Su ogni dollaro si legge la frase "In God We Trust": La magnificenza di una religione senza clero, di un dio celebrato ogni giorno, ad ogni momento, presso ogni ordine e grado sociale, per le 4 direzioni del mondo. Nonostante tutto, il prestigio sociale e' ancora saldamente ancorato al denaro, sia nel processo di accumulo che nel suo esatto contrario: in un'operazione di scialo, di perdita voluta, di distruzione del benessere.
Su ogni dollaro si legge la frase "In God We Trust": La magnificenza di una religione senza clero, di un dio celebrato ogni giorno, ad ogni momento, presso ogni ordine e grado sociale, per le quattro direzioni del mondo.
Il rispetto generalmente sentito come atto di dovere nei confronti del denaro, nella concezione protestante si associa al frutto di un lavoro produttivo, considerato il contrario esatto della povertà, punizione per i propri peccati e segno di una indegnità sociale. Chi lavora e guadagna non è un peccatore, chi ha soldi si trova in grazia di Dio.
Nessun dubbio disturba l'assioma - ormai esportato come la democrazia fuori dai confini dei paesi anglosassoni - nonostante il clima economico di recessione e inflazione abbia letteralmente reso evanescenti, bruciandoli, milioni di dollari. Nessun rapporto fra il trovarsi nel mezzo di una crisi mondiale già in atto e il pensiero remoto di una possibile punizione divina collettiva. Nonostante tutto, il prestigio sociale è ancora saldamente ancorato al denaro, sia nel processo di accumulo che nel suo esatto contrario: in un'operazione di scialo, di perdita voluta, di distruzione del benessere. Come nel caso del potlatch, un rituale antico che ristabilisce gli ordini gerarchici di un gruppo e riafferma la sua potenza sociale grazie all'ostentazione di una pratica distruttiva di beni di prestigio.
Rapportato alla dimensione internazionale, il dollaro è in potenza il bene di prestigio più diffuso e identificabile a qualsiasi latitudine, il mezzo riconosciuto tramite cui ristabilire la propria potenza identitaria. Distruggerlo, gettarlo, calpestarlo, equivale in profondità a riconoscerlo come l'unico mezzo che identifica, dà prestigio, rende riconoscibile la propria potenza. Fra rispetto e spreco, desiderio e distruzione, sembra non esista alcuna linea d'ombra: la forma poco ingombrante del dollaro è un'entità sovrastante e direttamente coinvolta nella definizione potenziale di ogni essere umano, al di là che lo si voglia o no.
Inaugurazione Sabato 11 ottobre 2008 alle ore 18
PLACENTIA ARTE
Galleria d'arte contemporanea
Via Scalabrini 116. Piacenza
Orario galleria: 16 -19 escluso festivi e lunedì