The Devil and the Daniel. Le sue illustrazioni affondano le radici nell'immaginario puerile: l'innocenza dell'infanzia si mescola alle peggiori paure legate all'eta' adulta. L'artista sviluppa cosi' un suo universo parallelo generato dall'ossessione piu' che dall'intelletto, riorganizza il mondo secondo il proprio punto di vista. A cura di Luca Beatrice.
A cura di Luca Beatrice
Vera celebrità nel sottobosco indipendente, ammirato da gente come Kurt Cobain,
David Bowie e Steven Spielberg. E' cantautore sui generis e ultimamente artista di
grido. Minimo denominatore comune delle sue opere è un approccio in "bassa
fedeltà" alla materia espressiva, che si tratti di registrare canzoni su un
quattro tracce nel garage di casa (come accadeva al principio degli anni Ottanta) o
di disegnare figure fumettistiche con tratto infantile. Riflessi dell'estro
schietto e vulnerabile di un outsider capace di tramutare in arte il proprio
disordine psicologico. Così lo ritrae anche il documentario di Jeff Feuerzeig The
Devil and Daniel Johnston, in mostra accanto a una trentina di disegni e alle
copertine dei dischi più celebri.
La mostra dei disegni dell'artista / songwriter americano Daniel Johnston,
curata da Luca Beatrice, rimane in visione presso la galleria Antonio
Colombo di Milano fino al 4 luglio per poi spostarsi a Torino, dal 9 al 13
luglio, nell'ambito del Traffic Free Festival diretto da Alberto Campo.
The Devil and the Daniel inaugurerà a Torino il 9 luglio alle ore 18.30
presso il bookshop della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.
Celebrità della scena underground, outsider dell'ultima scuola di cantautori
americani, la musica di Daniel Johnston (Sacramento, California, 1961) tocca
corde universali. Con la sua voce nasale e nervosa racconta i fatti più
drammatici dell'esistenza senza mai scadere nel patetismo. Nel fervore del
post-punk reinventa il termine Lo-Fi: nei suoi testi alterna filastrocche
nonsense a confessioni intime e disperate, versi lunghissimi a rime
sorprendenti. Si tratta di suoni privi di artifici, dove non c'è distinzione
tra l'uomo e l'artista.
Noto più per la sua produzione musicale, Daniel Johnston è pero' anche
artista visivo molto stimato. La notorietà è stata raggiunta con l'invito
alla Biennale del Whitney del 2006. Le sue illustrazioni affondano le radici
nell'immaginario puerile: l'innocenza dell'infanzia si mescola alle peggiori
paure legate all'età adulta. Daniel sviluppa così un suo universo parallelo
generato dall'ossessione più che dall'intelletto, riorganizza il mondo
secondo il proprio punto di vista.
Immagine: Daniel Johnston, You get what's coming to ya, acquarello su carta, 61x46cm
Inaugurazione mercoledì 9 luglio ore 18.30
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Via Modane, 16 - 10141 Torino
Ingresso libero