Castello del Buonconsiglio
Trento
via B. Clesio, 5
0461 492840, 0461 233770 FAX 0461 239497
WEB
Due Mostre
dal 3/7/2008 al 1/11/2008
mar-dom 10-18

Segnalato da

Studio Esseci




 
calendario eventi  :: 




3/7/2008

Due Mostre

Castello del Buonconsiglio, Trento

La mostra "Andrea Riccio e il suo tempo" presenta una ricca selezione di opere di Andrea Brioso, detto Riccio, uno degli scultori rinascimentali piu' affascinanti, mettendo in luce la congiuntura artistica venutasi a creare fra Padova e Venezia intorno al 1500. "Rembrandt e i capolavori della grafica europea nella collezione del Castello del Buonconsiglio" presenta alcune significative opere di pittura, provenienti dai piu' prestigiosi musei europei che abbracciano un ampio arco di tempo, dal 1628 al 1661, ossia dagli anni giovanili di Leida fino al periodo piu' tardo di Amsterdam.


comunicato stampa

Rinascimento e passione per l'antico. Andrea Riccio e il suo tempo

La mostra intende mettere in luce quella straordinaria congiuntura artistica venutasi a creare fra Padova e Venezia intorno all’anno 1500, nel momento in cui i modelli elaborati da personalità come Donatello, Mantegna e Bellini cedono gradualmente il passo alle novità che si vanno affermando con Giorgione e il giovane Tiziano. Dipinti, disegni, incisioni, marmi, bronzi, terrrecotte, cristalli, oreficerie realizzati da questi ma anche da altri artisti faranno così rivivere, nelle sale del Buonconsiglio, uno dei momenti più emozionanti del rinascimento italiano.
La mostra di Trento presenterà per la prima volta al pubblico una ricchissima selezione di opere dello scultore Andrea Brioso, detto Riccio verosimilmente a causa dei riccioli della sua capigliatura; uno degli scultori rinascimentali più affascinanti ma oggi meno conosciuti, almeno dal grande pubblico. In mostra ci sarà la sua produzione in bronzo sia in terracotta, con pezzi provenienti dall’Italia e dalle più prestigiose istituzioni straniere: dalla Ca’ d’Oro di Venezia al Museo del Bargello di Firenze, dalla National Gallery di Washington al Louvre di Parigi.

Riccio nacque a Trento nel 1479, le sue opere figurano con rilievo nei maggiori musei in Italia e all’estero. Nel 2008 Riccio verrà celebrato con due grandi mostre: quella che si terrà al Castello del Buonconsiglio e un’altra, prevista per l’autunno, presso la Frick Art Collection di New York. Figlio dell'orefice Ambrogio, attestato a Trento con prestigiose cariche, Riccio si dovette dunque formare in questa città. Ancora giovane Riccio lasciò Trento per trasferirsi a Padova dove sarebbe rimasto fino alla morte, avvenuta nel 1532. Campione assoluto di quella scultura “per via di porre” che Michelangelo avvicinava alla pittura e contrapponeva a quella “per forza di levare”, realizzata cioè nel marmo, Riccio si cimentò per tutta la propria attività solo con la terracotta e il bronzo, due materiali che peraltro erano stati largamente impiegati e apprezzati nell’antichità classica.

Cresciuto in una Padova dove gli insegnamenti di Donatello e Mantegna erano ancora vivissimi, Riccio credette con passione a un continuo confronto con i grandi modelli dell’antichità, recuperati con spirito quasi archeologico. Una convinzione rafforzata dalla frequentazione con gli umanisti dello studio padovano. Questi infatti, non solo amavano circondarsi di oggetti dal forte sapore antiquario quali i bronzetti ma credevano anche in un’arte sacra dove anche i Santi (è il caso del magnifico Sant’Enrico proveniente da San Canziano a Padova e che sarà esposto a Trento) venivano raffigurati come eroi classici. Ecco dunque che anche nelle chiese compaiono sfingi, satiri e personaggi mitologici. Di lì a pochissimo riforma protestante e successiva controriforma cattolica avrebbero posto definitivamente fine a una tale contaminazione. Una sezione della mostra sarà pertanto dedicata ad indagare la cultura umanistica di Giovanni Hinderbach, principe vescovo di Trento dal 1465 al 1486 e dei suoi successori da Giorgio di Neydeck a Bernardo Clesio. Le opere esposte, tra cui le portelle d'organo dipinte dal veronese Falconetto in occasione dell'incoronazione a imperatore di Massimiliano I (avvenuta a Trento nel 1508), offriranno la possibilità di indagare anche le vicende di quel complesso intreccio tra civiltà rinascimentale veneta e nordica che contraddistinse in quegli anni la storia dell'arte in Trentino.

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Rembrandt e i capolavori della grafica europea nella collezione del Castello del Buonconsiglio.

Il Castello del Buonconsiglio conserva un importante nucleo di incisioni all’acquaforte raccolte sotto il nome di Rembrandt, provenienti dalla collezione Lazzari Turco Menz, donata nel 1924 al Municipio di Trento. Composta complessivamente da circa un migliaio di fogli, prevalentemente inediti e di cui è in corso una completa schedatura scientifica, essa abbraccia un arco cronologico assai ampio, dalla fine del XV secolo alla metà del XIX, comprendendo opere di scuola italiana, francese, fiammingo-olandese, tedesca, spagnola e inglese. Nell'ottica di valorizzazione delle proprie collezioni, a conclusione del ciclo di manifestazioni organizzate dalle maggiori istituzioni museali nell’anniversario dei quattrocento anni della nascita di Rembrandt (1606-1669), il Castello del Buonconsiglio, nell'estate del 2008, intende presentare questa straordinaria raccolta.

