Vorrei che il cielo fosse bianco di carta. Il progetto dell'artista innesca interferenze fra mondi e immaginari differenti, creando un dispositivo 'a cascata' di interventi che raccolgono la sua esperienza precedente per trattenerla e farne eco. Durante la serata inaugurale lo spazio verra' occupato da un'installazione che invitera' il pubblico a partecipare ad una performance collettiva.
a cura di Chiara Agnello
Sovvertire la
percezione dello
spazio. Creare una struttura
fragile e un apparato che limita e sottolinea dinamiche transitorie.
Interrogarsi e interrogare sul concetto di memoria, normalità e
identità di genere. Da queste riflessioni nasce Vorrei che il cielo
fosse bianco di carta, la personale di Dafne Boggeri presso il
nuovo spazio espositivo di Careof alla Fabbrica del Vapore.
Con un titolo carico di significato e preso a prestito da una canzone
sulla Resistenza partigiana, il progetto di Dafne Boggeri innesca
interferenze fra mondi e immaginari differenti, creando un dispositivo
'a cascata' di interventi che raccolgono la sua esperienza precedente
per trattenerla e farne eco.
Durante la serata inaugurale lo spazio verrà occupato da
un'installazione che inviterà il pubblico a partecipare ad una
performance collettiva. Tracce dell'evento e parte della struttura
rimarranno nei giorni successivi, dialogando con segni e lavori fra cui
Last/Lost legato ad una performance realizzata durante la
chiusura definitiva dello storico club parigino Le Pulp (2007). Stop
Me If You Think You've Heard This One Before presenta invece la
storia volutamente frammentata e irricomponibile della musicista
tedesca Bettina Köster protagonista della scena No Wave di Berlino e
New York negli anni '80.
In occasione della mostra verrà pubblicato il libro d'artista, Last/Lost
- Stop Me If You Think You've Heard This One Before (2008) in 100 +
10 AE edizioni, 70 pagine a colori.
Dafne Boggeri (1975, Tortona, Alessandria) vive e lavora a Milano.
//Selezione mostre personali
2008: Approximatly Infinite, Studio La Citta', Verona. 2007: Relax,
It's only me, S 1107 Alvarado St, Los Angeles. I started
something I
couldn't finish, Tankerleft Gallery, Tokyo. 2006: Hidden line
on explicit surface N.01, Centre Culturel Français de Milan, Milano.
2004: Dispositif 01, Espace Experimental Le Plateau - FRAC Ile
de France, Parigi.
//Selezione mostre collettive
2008: Dai Tempo Al Tempo, Fondazione Sandretto Rebaudengo,
Guarene d'Alba (Cn); Looking for the Border, De Garage, Mechelen,
Cultuurcentrum Strombeek, Strombeek, Fondazione Stelline, Milano. 2006:
videoREPORT ITALIA_2004/05, Galleria d'Arte Contemporanea
di Monfalcone. 2005: Fragmented City, XII Corso Superiore d'Arte
Visiva Fondazione Ratti, Careof e Viafarini; Premio Internazionale della Performance,
Galleria Civica di Trento, Centrale Idroelettrica di Fies, Dro (TN). 2004: Assab One 2004, Assab one, Milano.
Immagine: Dafne Boggeri, UNTITLED (LOST) edizione di poster, cm 60 x 45, 2008
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Martedì 10 giugno alle 18.00 Viafarini inaugura: Andreas Golinski. Lost Dreams a cura di Milovan Farronato
Inaugurazione martedì 10 giugno ore 18.00
Careof // Docva
Fabbrica del Vapore, Via Procaccini 4, Milano
da martedì a sabato dalle 15.00 alle 19.00