MC Magma
Milano
via Tortona, 4
02 89410050
WEB
Brian Cyril Griffiths
dal 25/2/2002 al 13/4/2002
02 8321280 FAX 02 8321280
WEB
Segnalato da

MC Magma Contemporary Art Studios




 
calendario eventi  :: 




25/2/2002

Brian Cyril Griffiths

MC Magma, Milano

La stazione spaziale di Brian Cyril Griffiths, come quella presentata da MC Magma, e' la versione compiuta di un universo fatto in casa da un adulto, 'bambino circa 25 anni più tardi', artefice ormai esperto in mondi surrogati. Quadranti fantascientifici costruiti con piatti di carta e matite appuntite, radar hi-tech fatti con un colino e tappi da dentifricio, alludono paradossalmente all'High Modernism degli anni '50 e '60: 'Theory and Design in the First Machine Age', un mix di scienza in camice da laboratorio, B-film in bianco e nero, la Guerra Fredda.


comunicato stampa

In anteprima per l'Italia, MC Magma propone la personale di BRIAN CYRIL GRIFFITHS.

L'artista è nato a Stratford-upon-Avon, Inghilterra, nel 1968. Vive e lavora a Londra, dove si è diplomato nel 1996 al Goldsmiths College.
BRIAN CYRIL GRIFFITHS ha partecipato a significative esposizioni internazionali quali "Life/Live" nel Musee d'Art Moderne de la Ville de Paris, "New Contemporaries 97" al Camden Arts Centre di Londra, al Cornerhouse di Manchester, allo CCA di Glasgow. Con "Neurotic Realism" alla The Saatchi Gallery e The Curve Gallery in the Barbican Centre, a Londra, è apparso con evidenza nel mondo dell'arte. Sue installazioni museali sono presenti in prestigiose collezioni americane ed inglesi, ad esempio quelle di Charles Saatchi o di Thomas Frangenberg. Da segnalare tra le varie pubblicazioni editoriali e speciali servizi giornalistici, New Neurotic Realism, e Young British Art:The Saatchi decade.

BRIAN CYRIL GRIFFITHS presenta da MC Magma un'installazione inedita, creata esclusivamente per l'evento.

Inaugurazione: martedì 26 febbraio 2002 dalle 18.30 alle 21.30

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MC Magma No Sense PARTY

Dopo l'inaugurazione:
dalle 22.00 alle 3.00 al TEATRO NAZIONALE

BRIAN CYRIL GRIFFITHS presenta
" We live a life of endless pleasure"
un video inedito realizzato dall'artista a Londra nel 2001
con DAVID THORPE.

Orari di proiezione:
1° - 22.45
2° - 23.15
3° - 23.45
4° - 24.15

E' necessario munirsi di invito da ritirare in galleria durante l'inaugurazione

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Istintivo è il modo in cui i bambini capiscono le proprietà alchemiche degli oggetti che li circondano. E' sufficiente una costruzione senza progetto, come una sedia rovesciata per simulare un muro con un fossato, oppure il solo potere della suggestione, per rendere delle tende di colore verde in un tappeto di foglie verdi. Ed ecco che la mia stanza diventa la foresta, la tua stanza è l'esterno del castello:
"Atto I, Scena I".

Mentre i bambini crescono, migliorano la loro abilità tecnica nel costruire un universo parallelo, applicando le loro energie e la loro immaginazione su scatole di cartone o fogli di polistirolo. La trasformazione è più Voodoo che "fai da te".

E' onirica, è grandiosa, ed esiste essenzialmente nella tua immaginazione. E' genuinamente visionaria e se tutto quello che sei in grado di vedere è una stanza in disordine con una sedia rovesciata. che tristezza! Un'opera teatrale, immensa ed epica, potrebbe spiegarsi con i suoi dettagli maestosi di fronte a te, e tu, forse, non te ne accorgeresti neppure.

La stazione spaziale di Brian Cyril Griffiths, come quella presentata da MC Magma, è la versione compiuta di un universo fatto in casa da un adulto, "bambino circa 25 anni più tardi", artefice ormai esperto in mondi surrogati. Quadranti fantascientifici costruiti con piatti di carta e matite appuntite, radar hi-tech fatti con un colino e tappi da dentifricio, alludono paradossalmente all'High Modernism degli anni '50 e '60: "Theory and Design in the First Machine Age", un mix di scienza in camice da laboratorio, B-film in bianco e nero, la Guerra Fredda. L'epoca in cui bastava un solo computer per riempire una stanza intera e l'hardware governava la terra.

