Teatro Furio Camillo
Roma
via Camilla, 44
06 97616026 FAX
WEB
Daniele Sbaraglia
dal 3/2/2009 al 24/2/2009
tutti i giorni 18-21
06 97616026, 06 97616027

Segnalato da

Serena Amidani



approfondimenti

Daniele Sbaraglia



 
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3/2/2009

Daniele Sbaraglia

Teatro Furio Camillo, Roma

Via di Fuga. "La struttura cromatica vivace, ben controllata, basata su gamme di colori essenziali, sottolineati da un segno elegante e disinvolto, sono le componenti della sua personalita' artistica" (Ginco Portacci)


comunicato stampa

Tutto inizia tanto tempo fa dentro una pizzeria che aveva delle stampe di Salvador Dalì, rimasi affascinato da quello che era rappresentato che rasentava il reale, ma reale non era, “surreale” e lì pensai che l’arte era un mezzo per comunicare e non solo con figure legate alla nostra realtà. Finii dentro una macelleria che era più una galleria, per quanti quadri vi erano appesi. E lì ho imparato a crederci. Lui, l’autore dei quadri, mi infondeva una gran sicurezza su tutto, sulla mia arte, sulla mia ricerca, su ciò che creavo e un gran senso di fede, lo considero ancora il mio primo maestro. Poi ho conosciuto Aldo Riso che credette in me come artista aiutandomi ad organizzare la mia prima mostra personale al centro di Roma “ Fantasie Affrancate” - Galleria il Canova. Da lì non mi sono più fermato mirando dritto allo scopo senza mai guardare ciò che mi lasciavo dietro, entusiasta di quello che avevo davanti. Ho avuto la fortuna di essere presentato a Carlo Lorenzetti, uno dei più grandi Scultori contemporanei Italiani e da lui ho appreso quanto c’è dietro un segno, la forza di una curvatura, che non occorre eccedere per comunicare qualcosa, cercando di trasmettere il massimo col minimo sforzo.

Questa mostra alla quale ho lavorato per mesi, doveva tenersi a Settembre, poi ha subito dei ritardi e nel frattempo ho continuato a lavorare e si è quindi arricchita, ha subito delle modifiche.
Mi trovo e mi scopro diverso ad ogni mostra, il mio messaggio è sempre nuovo:

Rompemmo le barriere che ci costringevano dentro
Vetri, muri, ostacoli,
e volammo via
via
in cerca di…
della nostra via di fuga
e approdammo lì
nel nostro più profondo io, e
scoprimmo lei….
che c’era lei
la nostra via, verso la libertà verso un mondo diverso
L’uomo perché tale meriterebbe almeno una volta, una via…
che lo porti lontano, e lo faccia fuggire da tutto…o da niente
per rinascere diverso
migliore….
e credere che sia possibile.
Distratto….!!!
Cerco un segno
Che mi porti fin là
Che creda….
Che mi dica la verità…
E mi indichi la via..
Lei
La via di fuga, la mia….
I miei cieli….
Le mie forme….
I miei spazi….
La forza
L’amore…per te
Il controllo sul tempo, spazio, curvato su se stesso
Su me…..


Daniele Sbaraglia dice che "... la nostra via verso la libertà, verso un mondo diverso, l’uomo perché tale, meriterebbe almeno una volta una via che lo porti lontano e lo faccia fuggire da tutto o da niente per rinascere diverso..."
Le sue creazioni polarizzano la nostra attenzione sul lato estremamente istintuale, che spinge oggi l’uomo tecnologico alla lotta fredda accanita e il più delle volte, senza esclusioni di colpi, al possesso di quello che ci certifica come l’unica ragione esistenziale valida, la sopravvivenza di sé.
Grazie alla percezione del motivo dominante che caratterizza l’azione umana in una società competitiva, l’artista interpreta le idee che sembrano assillare gli uomini: idee raggrumate nel desiderio di possesso che brutalizza la relazione tra persone. La struttura cromatica vivace, ben controllata, basata su gamme di colori essenziali, sottolineati da un segno elegante e disinvolto, sono le componenti della sua personalità artistica, che riescono a creare un insieme armonico e gradevole, un innato equilibrio compositivo ed un particolare gusto del taglio.
Con semplicità e candore di sentimenti interpreta in chiave dinamica spettacoli naturali nell’opera compiuta, la realtà umana si accomuna alla fantasia, nell’amore per la natura e le geometrie. La tecnica, il linguaggio dei colori e della luce, nel loro particolare dosaggio lo rendono un realista - surreale – intimistico e nel contempo un sensibile lettore dell’animo umano e della sua fragilità. In continua ricerca di tecniche e tematiche più consone al proprio temperamento, nell’artista vibrano numerosi spunti pronti a maturarsi e trasformarsi sotto l’impeto cromatico, tutti i suoi soggetti devono essere presi in considerazione, ogni elemento che lo circonda è motivo di pittura, talvolta anche nelle cose più ingenue trasformate dalla sua manipolazione tecnica, una creazione approfondita che gli permetterà un ambìto traguardo all’insegna dell’avanguardia, giocando sugli effetti di luce per dare anima alle sue forme addolcite dalla sinuosità delle linee.
Esprimendosi attraverso un ragionamento altalenante fra immediatezza e il volo radente della fantasia, spinto da un desiderio profondo di penetrare e conoscere la realtà che lo circonda, grazie alle sue doti trasmette nelle sue opere il personale modo di interpretare la vita.
Crisi esistenziali e materializzazione di esse, sensibilità lirica, raffigurazioni oniriche in contrasti sociali: autore e spettatore compartecipe del mondo umano, ma al contempo sensibile alla bellezza delle cose ed alla drammaticità del proprio essere.
L’oggettività del quotidiano viene prescelta e ricreata ora in forme sinuose, ora lineari cercando di ristabilirne l’equilibrio nell’essere individuale e nello spazio ambientale.

Ginco Portacci

Vernissage il 04 Febbraio 2009 alle ore 18.00

Teatro Furio Camillo
Via Camilla n. 40 Roma 00181
tutti i giorni dalle 18.00 alle 21.00

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