Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci
Prato
viale della Repubblica, 277
0574 5317 FAX 0574 531900
WEB
L'Arte e' industria
dal 28/11/2008 al 28/11/2008
11-17,30
0574 5317 FAX 0574 531901

Segnalato da

Ku.Ra, Rosi Fontana




 
calendario eventi  :: 




28/11/2008

L'Arte e' industria

Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato

Il convegno e' promosso dal museo, da Confcultura ed AMACI. Durante la giornata sara' presentato il primo studio specifico di settore sullo stato economico dell'arte in Italia a cui seguiranno una serie di interventi di professionisti operanti nel settore a testimonianza della connotazione di attivita' produttiva in particolare dell'arte contemporanea, e quindi della necessita' di inserirla in un contesto che non sia semplicemente quello di un bene culturale.


comunicato stampa

Si svolgerà sabato 29 novembre 2008 presso l’Auditorium del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato il convegno L’Arte è industria, promosso dallo stesso Centro Pecci da Confcultura ed AMACI. Durante la giornata sarà presentato il rapporto della PriceWaterhouseCoopers, primo studio specifico di settore sullo stato economico dell’arte in Italia, commissionato da Confcultura ed introdotto dal presidente Patrizia Asproni. Seguiranno una serie di interventi di professionisti operanti nel settore moderati da Antonello Cherchi, giornalista de Il Sole 24 Ore.

Argomento di discussione è l’arte, soprattutto quella contemporanea, intesa come attività produttiva e come tale considerata e sostenuta da parte delle istituzioni che si occupano del settore.

Programma della giornata
ore 11.15 _ PRESENTAZIONE DEL CONVEGNO
Presidente del Centro Pecci, Valdemaro Beccaglia
Segretario Amaci, Cristian Valsecchi
Presidente Confcultura, Patrizia Asproni

ore 11.30 - 13.15 _ PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO PRICEWATERHOUSECOOPERS SULL’ASPETTO ECONOMICO DELL’ARTE
Introduce: Patrizia Asproni, Presidente Confcultura
Relatore: Ing. Giacomo Neri
Interventi: Ettore Pietrabissa, Direttore Generale Arcus; Sergio Fintoni, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci; Vincenzo Chiarandà, cofondatore del network UnDo.Net

ore 13.15 - 14.15 _ LUNCH BREAK

ore 14.15 - 17.00 _ LE ESPERIENZE A CONFRONTO
Interventi aperti al pubblico di professionisti ed operatori del settore: direttori di musei, galleristi, editori ed organizzatori di mostre; Il mondo delle banche e degli investimenti in arte; La filiera della produzione: dall’artista al comparto assicurativo e trasporti.
Moderatore: Antonello Cherchi, Il Sole 24 Ore

ore 17.00 - 17.30 _ CONCLUSIONI

Durante la giornata sarà possibile visitare le mostre 1988: vent’anni prima, vent’anni dopo e Mauro Staccioli: pensare la scultura, curate da Marco Bazzini, Direttore del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci.


In occasione del convegno Giacomo Neri, partner in charge Financial Services, Cultural assets, Tourism and Sport Practice- PricewaterhouseCoopers Advisory presenta lo studio L’Arte è industria. Dal rapporto emergono la ricchezza del patrimonio artistico-culturale nazionale, rispetto ai principali competitor europei, e le opportunità derivanti dal settore dell’arte come fonte di generazione di valore per il turismo culturale, il turismo in senso lato e l’intera economia. Secondo lo studio condotto da PricewaterhouseCoopers la capacità di competere dell’Italia è limitata ad alcuni settori come prodotti e servizi legati all’arte e alla cultura, nuove tecnologie, turismo, Made in Italy in cui le opportunità di sviluppo sono ampie.

La fase di crisi in corso a livello internazionale, nonché una perdita di competitività del nostro Paese già avviata da alcuni anni, necessitano di una maggiore focalizzazione sui settori nei quali un determinata area geografica è in grado di dimostrare una significativa leva competitiva rispetto agli altri Paesi.

Dall’analisi risulta che il nostro Paese può sviluppare un vantaggio competitivo sostenibile in alcuni settori legati ai prodotti e servizi funzionali al patrimonio turistico e culturale.

