Studio di Arti Visive Comerio
Milano
Via Padova, 26
02 2361543

Marisa Settembrini
dal 28/9/2008 al 6/10/2008
visite su appuntamento tutti i giorni

Segnalato da

Giuseppe Comerio




 
calendario eventi  :: 




28/9/2008

Marisa Settembrini

Studio di Arti Visive Comerio , Milano

La mostra riunisce 30 dipinti dell'artista che in un'immaginaria Babilonia "lascia intendere intrecci, confusione e stratificazioni, nel ricordo di cosa fu anticamente la Torre di Babele (...) una sorta di road-movie incentrato sulla visione del paesaggio cittadino oggi" C. Franza


comunicato stampa

a cura di Carlo Franza

La mostra di Marisa Settembrini dal titolo “Babilonia” è promossa dallo Studio di Arti Visive Comerio, punto di riferimento significativo nella planimetria artistica di una città fortemente europea come Milano. Lo spazio oltre a vivacizzare ricognizioni ad ampio raggio di tendenze che caratterizzano l’arte contemporanea, offre lezioni tecniche e teoriche e conferenze di illustri artisti e intellettuali italiani del secondo novecento. L’esposizione curata dal Prof. Carlo Franza, illustre Storico dell’Arte Contemporanea, che firma anche il testo, dal titolo “Babilonia”, riunisce trenta opere dell’artista italiana, che negli anni tra secondo e terzo millennio ha trovato nella lettura del mondo la cifra stilistica di un vissuto traverso, eppure epocale. L’artista che oggi espone nello spazio Comerio, insegue in queste opere, l’occidente nel bene come nel male, catturando il sottile limite fra la bellezza e l’angoscia.

All’inaugurazione ci sarà una prolusione del Prof. Carlo Franza curatore della mostra, la presenza dell’artista che firmerà i cataloghi, personalizzandoli, e la partecipazione di intellettuali. Si brinderà con vini italiani.

Scrive Carlo Franza: “Nell’immaginario Babilonia lascia intendere intrecci , confusione e stratificazioni, nel ricordo di cosa fu anticamente la Torre di Babele, luogo di robe infinite, di linguaggi ipercinetici, di popoli e razze in una sorta di tomba di viventi. Da quest’idea Marisa Settembrini è partita e ha realizzato una sorta di road-movie incentrato sulla visione del paesaggio cittadino oggi, il cuore delle città, l’intreccio dei volti, lo scartamento dei consumi. E l’opera “Babilonia” racconta un po’, sulla scia di Bill Viola, questa ritualità degli anni e della vita, questa dimensione collettiva nel suo aspetto sociale, questo scavare e scoprire nei templi del sistema occidentale, gli alfabeti, le figure, i codici e le icone metropolitane. Pascal in certi suoi frammenti dice che ogni figura è un limite ,un confine, un ostaggio conteso fra l’assenza e la presenza”.

Cenni biografici dell’artista
Marisa Settembrini è nata a Gagliano del Capo (Lecce) nel 1955. Dopo aver frequentato l’Accademia di Brera e la Kunst Akademie di Monaco di Baviera, oggi è titolare della cattedra di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico di Brera di Milano, città dove vive e che alterna con i riposi nella cittadina salentina di Alessano. La sua attività parte dal 1976 con l’invito alla mostra “La nuova figurazione italiana” al Palazzo dei Congressi di Roma, per conto della Quadriennale Romana. Ha vinto il Premio Lyceum per la grafica nel 1984, il Premio Cortina nel 1994 per la pittura, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio e il Premio Milano nel 1996. Negli ultimi anni Ottanta è stata presente a Milano, al Palazzo Sormani con una mostra di incisioni e nel 1991 il Comune le dedica una importante mostra nel Museo di Milano. Nel 1995, diciotto dipinti sul tema del Paradiso dantesco sono esposti all’Oratorio della Passione della Basilica di Sant’Ambrogio a Milano e nello stesso anno, quarantasei opere sono esposte all’Università Bocconi.

