Torre Comunale
Vitorchiano (VT)
Piazza S. Agnese

Qual piuma al vento...
dal 27/6/2008 al 2/8/2008

Segnalato da

Studio7.it




 
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27/6/2008

Qual piuma al vento...

Torre Comunale, Vitorchiano (VT)

Sei artiste - Sabrina Albiati, Silva Bruschini, Daniela Caciagli, Cate Maggia, Cristiana Pacchiarotti e Raffaella Simone - raccontano attraverso le loro opere il lato piu' frivolo e divertente delle donne. A cura di Barbara Pavan.


comunicato stampa

a cura di Barbara Pavan

Il 28 giugno 2008 in occasione della Notte Rosa, si inaugura presso la Torre Comunale di Vitorchiano, la mostra d’arte contemporanea ‘Qual piuma al vento…’, a cura di Barbara Pavan, promossa da Studio7.it con il patrocinio del Comune di Vitorchiano.

Sei artiste, Sabrina Albiati, Silva Bruschini, Daniela Caciagli, Cate Maggia, Cristiana Pacchiarotti e Raffaella Simone raccontano attraverso le loro opere il lato più frivolo e divertente delle donne. Così ad ogni piano della splendida Torre Medioevale si incontrano ora gli ‘archetipi’ di femminilità che la Albiati identifica con due miti del cinema italiano attraverso una serie di ‘ritratti’ in acrilico in bianco e nero, ora le scarpe protagoniste delle tele della Pacchiarotti o i cappelli d’artista della Bruschini, per finire con i collages di Cate Maggia e le opere al femminile di Daniela Caciagli e di Raffaella Simone.

Sabrina Albiati è nata nel 1977 a Firenze, dove vive e lavora. Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Firenze, ha lavorato prima come illustratrice freelance e poi come grafica. Ha al suo attivo varie personali a e collettive tra le quali recentemente al Museo Bargellini a Pieve di Cento. E’ assistente collaboratrice al Corso di Comunicazione Visiva III del Corso di Laurea in Disegno Industriale dell’Università di Firenze. La Albiati ha dedicato questa serie di opere a due grandi attrici quasi archetipi di femminilità nell’immaginario italiano degli ultimi 50 anni benché in maniera molto diversa, Sofia Loren e Anna Magnani, scegliendo una realizzazione quasi fotografica, utilizzando un bianco nero di grande impatto visivo. Continuatrice della cultura figurativa europea, che ha dato il meglio di sé a Parigi nei primi due decenni del secolo scorso, ha saputo conservare la sua solidità toscana, che la accompagna da una composizione all’altra, dove la linea diviene predominante. E’ pittura lirica e fluente, rapida e incisiva nel segno che vola a fermare un’emozione. Nei suoi quadri troviamo suggestione e qualità, esistenza e vitalità, che allargano il tema del ritratto: ormai la cronaca è diventata storia, e la lezione della Albiati è una straordinaria e irripetibile interpretazione.

Silva Bruschini vive opera a Roma dove si è diplomata presso l’Accademia di Belle Arti. Docente di Disegno Professionale e Storia della Moda e del Costume, designer pubblicitaria, ha lavorato per numerose grandi aziende. E’ stata collaboratrice artistica per il film francese di cartoni animati di Peynet ‘Il giro del mondo degli innamorati Valentino e Valentina’ ed altri films di animazione. Per molti anni disegnatrice per tessuti di moda presso lo studio di Charlie Farkas e tuttora collaboratrice, è stilista e creatrice di moda e accessori e collaboratrice di stilisti quali Fendi, Lancetti, Gattinoni, Fürstenberg, Sarli. Ha partecipato a defilè e performance in Italia e all’estero, a Lime Light di New York, U4 di Vienna, Teatro Vittoria di Roma, tramite la Camera della Moda e Auditorium di Roma, per AltaModaRoma.

Daniela Caciagli toscana, ha all’attivo personali in gallerie pubbliche e private in Italia ed all’estero. Nel 2007 è stata finalista al Premio Arte con un’opera esposta in seguito alla Permanente di Milano. Le opere esposte appartengono ad un progetto molto più ampio che l’artista ha dedicato all’universo femminile tracciandone i contorni, indagandone i contenuti ed esplorandone tutte le sfumature e che rientra nel percorso personale ed artistico della Caciagli. ’Ogni donna sono io’, scrive nella nota introduttiva, concludendo la propria riflessione ‘specchiandosi’ in ogni donna di questo mondo con cui sente di condividere l’intima essenza. I lavori in mostra sono ‘ritratti-non ritratti’, donne senza volto, colte in un attimo che è appartenuto almeno una volta alla vita di tutte: un gesto quotidiano, una passeggiata in bicicletta, un momento di riflessione, una pausa al caffè. Donne quotidiane, appunto, senza identità, senza nome, dove è l’essenza femminile a trasparire a raccontare un mondo sempre fedele a se stesso ma sempre costantemente in vertiginosa e dinamica evoluzione. L’essenza poetica dell’arte di Daniela Caciagli è proprio una pittura che riesce a cogliere attimi di vite quotidiane, restituite sulla tela come fermoimmagini di sentimenti sospesi in tempi e spazi indefiniti. Le figure sembrano fluttuare in atmosfere sospese nel tempo, imprigionate in luoghi incantati, quasi miraggi destinati a svanire, liquefarsi.