Le playstation di Griffiths appaiono sempre come un lungo lavoro dell'immaginazione: è il risultato di un processo di raccolta e di studio di oggetti, quali utensili da cucina o materiali da imballaggio per supermercati, dai quali ottiene poi una trasformazione. Griffiths, di sicuro, mentre costruisce, manifesta una componente ludica. Non si può fare a meno di pensare alla sottile follia che deve aver caratterizzato il suo processo costruttivo: dalla pianificazione all'incollaggio, dalle riparazioni alle rotture occasionali. Eppure, per me, lo humour che c'è nei pannelli di controllo di Griffiths, è sempre velato da un sottile disappunto. Nulla vale lo sforzo che ha segnato la costruzione, la macchina in realtà non funziona. Non è una navicella spaziale operativa in grado di volare ed essere intergalattica. Noi restiamo ancora qui, con i piedi a terra. Nonostante il richiamo al gioco, uno strano pathos attraversa l'opera, quando il magico si combina con ciò che Griffiths definisce "l'assillante richiamo del realismo".

Griffiths crea anche altri mondi paralleli, come i grandi gruppi scultorei figurativi, realizzati anch'essi con materiali di uso quotidiano. Insieme alle stazioni spaziali, anche questi lavori dimostrano che l'artista pensi "giganteggiando" circa "l'eroico ed il monumentale", seppur nel proprio particolare modo sgangherato. Si tratta sempre di lavori sorprendentemente imponenti e dotati della maestosità e della presenza propria delle statue classiche, descritti dall'artista come una: "combinazione ad-hoc di riferimenti estetici. il balletto russo degli anni '20, gli eroi dei fumetti, la mitologia greca, Don Chisciotte della Mancia, Giorgio De Chirico, Charlie and the Chocolate Factory, (libro di Roald Dahl trasposto anche in versione cinematografica), Adorno". Era proprio questo il caso di The Earnest Harbinger, 2001, presentato all'ICA, a Londra, quando Griffiths fu candidato al premio Becks Futures (nuovo artista britannico), o in quel gruppo così stupefacente di figure erranti alla Vilma Gold Gallery di Londra (When Few Were Charmed, 2001).

Miseri frammenti, pezzi di vecchi tappeti, nastro adesivo robusto (duct tape), polistirolo, cartone, sono assemblati con destrezza, ma la familiarità dei materiali agisce come un richiamo che ci distoglie dall'abilità scultorea vecchio stile, così da ingannarci sulla loro creazione. Allo stesso modo, le prodezze dell'immaginazione necessarie per trasformare così abilmente i materiali nelle stazioni spaziali, le persuasive composizioni dei pannelli di controllo, il modo in cui le scatole riempiono e trasformano uno spazio, dimostrano come Griffiths sia uno scultore assai abile, persino classico, sepolto come tutti noi sotto un cumulo di oggetti di scarto contemporanei.
Gilda Williams

Gilda Williams collabora attivamente come curatrice d'Arte Contemporanea per la Phaidon Press Edizioni di Londra, sin dal 1994. Tra le monografie che ha curato sono da segnalare quelle su Louise Bourgeois, Mike Kelley, Roni Horn, Franz West e molti altri. Precedentemente consulente dell'editore per Flash Art International, Williams è critica cinematografica, d'arte, e di fotografia, collaborando regolarmente a periodici quali Art Monthly, Parkett e Sight and Sound. Esposizioni da lei curate 'Strange Days' (1997), un'indagine sulla fotografia contemporanea britannica, 'London Orphan Asylum' (2000, in collaborazione con Clare Manchester) sulla nuova scena artistica londinese.

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Brian Cyril Griffiths sarà presente all'inaugurazione martedì 26 febbraio 2002.

Orari di galleria dal mercoledì al sabato, dalle ore 15.00 alle 19.00

emmeci magma
progetto per l'arte contemporanea

MC Magma
via Tortona, 4
20144 Milano
T & F : +39 02 8321280
m.150 dalla metropolitana 2, linea verde, Porta Genova.
Taxi, autobus, tram e parcheggio 24h in Porta Genova.

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dal 23/9/2002 al 26/10/2002

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