Reale Accademia di Spagna
Roma
piazza San Pietro in Montorio, 3
06 5812806
WEB
Jose' Guerrero
dal 4/2/2009 al 23/3/2009

Segnalato da

Giulia Franchi



approfondimenti

Jose' Guerrero



 
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4/2/2009

Jose' Guerrero

Reale Accademia di Spagna, Roma

Los anos primeros. Quasi 50 opere, prevalentemente dipinti ma anche disegni e progetti, che testimoniano l'intero percorso artistico di Guerrero, dagli anni della formazione al ritorno in Spagna, passando per la decisiva esperienza newyorkese.


comunicato stampa

José Guerrero torna alla Real Academia de España en Roma. L’artista di Granada soggiornò nell’ex convento sul Gianicolo tra il 1947 e il 1948 e a poco più di sessant’anni di distanza le sale dell’Accademia ospitano una sua importante mostra retrospettiva, organizzata in collaborazione con il Centro José Guerrero e con la Sociedad Estatal para la Acción Cultural Exterior (SEACEX).

Quasi cinquanta opere, per lo più dipinti ma anche disegni e progetti, che testimoniano l’intero percorso artistico di Guerrero, dagli anni della formazione al ritorno in Spagna, passando per la decisiva esperienza newyorkese. Ne esce una figura più complessa, poliedrica e sperimentale rispetto alla più nota immagine legata all’espressionismo astratto americano. Particolare spazio è infatti riservato al “Guerrero ante Guerrero” citando il saggio di Juan Manuel Bonet. La prima sezione, Años de formación: Granada, La Alberca, París, Thun, Roma, 1945-1948, si apre con gli esordi nella città natale e le belle vedute di Almuñécar e delle sue spiagge. Ma è nei paesaggi di La Alberca (1946) che meglio emergono i temi dominanti del primo Guerrero e della Spagna dell’epoca: la vita contadina, il folklore e la religiosità popolari, la rivendicazione del senso di “ispanicità”.

Poi il soggiorno romano. Dal suo studio privilegiato sul Gianicolo, Guerrero dipinge con colori vivi e delicati al contempo i tetti e i vicoli della città eterna, sullo sfondo la cupola di San Pietro (Panorámica de Roma, 1948). Lo scrittore Justo Navarro parla di una “domenica perpetua”, di suore trasformate in strutture architettoniche e vescovi come obelischi antropomorfi (El cardenal, 1948). Sono gli anni della prima mostra italiana alla Galleria del Secolo (1948), dell’amicizia con Afro e Mirko Basaldella e del probabile incontro con la pittura di Mario Mafai.

Segue la sezione En busca de la abstracción, 1946-1954 con le due opere fondamentali La Aparición (1946) e Lavanderas (1950) in cui l’artista prende le distanze dai legami naturalistici. Con un richiamo evidente a Picasso il colore esce dai contorni e le figure delle lavandaie si fanno ovali, forma costante nell’opera successiva di Guerrero. È ormai quasi compiuto il cammino verso l’astrazione.
L’ansia di attraversare idee e frontiere e l’incontro all’Accademia Americana di Roma con la futura moglie Roxane Whittier Pollock portano il pittore a New York.

Nelle ultime due sale dell’esposizione, La Escuela de Nueva York, 1 e 2, troviamo infine il Guerrero più conosciuto. Grazie anche al sostegno di Betty Parsons, gallerista guida dell’espressionismo astratto americano, e all’amicizia con Rothko, Motherwell e Kline, l’artista spagnolo approda ad un astrattismo “biomorfico”, dominato dal nero e dal monocromo, con una parabola che ricorda quella di Mirò.

All’inaugurazione della mostra sarà presente la figlia dell’artista, Lisa Guerrero.

Reale Accademia di Spagna
Piazza San Pietro in Montorio 3 - Roma

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