Cate Maggia, piemontese, si è laureata in Architettura al Politecnico di Torino. Da allora si occupa del restauro di quadri e affreschi oltre ad un'attività di progettazione di interni. La sua attenzione verso l'immagine e la riscoperta di essa l'ha portata alla creazione di ricchi quadri/collages sulle tematiche legate alla situazione critica della vita di oggi e sulle sue implicazioni emozionali più forti, sia sul piano privato che pubblico della nostra esistenza. E’ un luogo quello che descrivono i lavori di Cate Maggia, opere che solo apparentemente accolgono figure consuete, come immagini di donne, foglie, fiori, simboli appartenenti al quotidiano collettivo: un luogo aperto, onirico, disposto ad accogliere l’immaginario dello spettatore e le sue proiezioni mentali, diventando quindi contemporaneamente luogo dell’artista e luogo dell’osservatore. Abbiamo allora universi quotidiani e fantastici, che diventano tanto più attraenti quanto capaci di accogliere un mondo mentale e parallelo, possibile solo nello spazio che all’immaginario comune l’arte della Maggia è in grado di offrire. Alla base dell’opera di quest’artista c’è un solido impianto grafico, oltre che un sapiente taglio delle inquadrature, derivante dai suoi studi di architettura, che rendono le sue composizioni assolutamente cercate, studiate e non casuali, mentre l’uso del colore e delle trasparenti velature finali sono frutto di una concezione cromatica di emozionante immediatezza. Ha all’attivo personali e collettive in Italia ed all’estero.

Cristiana Pacchiarotti, romana, laureata in architettura, la sua formazione prettamente storico-artistica la porta ad approfondire il campo dell’arte nelle sue forme più svariate che la indirizzano alla realizzazione di diversi allestimenti di pittura e architettura. Pittrice meticolosa ed attenta ad ogni minimo dettaglio da risultare quasi fotografica, Cristiana Pacchiarotti ha fatto dell’oggetto feticcio per eccellenza, la scarpa femminile, il perno centrale della sua creazione artistica. La composizione rimanda alla formazione architettonica dell’artista, poiché dell’oggetto viene sempre data una visuale globale, frontale e di profilo, dimostrando un’attenzione ad un impianto equilibrato e privo di casualità. Eleganti calzature, concepite anche come moderne nature morte, dominano i dipinti stagliandosi su sfondi completamente bianchi, privi di qualsiasi coordinata spazio-temporale; le scarpe rappresentate intendono esprimersi per ciò che sono, un puro simbolo estetico di bellezza che, spostato dal suo contesto consueto ed immesso in una condizione di privilegio, quella artistica, diviene opera d’arte. Ha esposto in personali a Roma, Rieti, Arezzo.

Raffaella Simone è nata a Roma. Diplomata in Pittura presso l'Accademia delle Belle Arti di Roma, ha frequentato '' Les Ateliers des Beaux-Arts de la Ville de Paris''. Insegna materie artistiche e si occupa di arteterapia e di laboratori di pittura e manipolazione. Ama lavorare su superfici dure e scabre, come il legno logorato e invecchiato, e con materiali ''poveri'' come carta, cera, pigmenti in polvere, frammenti di tessuti o pagine di libri, sperimentando la stratificazione, lo spessore di superfici aspre, segnate, graffiate, macerate ed imperfette….Anche il corpo umano (la sua immagine) acquista valore e profondità quando è vissuto e ''segnato'' dalle imperfezioni, dal passare del tempo, dalle cicatrici, dai tatuaggi. La scrittura diventa un decoro…stralci di fiabe, di leggende, di antiche preghiere popolari vengono proposte e rielaborate per lasciare una traccia labile e ''polverosa'', appunti di viaggio, frammenti, suggestioni e ricordi. Le sue opere sono esposte in numerose collezioni private e pubbliche.
La mostra sarà visitabile fino al 3 agosto 2008.

SCHEDA TECNICA

Titolo: ‘Qual piuma al vento…’
Artiste: Sabrina Albiati, Silva Bruschini, Daniela Caciagli, Cate Maggia, Cristiana Pacchiarotti e Raffaella Simone.
A cura di: Barbara Pavan

Promossa e patrocinata dal Comune di Vitorchiano

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