Condominio clandestino. La mostra presenta i lavori piu' recenti di Barni, che comprendono disegni realizzati con olio su tela, acquerelli su carta e sculture in bronzo. L'artista sceglie di rappresentare l'essere umano moderno e per farlo non utilizza figure caratterizzate, ma modelli anonimi, confusi nella folla.
L'uomo è al centro della ricerca artistica di Roberto Barni. L'artista sceglie di
rappresentare l'essere umano moderno e per farlo non utilizza figure caratterizzate,
ma modelli anonimi, "confusi nella folla".
Gli uomini di Barni si presentano a noi in cammino, ma senza una meta precisa.
L'idea di movimento a cui rimandano ricorda di più un continuo stato d'attesa, il
cercare di "andare avanti", una sorta di moto perpetuo alla ricerca di una nuova
situazione possibile. L'attimo in cui vengono imprigionati ci restituisce sempre
un'immagine della loro precarietà; li ritroviamo quasi come acrobati che affrontano
equilibri instabili, salvati unicamente da quel senso di ritmo che in qualche modo
trasmettono. E il loro appoggiarsi vicendevolmente più che far trapelare l'idea di
solidarietà appare come un tentativo di sopravvivenza. Appaiono disorientati,
ciascuno volto in una direzione, gli sguardi assenti che irrimediabilmente non posso
incrociarsi. La loro rigidità sembra volerci comunicare che quel senso di
provvisorio, di precario, viene accettato come immutabile.
La mostra alla Fondazione Mudima presenta lavori più recenti di Roberto Barni, dal
2005 ad oggi, che comprendono disegni realizzati con olio su tela, acquerelli su
carta e sculture in bronzo. In occasione dell'inaugurazione verranno presentate 2
nuove sculture dal titolo Condominio e Clandestini.
Roberto Barni nasce a Pistoia il 30 settembre 1939. Negli anni Sessanta fa parte del
gruppo della Scuola di Pistoia insieme a Umberto Buscioni, Gianni Ruffi e Adolfo
Natalini. Il suo percorso artistico si allontanerà dalle basi concettuali per
approdare ad un'espressività più urgente. Dagli anni Settanta inizia la sua ricerca
per introdurre nelle opere le sue riflessioni che porteranno poi Barni a far
riemergere le figure dal tempo e a riprendere corpo nello spazio. Inizia da questo
periodo ad utilizzare i calchi fino ad approdare alla scultura che, dalla fine degli
anni Ottanta, sarà sempre più presente tra i suoi lavori. Pittura e scultura vivono
in un rapporto di confronto e scambio: la pittura prende volume, la scultura ruba
alla pittura il suo cromatismo.
Roberto Barni vive e lavora a Firenze.
Catalogo in preparazione con testi di Achille Bonito Oliva, Lorand Hegyi
Inaugurazione 18 novembre, ore 18.30
Fondazione Mudima
via Tadino, 26 - Milano
Orario: lunedì - venerdì 11.00 / 13.00 e 16.00 / 19,30 - sabato e festivi chiuso.