Nero Arcaico. L'artista, accanto alle sculture in ferro - caratterizzate dalla cura delle patine - realizza dei gioielli e disegni che non sono la semplice trasposizione su carta delle sculture, ma vivono una vita autonoma nella loro individualita'.
Per la prima volta a Firenze, negli spazi della galleria Varart, espone Mirta Carroli, artista di lunga esperienza, nazionale ed internazionale.
Carroli nasce a Brisighella (RA) nel 1949; vive e lavora a Bologna. Diplomata all’Accademia di Belle Arti, ha insegnato al Liceo Artistico e attualmente è docente all’Accademia di Belle Arti bolognese.
Nel 1999 le viene conferito il Premio Marconi per la scultura.
Espone dal 1984 con numerose mostre personali e collettive, in Italia e all’estero; ha realizzato diverse sculture di grandi dimensioni per spazi pubblici all’aperto, come nel Chiostro di San Giovanni in Monte di Bologna, a Brufa di Torgiano (PG), a Grosseto, ed altre ancora.
Tra le mostre collettive, ricordiamo quelle a Lubiana e Graz nel 1992; la Triennale di Bologna del 1993; le Biennali di scultura di Gubbio (PG) del 1994 e 2006; la Biennale di Venezia del 1995; a
New York nel 1994 e 2003. Tra le esposizioni personali ci limitiamo a citare quelle in spazi pubblici, come a Castel San Pietro Terme (BO) nel 1999, all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles nel 2000, e quelle in spazi privati presso lo Studio G7 di Bologna nel 2000, la galleria Plurima di Udine e, recentissimamente, a Shanghai. Nell’estate del 2008 ha tenuto una grande antologica nella sua città natale, Brisighella, che le ha reso omaggio collocando le sue opere negli spazi della città.
Qui alla Varart espone sculture, di varie dimensioni, disegni e gioielli.
L’artista infatti, accanto alle sculture in ferro – caratterizzate dalla cura delle patine e dall’andamento leggero ed aeriforme del ferro tagliato, franto, sfrangiato, appoggiate al muro o collocate al centro del locale – realizza dei gioielli che sono vere e proprie “sculture da indossare” e disegni che, pur essendo “disegni di scultura”, non sono la semplice trasposizione su carta delle sculture ma vivono una vita autonoma nella loro individualità.
Carroli, oltre al ferro in lastra che poi lavora, spesso utilizza oggetti trovati, per lo più della cultura contadina, ma senza riferimenti realistici o vernacolari.
Memoria, ricordo, senso forte dell’antropologia, del profondo archetipo, della poesia, consapevolezza della durezza della vita ma serena accettazione di essa, sono tutti elementi della sua poetica, qui messi alla prova con gli spazi bellissimi, di architettura rinascimentale, della Galleria che si presenta con i tipici bianchi e grigi, delle pareti e delle pietre: l’effetto della simbiosi tra colori e tra antico e moderno è straordinario.
Sono presenti circa 22 sculture, 10 disegni, 15 gioielli.
La mostra si inaugura il 14 Novembre alle ore 18.00 e resterà aperta fino al 31 Gennaio 2009
La mostra è accompagnata da un catalogo che contiene, oltre alla riproduzione delle opere, un “colloquio” tra il critico Giorgio Bonomi e l’artista.
Immagine: Malkut, 2006, ferro e patina nera, 250x104x34 cm
Galleria Varart
via dell'Oriuolo, 47/49r - Firenze
Orario: 10.00 - 12.30 / 16.00 - 19.30, chiuso lunedi e festivi
Ingresso libero