Teatro Out Off
Milano
via Mac Mahon, 16
02 34532140 FAX 02 34532105
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In prima persona
dal 11/3/2002 al 24/3/2002
02 39262282 FAX 02 39215239
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OUT OFF




 
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11/3/2002

In prima persona

Teatro Out Off, Milano

Vulcano, Caio Giulio Cesare, Acqua Porca. Tre specchi per guardarsi fuori. Tre monologhi, tre narrazioni, tre storie. La storia del passaggio dall'infanzia all'eta' adulta, la storia dell'imperatore romano Caio Giulio Cesare, la storia dell'ACNA, una fabbrica chimica. E' difficile trovare un legame tra queste storie. Forse non esiste. Ma esiste un forte legame tra chi racconta e le storie stesse.


comunicato stampa

Malfornita teatro in collaborazione con il Teatro Out Off presenta:

IN PRIMA PERSONA
Vulcano, Caio Giulio Cesare, Acqua Porca
Tre specchi per guardarsi fuori

Tre monologhi, tre narrazioni, tre storie. La storia del passaggio dall'infanzia all'età adulta, la storia dell'imperatore romano Caio Giulio Cesare, la storia dell'ACNA, una fabbrica chimica. E' difficile trovare un legame tra queste storie. Forse non esiste. Ma esiste un forte legame tra chi racconta e le storie stesse.
Fino ad un certo punto della vita si vive con uno specchio davanti agli occhi: "I bambini si sentono al centro del mondo". Poi arriva un momento in cui si ha l'ardire di infrangere quello specchio, per vedere cosa c'è dietro, intorno, altrove. Infine arriva un momento in cui ci si rende conto che si è in stretto rapporto con tutto quello che ci sta attorno: con la propria storia, con la storia in senso stretto, con la memoria, con una fabbrica chimica, con il futuro, con i dubbi, i desideri e i sogni di molte altre persone. Ci si accorge che il limite tra se stessi e l'esterno è labile. Quando questo accade si può scegliere di fuggire, di ignorare, di farsi trasportare, oppure di restare su quel filo sottile che segna il confine tra noi e tutto il resto.
"Il resto è silenzio"?
No, in questo caso sono parole, storie, racconti, tentativi di maggior comprensione, ricerca di passaggi delicati che si è rischiato di saltare a piè pari.
La cosa da fare, la cosa che noi abbiamo fatto, è stata quella di riprendere in mano lo specchio infranto, tentando di dargli una nuova forma, cercando, soprattutto, di lasciare degli spiragli tra un pezzo e l'altro... per continuare a guardarsi guardando all'esterno.
Egoismo e altruismo, io e voi, dentro e fuori, sogni e realtà, presente e passato, disinteresse e partecipazione. Lo sguardo è mobile, dallo specchio al mondo. I desideri stessi sono in movimento, dal proprio benessere a quello degli altri, dalla paura di restare in silenzio all'esigenza di condividere, domandare, suggerire, urlare, sentire, parlare... parlare... parlare.
Sì, c'è qualcosa di molto semplice che lega questi tre spettacoli: l'urgenza di parlare con il pubblico senza nessun filtro, con meno trucchi possibili, come se non si fosse in un teatro. Parlare, ovviamente, con lo specchio in mano; per raccontare tre storie che, a guardarle bene... ci si specchia dentro come raramente ci è capitato.

dal 12 al 15 marzo 2002
VULCANO finalista premio scenario 2001
è che sto cercando non chi sono, non un modo, ma il senso
uno spettacolo di
Diana Höbel (parole e narrazione) e Antonio Pizzicato (regia)

E' la storia di un viaggio verso la cima di un vulcano. In una piovosa mattina invernale, sul tram che la porta al lavoro, una fanciulla affetta da insoddisfazione per la Realtà nella quale vive incontra il risolutore dei suoi problemi:
- E' semplice. Lei non vuole crescere!
Costui si offre di aiutarla a diventare adulta: occorre un Rito! Un rito di passaggio da compiersi sulla cima del vulcano.
Il punto di partenza del viaggio è dunque l'infelicità di chi è incapace di riconoscersi in questa "realtà". Il sentirsi sradicato apre la porta a chi si propone come "guida". Tutti hanno bisogno di una guida quando si perdono ma è facile che, anziché a ritrovarsi, si finisca in cima a un cratere
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16, 17, 19 e 20 marzo 2002
CAIO GIULIO CESARE
lezioni di tuffo nel vuoto
uno spettacolo di
Riccardo G. Tordoni (narrazione), Carlo G. Gabardini (parole) e Antonio Pizzicato (regia)

E' troppo tempo che non mi fermo e rivolgo lo sguardo alla strada percorsa, sempre intento come sono a percorrerla in affanno. Cosa sto facendo? Prima che tu andassi in Grecia a studiare parlavamo tanto dei nostri sogni e desideri, dei nostri progetti. Poi c'è un tempo in cui uno non si interroga più, crede di aver scelto la propria strada e la persegue con tenacia senza ricordare o voler rivedere il momento e il motivo della scelta. Ed ora mi ritrovo qui, tanto lontano da Roma quanto dal mio reale desiderio. Il mio errore mi si è manifestato nella sua enormità: cosa ci faccio io in Gallia? Io voglio Roma, voglio cambiare il pensiero dei romani, devo parlare con loro. Non è più questione di leggi e riforme, è il momento di ripensare il pensabile. Forse oggi ho dato un nome alla mia vita, o a quella che avrei voluto vivere.
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dal 21 al 24 marzo 2002
ACQUA PORCA
ACNA di Cengio: non esiste un'unica scelta possibile
uno spettacolo di
Fabrizio Pagella (narrazione), Carlo G. Gabardini (parole) e Antonio Pizzicato (regia)

Il bar della Franca era il campo di battagli di tutte le discussioni sull'ACNA. C'erano quelli che sostenevano la posizione che vede in qualsiasi rischio il motivo sufficiente a bloccare la situazione causante tale rischio, che urlavano che se una fabbrica inquina e la produzione è rischiosa per gli uomini che ci lavorano, non c'è da discutere: bisogna al più presto chiuderla. E poi c'erano quelli che rispondevano che i rischi sono il prevedibile scotto da pagare in nome del progresso che il progresso porta con sé dei danni inevitabili, ma migliora le condizioni di vita, e che a costo magari anche di vite umane, oggi si sono debellate malattie e la qualità della vita è migliorata: senza rischi non può esistere progresso, senza progresso la nostra vita oggi sarebbe più rischiosa di quella che è. A chi dare ragione?
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Orario spettacoli: feriali ore 21.00; domenica ore 16.00 - lunedì riposo
Prevendita: Ticketone - 02.392261 per il punto vendita più vicino; oppure Pronto Pagine Gialle tel. 89.2424
Biglietteria: aperta un'ora prima dell'inizio dello spettacolo - tel. 02.392.622.82
Prezzo biglietti: il prezzo intero è di 10, 33 euro (L. 20.000)
Riduzioni: minori e ultrasessantenni rispettivamente al 30% e 50% in base alla convenzione con il Comune di Milano; Scuole sup. (gruppi): (mart. merc..e dom. pomeriggio) 5,16 euro (L. 10.000); Enti convenzionati: 7,75 euro (L. 15.000)
Per gli spettatori di uno dei tre monologhi riduzioni speciali sul prezzo degli altri due.

Teatro Out Off via Dupré, 4 Milano tel. 02.392.62282

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