Pennyblack Store
Milano
Corso Vittorio Emanuele (angolo Piazza Liberty 2)
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Malick Sidibe'
dal 28/10/2008 al 28/11/2008
02 7779202

Segnalato da

Studio Pesci



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Malick Sidibe'



 
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28/10/2008

Malick Sidibe'

Pennyblack Store, Milano

La moda incontra l'arte contemporanea: nascono cosi' i 12 scatti in cui l'artista, ritrae le ragazze di Bamako, la sua citta', vestite con un cappotto icona della collezione Pennyblack. Inoltre lo store ospita una selezione di scatti inediti degli anni Sessanta e Settanta, mai stampati ne' esposti prima in Europa, a cura di Laura Serani e Laura Incardona.


comunicato stampa

La moda incontra l’arte contemporanea: PENNYBLACK, per presentare il nuovo store a Milano, ha chiesto al più grande fotografo africano, Malick Sidibé, di interpretare attraverso il suo stile unico le creazioni del brand. Nascono così i 12 scatti in cui l’artista, consacrato all’ultima Biennale d’arte di Venezia con il Leone d’oro alla carriera, “ritrae” le ragazze di Bamako, la sua città, vestite con un cappotto icona della collezione Pennyblack. L’evento è particolarmente eccezionale, perché è la prima volta che l’artista lavora per una casa di moda.

Lo shooting si è tenuto nel mese di giugno 2008 a Bamako, capitale del Mali, dove l’artista africano ha aperto il suo studio nel 1962. Malick Sidibé è noto per la grazia e la spontaneità dei suoi ritratti, in realtà studiati e preparati con grande cura. All’artista basta un’occhiata per capire la personalità di chi gli sta davanti, due chiacchiere e una raccomandazione finale: «Attention, souriez… et la vie est belle!». Insieme alle 12 foto per Pennyblack, lo store di Corso Vittorio Emanuele a Milano ospita una selezione di scatti inediti (in mostra dal 29 ottobre al 29 novembre 2008) degli anni Sessanta e Settanta, mai stampati né esposti prima in Europa, a cura di Laura Serani e Laura Incardona.

Malick Sidibé
È nato nel 1935 o nel 1936 in Mali. A Bamako studia disegno e gioielleria e, subito dopo il diploma, il fotografo Gérard Guillat-Guignard, noto come Gégé la pellicule, gli chiede di decorare il suo negozio. È il 1955 e Malick rimane folgorato dalla fotografia. Rimane da Gégé come apprendista e nel 1962 apre il suo atelier, lo Studio Malick, nel quartiere popolare di Bagadadji: inizia la sua carriera. Se l’altro grande della fotografia africana, Seydou Keïta, è famoso per i suoi ritratti in studio, Malick racconta anche le notti di Bamako: il Mali ha ottenuto l’indipendenza da due anni e la città ha voglia di festeggiare.
Malick frequenta le feste dei ragazzi che si vestono all’occidentale e ballano al suono del giradischi: le sue foto ritraggono giovani pieni di gioia, di voglia di vivere, di fiducia in un avvenire che, tutti sono certi, sarà bellissimo. Non c’è avvenimento a cui Malick non venga invitato: se non può partecipare, se ne sposta l’orario o addirittura il giorno. A metà degli anni Settanta decide di smettere di fotografare le feste in città o in riva al fiume e continua il lavoro in studio, lasciando con le foto di questo periodo la testimonianza fondamentale di un Paese e di un’epoca.

I ritratti in studio continuano a mantenere lo spirito dell’artista: lui stesso mette in posa le persone, dopo averci brevemente chiacchierato. Poi, quando è soddisfatto, lancia l’immancabile raccomandazione: «Souriez, la vie est belle, souriez!».
Nel 1994, durante la prima edizione dei Rencontres de la Photographie de Bamako (la manifestazione più importante di fotografia africana) autori e critici occidentali scoprono il suo talento e da lì inizia per lui una seconda giovinezza, questa volta tra Europa e Stati Uniti, dove espone sempre con grandissimo successo. Malick però non è cambiato: continua a pregare cinque volte al giorno, a lavorare (sia pure a ritmi più lenti, a causa dell’età e della salute) e a incontrare chiunque gli voglia parlare. Le sue caratteristiche sono la cortesia, il sorriso aperto e una saggezza allegra e profonda al tempo stesso.

Oggi Sidibé è considerato il più importante fotografo africano. La Biennale d’arte di Venezia 2007 lo ha consacrato con il Leone d’Oro alla carriera, un riconoscimento doppiamente importante perché è la prima volta che viene assegnato a un fotografo. L’artista era già stato insignito del Premio Hasselblad, nel 2003, e, a metà dello scorso marzo, dell’ICP Award (tra i più importanti premi del mondo della fotografia).

Per informazioni:
Ufficio Comunicazione - Milano
Tel. +39 02 777 9202

Ufficio Comunicazione Istituzionale
Manifatture del Nord S.r.l. - Reggio Emilia
Tel. +39 0522 358294

Pennyblack Store
Corso Vittorio Emanuele (angolo Piazza Liberty 2) Milano

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