina Necchi Campiglio e Nedda Necchi, Villa Necchi Campiglio sancì l'ingresso del razionalismo nell'architettura cittadina esprimendo nello stesso tempo l'estrosa fantasia creativa del progettista e il persistere di elementi del precedente gusto Déco. Grazie all'imponenza della struttura, la strepitosa qualità dei materiali e delle finiture, l'importanza delle collezioni esposte e la magia del suo giardino nascosto in pieno centro, la Villa divenne il simbolo di una città ambiziosa e illuminata.

Dopo tre anni di complessi restauri, e un investimento di circa 6 milioni di euro, Villa Necchi Campiglio apre finalmente le porte al pubblico mercoledì 28 maggio, proponendosi come nuovo luogo culturale nella mappa della grande capitale del lavoro e degli affari. Un luogo unico dove fermarsi e ritrovarsi, ammirare capolavori d'arte ma anche rilassarsi e dedicare del tempo a se stessi. Un luogo dove i milanesi possono riconoscere e ritrovare la vera identità della loro città, visionaria e pragmatica al tempo stesso.

Una vera e propria “Villa multiuso” come l'ha definita la presidente FAI, Giulia Maria Mozzoni Crespi, nel corso della presentazione alla stampa, una villa da visitare ma anche da vivere attraverso convegni, incontri aziendali, festeggiamenti. “La nuova Caffetteria – prosegue la Crespi – sarà aperta anche la sera, permettendo così alle persone di bere qualcosa comodamente seduti a bordo della piscina”.

Ma anche un'opera d'arte, fuori e dentro, visto che la Villa ospita la Collezione Claudia Gian Ferrari, straordinario catalogo di 44 superbi capolavori dell'arte del Novecento Italiano, da Arturo Martini a Giorgio Morandi, da Giorgio de Chirico a Mario Sironi, che la grande collezionista ha generosamente destinato in prestito permanente e in futuro – per destinazione testamentaria – in proprietà al FAI; e la Collezione di Alighiero ed Emilietta de' Micheli, con dipinti di Canaletto, Tiepolo, Marieschi e Rosalba Carriera, preziose porcellane cinesi e maioliche lombarde, una collezione di miniature di Jean Baptiste Isabey appartenute anche a Napoleone, oltre a importanti arredi italiani e francesi del ‘700.

L'apertura di Villa Necchi Campiglio rappresenta l'ennesima sfida per il FAI, che si appresta per la prima volta a gestire un proprio Bene che sorge in una grande realtà metropolitana, all'interno di un quartiere con una precisa identità, da restituire al contesto dinamico, umano e sociale di una città dalla vita frenetica scandita da orari e impegni serrati. Una Villa nata per “ricevere” che oggi, grazie al FAI, può continuare la sua funzione di luogo di ritrovo, di pausa, di incontri, colazioni, cene di lavoro e non.

“Il FAI – conclude Giulia Maria Mozzoni Crespi – si pone come un piccolo modello di ‘ideale qualità', all'interno di un Paese come il nostro sinonimo di grande qualità, arte e cultura, ma anche di paesaggio straordinario. Il grande restauro di Villa Necchi Campiglio è l'emblema della nostra battaglia a favore della qualità e del rigore, nell'ottica di far conoscere a tutti i valori italiani”.

Villa Necchi Campiglio
Via Mozart 12 - Milano

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