Museo Internazionale e Biblioteca della Musica
Bologna
strada Maggiore, 34 (Palazzo Sanguinetti)
051 2757711 FAX 051 2757728
WEB
Domenica Regazzoni
dal 8/10/2008 al 8/11/2008
mar-ven 9.30-16. Sab, dom e festivi h. 10-18.30

Segnalato da

Irma Bianchi Comunicazione




 
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8/10/2008

Domenica Regazzoni

Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, Bologna

Scolpire la musica. L'esposizione propone opere pittoriche, scultoree e incisioni realizzate tra il 2007 e il 2008 sul tema della liuteria trattato attraverso materiali eterogenei, quali tavole in legno rielaborate, tele e carte, legni e in bronzi. Primaria fonte di ispirazione dell'artista e' il ricordo del padre Dante, grande maestro liutaio, erede di predecessori quali Stradivari e Amati.


comunicato stampa

a cura di Martina Corgnati

Domenica Regazzoni dà vita ad un intimo connubio tra arte e musica.
Il Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna diventa lo scenario della personale Domenica Regazzoni. Scolpire la musica, realizzata con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna e del Comune di Bologna Cultura e rapporti con l'Università.

L'esposizione, a cura di Martina Corgnati, propone opere pittoriche, scultoree e incisioni di Domenica Regazzoni, realizzate tra il 2007 e il 2008 sul tema della liuteria trattato attraverso materiali eterogenei, quali tavole in legno rielaborate, tele e carte, legni e in bronzi.
Primaria fonte di ispirazione dell’artista è il ricordo del padre Dante, scomparso nel 1999, grande maestro liutaio, erede di predecessori quali Stradivari e Amati, che non è improprio definire “mitici”. Dalla memoria nasce la necessità di una ricostruzione affettiva e simbolica della figura paterna, ma nello stesso tempo la fantasia dell'artista celebra in chiave contemporanea la tradizione di tutti i liutai italiani: abili tecnici e artisti a tutti gli effetti.

Di grande impatto sono le sculture di grandi dimensioni (quasi 2 metri di altezza) in legno di acero, abete e palissandro che rivelano purezza ed eleganza di forme (Composizione N. 10 e Composizione N. 12).
Di intenso valore e significato sono anche gli assemblages e i collages, ampiamente rappresentati in mostra. Fra essi spiccano Composizione n. 6 sul quale si ritrova un frammento di violino che richiama metonimicamente l'intero strumento e il lavoro preciso e metodico dell'artigiano che lo costruisce, creando così un legame indissolubile fra arte e suono; e le tavolette polimateriche, molto suggestive e poetiche, realizzate su supporti che richiamano sia il mondo dell'arte, come la tela e i colori, sia quello della musica, come le corde di violino. Domenica Regazzoni crea così una sua singolare e originale liuteria.

Gillo Dorfles, nel testo in catalogo, commenta: "Domenica Regazzoni, che ha saputo dar vita a raffinati collages polimaterici, a minute ma sensibili interpretazioni degli haiku nipponici, ha voluto a bella posta limitare la sua opera esclusivamente a tutto quanto poteva ricordare e celebrare il lavoro paterno: la sua capacità artigianale, il suo incredibile “orecchio” musicale evidenziano in questo modo – sia pur metaforicamente – quel connubio così spesso tentato e quasi sempre fallito tra le due arti, quella visiva e quella sonora. Il suo approccio tiene conto delle minutissime calibrature del legno (per la costruzione, appunto, di uno strumento appartenente ai “legni”) che nessun meccanismo elettronico, nessun computer potrà sostituire o soppiantare […]".

Un filmato realizzato da Fabio Olmi viene proiettato all'interno del Museo: il video mostra il liutaio Dante Regazzoni all'interno del proprio studio mentre lavora alla realizzazione dei violini e consente di ammirare le diverse opere della figlia Domenica.

Una musica per violino solo o per quartetto con musiche di Ysaye, Wieniawski e Debussy fa da colonna sonora e accompagna i visitatori attraverso il percorso espositivo in sintonia con la particolarissima atmosfera della mostra.

Domenica Regazzoni è già nota nella città di Bologna per la mostra "Regazzoni&Dalla", organizzata nel 2001 presso l'ex chiesa di S. Mattia e ispirata ai testi del celebre cantautore.

Accompagna la mostra un catalogo bilingue (italiano e inglese) edito da Skira a cura di Martina Corgnati con testi di Martina Corgnati e Gillo Dorfles e cenni critici di Silvia Evangelisti, Domenico Montalto e Mario Pasi.

Cenni biografici
Domenica Regazzoni nasce in Valsassina nel 1953. Inizia a dipingere nei primi anni settanta frequentando i corsi serali all’accademia di Brera. A poco a poco abbandona la pittura figurativa per passare ad un’impostazione più astratta ed informale.
Dai primi anni novanta la sua opera è volta a cercare un punto d’incontro tra pittura, scultura, musica e poesia, alla ricerca delle intime affinità che legano colore e materia, suono e parola. Nel 1992 illustra per la collana “all’insegna del pesce d’oro” di Vanni Scheiwiller Canto Segreto, una raccolta di poesie di Antonia Pozzi.

Ispirandosi alle più poetiche canzoni di Mogol e di Lucio Dalla nascono le mostre Colore Incanto (Catalogo P. Gribaudo, Torino) e Regazzoni&Dalla (Catalogo Galleria Blu, Milano). Vengono realizzate esposizioni personali a Tokyo (Ginza Center Point Gallery, 1997) e in spazi pubblici di numerose città italiane tra cui Bergamo (Centro Culturale S. Bartolomeo, 1996), Milano (Fondazione Stelline, 1998), Roma (Complesso del Vittoriano, 2000) e Bologna (ex Chiesa di San Mattia, 2001).
Nel 2000 pubblica una monografia ispirata alla poesia Haiku edita da Viennepierre. Nello stesso anno, in seguito alla scomparsa del padre Dante Regazzoni, grande liutaio lombardo, nasce l’esigenza di realizzare la mostra “Dal Legno al Suono” (Catalogo Skira, a cura di Gillo Dorfles) ispirata all’arte della liuteria. L’esposizione, di volta in volta arricchita da nuovi lavori, viene presentata a Firenze (Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, 2003), Milano (Teatro dal Verme, 2004), Lecco (Museo Civico di Villa Manzoni, 2005), Roma (Auditorium Parco della Musica, 2006).
Prosegue le esposizioni ispirate alla liuteria con “Lo spartito del sogno” (catalogo Compagnia del disegno Milano, a cura di Domenico Montalto, 2006). Nel 2008 la mostra è stata riproposta all’Università Bocconi di Milano e alla Galleria Miyawaki di Kyoto.

Uffici Stampa Irma Bianchi Comunicazione
Tel. +39.02.89404694 +39.02.89400732
Fax. 02.8356467 info@irmabianchi.it

Inaugurazione giovedì 9 ottobre h. 18
alle h. 19 concerto
violinista Alessio Bidoli
pianista Giuseppe Fausto Modugno
Ingresso fino a esaurimento posti

Museo Internazionale e Biblioteca della Musica
Strada Maggiore 34, Bologna
Orari Da martedì a venerdì h. 9.30 - 16. Sabato, domenica e festivi h. 10 - 18.30
Ingresso gratuito

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