Partendo dalla presentazione di alcune significative opere di pittura, provenienti dai più prestigiosi musei europei, quali il Rijskmuseum di Amsterdam e la Galleria degli Uffizi di Firenze, la mostra proseguirà con le più note acqueforti del maestro realizzate su particolari carte e con tirature freschissime, e con alcuni disegni che illustrano il momento creativo nel quale vengono tracciate le prime riflessioni che precedono la nascita di un’opera d’arte.
In questa sezione, che abbraccia un ampio arco di tempo, dal 1628 al 1661, ossia dagli anni giovanili di Leida fino al periodo più tardo di Amsterdam, si potrà comprendere l’eclettismo del maestro e la sua versatilità: lo vediamo infatti contemporaneamente attento all’indagine psicologica di un collezionista amico e di uno sconosciuto orientale, come pure alla resa atmosferica di un paesaggio famigliare, attraverso un uso straordinario degli effetti chiaroscurali, in cui il gioco di luce e ombra esprime in sommo grado la profondità della visione. Come incisore l'artista si appropriò di quasi tutto il repertorio abitualmente trattato nell'arte olandese del Seicento da pittori specializzati. La sua opera comprende dunque storie, ritratti, scene di genere, paesaggi, nudi, fogli di schizzi e studi. Ancor più sorprendente è la vastità delle tecniche e dei mezzi espressivi grafici, che nessun altro artista ha eguagliato.

Nella formazione del suo "corpus", Rembrandt è stato paragonato ad uno scrittore che ha padronanza di generi diversi, realizzando indistintamente un romanzo, un poema epico, una commedia, una poesia.
La mostra di Trento si propone pertanto di analizzare questi particolari aspetti della sua complessa personalità, anche attraverso l'esposizione delle stampe degli artisti maggiormente apprezzati e collezionati dallo stesso Rembrandt, fra cui Stefano della Bella, Antonio Tempesta, Giovan Battista Castiglione detto il Grechetto, Jacob Jordaens, Jacques Callot, e Rubens, di cui sarà presentata una attenta selezione, con esemplari provenienti dalla collezione Lazzari Turco Menz. L'iniziativa è resa possibile grazie alla collaborazione instaurata con l'Istituto Universitario Olandese di Storia dell'Arte di Firenze che nel 2000, nell'ambito di un censimento delle acqueforti di Rembrandt presenti nelle collezioni pubbliche e private italiane, aveva avviato, con una particolare indagine radiografica, una analisi delle filigrane e delle carte, comprendendo anche i fogli di Trento.

Grazie alla disponibilità e al sostegno offerto dal prof. Bert W. Meijer, direttore dell' Istituto e curatore dell'iniziativa, insieme alla dott.ssa Paola Cassinelli (storica dell'arte) e alla dott.ssa Francesca de Gramatica (Castello del Buonconsiglio), sarà pertanto possibile rendere noti i risultati di questa importante ricerca. Della cinquantina di fogli presenti nella raccolta del Buonconsiglio, collegati al maestro olandese, sedici esemplari sono tirati dalle lastre originali di Rembrandt e con carte filigranate che ne confermano l'autenticità e la datazione, come La Morte della Vergine o L’Autoritratto del 1633, mentre i successivi ventinove fogli traducono, sia in forma anonima, come per esempio le notissime scene riprodotte in controparte di Abramo e Isacco e de Il Tributo, sia con la firma di maestri incisori noti nel Settecento e nell’Ottocento, Bernard Picard (1673-1734), Christian Gottfried Schulze (1749-1819), Pietro Longhi (1766-1831) o Johannes Pietre de Frey (1770-1834), le più fortunate o significative opere di Rembrandt.
L’esposizione intende pertanto approfondire la conoscenza, la fama, la diffusione ma anche la fortuna dell’illustre maestro olandese, la cui geniale forza espressiva ha lasciato tracce indelebili e profonde nell’ambito della storia artistica.

L’importanza della traduzione fedele di numerosissime sue opere, come pure la folta schiera di artisti, in genere sconosciuti, che lo hanno imitato cercando di fare proprio il suo gusto e il suo stile, sono un tangibile esempio della sua forza e dell’ascendente del "fenomeno Rembrandt", di cui si colgono significativi riflessi anche nella letteratura e nella cinematografia nata intorno all'artista.
Ma anche l'uomo Rembrandt, con la sua complessa personalità colma di contraddizioni, offre numerosi punti di riflessione: profondamente legato al passato, ma pronto a mostrarsi secondo nuovi accorgimenti sia tecnici che stilistici, egli fu interessato a diffondere una scuola, ma sufficientemente autonomo per intraprendere, solitario, nuovi progetti.

GRUPPI, SCUOLE E VISITE GUIDATE
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info@studioesseci.net - http://www.studioesseci.net/

Inaugurazione 4 luglio 2008

Castello del Buonconsiglio
Via Bernardo Clesio, 5 Trento
ORARIda martedì a domenica 10.00 –18.00
chiuso il lunedì
BIGLIETTI
intero: 7, 00 euro
ridotto: 4, 00 euro. Studenti fino ai 26 anni di età; Gruppi di visitatori di almeno 15 persone; Soci o tesserati di Enti convenzionati con il Museo
gratuito: Insegnanti accompagnatori di scolaresche in visita al Museo, o comunque accreditati presso il Museo; Guide turistiche ed interpreti nell’esercizio della loro professione; Portatori di handicap e loro accompagnatori; Forze dell’ordine; Giornalisti accreditati presso il Museo; Professionisti del settore beni e attività culturali accreditati presso il Museo e muniti di tessera di riconoscimento e altri soggetti convenzionati; Ragazzi fino ai 18 anni di età; Persone che abbiano compiuto i 65 anni di età

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