E’invitata alla VI e alla VII Triennale dell’incisione italiana e alla XXXII Biennale d’Arte di Milano con sei dipinti nella sezione del ritratto. Nel dicembre 1997 è invitata alla V Biennale d’Arte di Cremona con tre grandi opere nella sezione del racconto, insieme a Tadini e Adami. Nel 1998 partecipa, su invito, alla mostra “Il giardino della ceramica” a Pietrasanta e alla mostra “Vergine, Madre, Regina” presso la Fondazione Mons. Bello. Sempre nel 1998 è invitata alla mostra “La soglia del silenzio” e nel 1999 alla mostra “Le stagioni della luce” nella galleria Lazzaro by Corsi di Milano, ambedue a cura del critico Carlo Franza. Numerose le mostre personali in Italia (Roma, Firenze, Alcamo, Lecce, Todi, Milano, Erice, San Vito Lo Capo, Pavia, Brescia, Sondrio, Loreto) e all’estero (New York, Monaco di Baviera, Dusseldorf), e le partecipazioni a importanti rassegne. E’ presente in vari Musei stranieri (Berlino, Montreal, New York) e italiani. Per questi ultimi vale ricordare le recenti acquisizioni al Civico Museo del Disegno di Salò (BS), 1993; al M.I.M.A.C. (Museo Internazionale Mariano di Arte Contemporanea) presso la Fondazione Mons. A. Bello di Alessano (LE), 1998, alla Civica Raccolta di Arte Contemporanea di Ruffano (LE), 1998,e al Civico Museo all’Aperto della Scultura di Martano(Le) nel 2004 con la “Porta della Luna”. Negli ultimi anni che chiudono il Millennio si dedica ad un racconto ove la scrittura transita nella pittura, in un trittico di mostre milanesi (Blanchaert Antiquariato, Chiesa Antiquariato) che culminano nella Rotonda di San Carlo al Corso. Nel 2003 viene collocata una sua grande Croce nel Santuario di San Vito a San Vito Lo Capo in Sicilia. Nello stesso anno espone a Sondrio in Palazzo Martinengo, poi ad Alcamo dai Maestri Evola e a Roma al Centrale Ristotheatre; per poi essere nel 2004 a New York, ancora a Milano con una mostra promossa dalla Provincia nello Spazio Guicciardini e a Roma in Vaticano, chiamata da Giovanni Paolo II per eseguire un grande ritratto che è andato, dopo la sua morte, nella cattedrale della città natale del Pontefice in Polonia. Gli ultimi anni la vedono impegnata nuovamente nel tema del racconto con installazioni all’Otel Ristotheatre nel 2005 e 2006, al Palazzo Borghese (FI) nel 2007 e 2008. Recentemente al Creative Council di Milano ha esposto l’installazione “Sussurrando la libertà”, e nell’estate 2008 è invitata dall’Amministrazione di Loreto con la mostra “Alla corte del tempo” nel Bastione Sangallo; mentre a Milano allo Studio Comerio è presente con “Canto per Eva” e un esempio di Pont Art. Ha elaborato in coedizione con alcuni scrittori varie cartelle di grafica. E’ stata segnalata da Jean Pierre Jouvet nel Catalogo Comanducci n. 14 e da Domenico Montalto nel n. 27. Della sua arte hanno scritto critici e scrittori italiani e stranieri, da Argan a Carluccio, da A. Del Guercio a Fabiani, da Ferguson, a Carlo Franza, da Armando Ginesi a Guzzi e a Montalto, dalla Muritti a Ponente, da Russoli a Sanesi, da Walter Schonenberg a Marco Valsecchi,e ancora Fulvio Papi.

Biografia del curatore
Carlo Franza, nato ad Alessano nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere,Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, critico d’arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato e diretto da Vittorio Feltri. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998 e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000, di cui è oggi presidente di giuria.

In occasione dell’apertura della mostra “Babilonia” di Marisa Settembrini, il giovane violinista Lorenzo Barbagli dedica una sua Performance alle installazioni

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