La dimensione antropologica del fare. L'artista scompone e analizza i fondamenti della prassi scultorea in una sintassi aperta, creando situazioni relative ed aleatorie.
a cura di Lino Alviani
Spostare il sè dentro l'opera, spingere la propria presenza nel territorio della scultura, è qualcosa di più che lasciare una fredda impronta su una superficie o su un assemblaggio: e l'opera che compie Spoltore è proprio quella di un transfert, di uno scambio vitalistico tra il suo io e la propria opera, al punto che la stessa opera si offre come un ignoto fluttuare di forme ben leggibili.
Il lavoro che questo Artista realizza è quello di scomporre e anlizzare l'ABC della prassi scultorea in una sintassi aperta, creando situazioni relative ed aleatorie, se si vuole, ma mai effimere o precarie, e sempre più egli considera la modificabilità come elemento eticamente necessario.
La poetica di Spoltore si avvale quindi di elementi minimi e di recupero, intesi come alfabeto ridotto, organizzati per contrappunti spesso legati ad un codice materico e a sensazioni percettive ed immediate che rimandano poi ad una sfera esistenziale: e il risultato non è certamente un modo per sfuggire l'assurdo clamore di una realtà convulsa, quanto piuttosto un modo per viverla emotivamente e far lievitare ''il racconto'' in un clima di suggestioni tutte interiorizzate.
Lino Alviani
http://www.comune.casteldisangro.aq.it/content/view/48/105/lang,italian/
Pinacoteca Comunale Patiniana
via del Leone - Castel di Sangro (AQ)
Giovedì, Venerdì, Sabato e Domenica, ore 17.00-19.00