Questo tema assume maggiore importanza e forza se si pensa che l’Italia è un museo all’aperto; possiede, infatti, il più ampio patrimonio culturale a livello mondiale con oltre 3.400 musei, circa 2.000 aree e parchi archeologici e con 43 siti Unesco.
Eppure il RAC, un indice che analizza il ritorno economico degli asset culturali sui siti Unesco, mostra come gli Stati Uniti, con la metà dei siti rispetto all’Italia, hanno un ritorno commerciale pari a 7 volte quello italiano (160 milioni di Euro contro i nostri 21 milioni).
Il settore culturale e creativo in Italia raggiungere solo il 2,6% del PIL nazionale (pari a circa 40 miliardi di Euro), rispetto al 3,8% di UK (circa 73 miliardi di Euro) e 3,4% della Francia (circa 64 miliardi di Euro).
Il livello di PIL turismo culturale sul totale del PIL dell’economia turistica italiana pesa il 33%, con un valore pari a 54 miliardi di Euro. Tale valore risulta inferiore rispetto al 39% della Spagna (pari a 79 miliardi di Euro) ma supera invece il 28% del Regno Unito (pari a 57 miliardi di Euro) e il 31% della Francia (pari a 65 miliardi di Euro).
Negli ultimi anni, sta assumendo sempre maggiore rilievo un particolare segmento del settore dei beni artistici, quello dell’arte contemporanea.
In Italia ci sono circa 50 musei che espongono opere di arte moderna e contemporanea, di cui 11 statali. Nel 2007 il 70% degli eventi d’arte hanno toccato temi di arte contemporanea. La propensione per l’arte contemporanea è maggiore tra i più giovani e tra chi ha un titolo di studio medio - alto avvicinando all’offerta solo coloro che sono già sensibili al tema.

Eppure anche questo settore mostra rilevanti debolezze.
La percentuale di chi si interessa all’arte contemporanea è bassa: poco meno di un italiano su 5 dimostra interesse verso tale segmento. Tale tendenza si riscontra anche nella scelta di destinazione dei finanziamenti statali al settore indirizzati prevalentemente ad iniziative di tutela e conservazione del patrimonio artistico culturale.
Per quanto concerne il mercato mondiale della compravendita di opere d’arte, si evidenzia una forte crescita nel contesto internazionale; dal 2002 al 2006 il valore delle vendite globali è quasi raddoppiato passando da 22,2 miliardi di Euro a 43,3 miliardi di Euro. l’Italia si posiziona al sesto posto, con il 2,8% del fatturato globale delle case d’asta.

Quali le opportunità per lo sviluppo del settore?
Sono identificabili molte possibili opzioni strategiche di rilancio, tra cui:
1. Lo sviluppo delle potenzialità offerte dal mercato del merchandising correlato all’attività di vendita dei gadget nei musei. Tale mercato presenta un trend positivo di crescita ma solo il 24% dei siti statali possiede al suo interno un bookshop;
2. La possibilità di avviare un piano di sviluppo del settore del turismo culturale, che oggi pesa il 33% circa del totale turismo, al fine di incentivare e rivalutare il patrimonio artistico nazionale e svilupparne l’indotto collegato;
3. L’applicazione di nuove tecnologie a supporto della cultura lungo tutta la catena del valore e l’implementazione di eventi culturali sul territorio, che possono generare anch’essi impatti economici positivi e incrementali.

E’ pertanto auspicabile che vengano indirizzate risorse istituzionali e finanziarie, pubbliche e private, in modo più efficace e coordinato, al fine di rivalutare i “Core asset” disponibili facendo leva sul relativo indotto diretto ed indiretto. Investendo sui settori primari è infatti possibile dare avvio ad un processo virtuoso che coinvolgerebbe, con ricadute positive, anche tutta una serie di ulteriori settori sinergici quali infrastrutture, artigianato, industria ed altri servizi.

Ufficio Stampa: Ku.Ra, Rosi Fontana – Via Garibaldi 63, Pisa, Italy
Tel. +390509711343 – fax +390509711317 Email: info@rosifontana.it

Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci
Viale della Repubblica, 277 - 59100 Prato

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