Galleria Bianca Maria Rizzi
Milano
via Molino delle Armi, 3
02 58314940
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Gianni Cuomo
dal 22/10/2008 al 21/11/2008

Segnalato da

Galleria Bianca Maria Rizzi




 
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22/10/2008

Gianni Cuomo

Galleria Bianca Maria Rizzi, Milano

L'universo creativo di Cuomo e' popolato principalmente da ominidi, sculture antropomorfe realizzate con materiali vari. L'artista pone interrogativi sulla condizione dell'uomo nell'era tecnologica del post (moderno, organico, umano) riflettendo sulle false illusioni del progresso.


comunicato stampa

Dal testo in catalogo di Alessandro Trabucco

L'universo creativo di Gianni Cuomo è popolato principalmente da "ominidi", sculture antropomorfe realizzate con materiali vari. L'artista pone importanti interrogativi circa la condizione dell'uomo nell'era tecnologica del post (moderno, organico, umano) riflettendo in modo critico sulle false illusioni del "progresso".

L'ominide di Gianni Cuomo ha sulla propria "pelle" i segni di una grave deficienza operativa, come un marchio a fuoco, indelebile. Una sequenza di numeri e lettere ricopre dalla testa ai piedi queste creature affette da una strana malattia tecnologica, una sorta di eruzione cutanea causata da un virus del quale non esiste una vera cura, efficace e risolutiva. Non è altro che la prova del fallimento della comunicazione di massa, l'incapacità di scambiare anche solo poche parole in grado di creare un legame umano. Affidiamo la nostra espressività a macchine inadeguate ad elaborare i nostri pensieri sino a scomporli in questa impressionante ed infinita sequenza di numeri e lettere quale risultato di un sempre più grave problema di incomunicabilità. Ominidi concepiti in laboratorio? Sottospecie umane create per svolgere i compiti più miseri, che compiono gesti incomprensibili, meccanici, senza sentimenti né emozioni, come le macchine che utilizziamo quotidianamente per semplificarci la vita?

Siamo ancora capaci di guardarci negli occhi ed esprimere sinceramente quello che abbiamo dentro? Gli ominidi di Cuomo non hanno occhi, sono rimaste solo le cavità orbitali, anch'esse ricoperte di numeri e lettere. Gli occhi, lo "specchio dell'anima", sono spariti dai volti di questi piccoli esseri bipedi. A loro non servono più, la trasformazione bio-tecnologica alla quale sono stati sottoposti, li ha eliminati, e ha deformato i loro corpi in creature simili agli Epsilon, gli esseri inferiori raccontati da Aldous Huxley ne Il mondo nuovo, standardizzati nelle forme, meccanizzati nei movimenti.

Anche nei lavori su tavola l'artista dedica la propria attenzione all'aspetto alienante della società contemporanea, operando sulle figure umane deformazioni somatiche, insistendo sull'aspetto "mostruoso", ottenuto dai vari inserti e sovrapposizioni. Sono tavole a bassorilievo composte da immagini fotografiche che l'artista scatta personalmente o che preleva da riviste e giornali. Cuomo un po' gioca con queste figure, le cambia a suo piacimento, le trasforma innestando elementi esterni, pezzi di corpi prelevati da altre forme e ricombinati a comporre nuove inquietanti creature.

La libertà con la quale l'artista plasma questi esseri antropo-zoomorfi fanno di lui l'artefice di una nuova specie, nata dall'unione bizzarra di elementi eterogenei che vanno a combinarsi in strane forme. Gianni Cuomo concepisce il proprio lavoro come "silenziosa ribellione", una muta protesta contro l'omologazione uniformante generale. L'uomo vuole reagire, come Guy Montag in Fahrenheit 451 e Bernardo Marx nel Mondo nuovo, non è più passivo di fronte all'accadimento degli eventi. La deformazione alla quale l'artista sottopone le proprie creature (scultoree e pittoriche) è una forzata esigenza di adattamento imposto dalla trasformazione della realtà esterna, che sembra purtroppo pericolosamente diretta verso la distopica visione futuristica di Aldous Huxley.

Inaugurazione 23 ottobre 2008

Galleria Bianca Maria Rizzi
via Molino delle Armi, 3 - Milano
Ingresso libero

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