Il Mitreo di Corviale
Roma
via Marino Mazzacurati, 61/63 (quartiere di Corviale)
06 65678224
WEB
Acqua
dal 13/2/2009 al 8/3/2009

Segnalato da

Roberta Filippi




 
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13/2/2009

Acqua

Il Mitreo di Corviale, Roma

Collettiva. "In antico, quando forse si viveva in modo piu' armonioso e in sintonia con gli elementi della natura, si riteneva che l'Acqua avesse uno spirito e conservasse memoria di uomini e accadimenti".


comunicato stampa

A cura di: Roberta Filippi

“L´acqua che sgorga dalla terra è sacra in ogni paese, cultura e fede del mondo: non è una merce, è un diritto fondamentale umano e nessuno può appropriarsene per trarne illecito profitto.
Presento in questa occasione in anteprima, un frammento di un più ampio ed articolato progetto, a cui sto da tempo lavorando e di prossima realizzazione.
In antico, quando forse si viveva in modo più armonioso e in sintonia con gli elementi della natura, si riteneva che l’Acqua avesse uno spirito e conservasse, nell’essenza stessa del suo fluire, memoria di uomini e accadimenti, di forme suoni ed immagini, di storie ed emozioni.

Acqua percepita come elemento ancestrale del femminino, metafora di un viaggio interiore teso al superamento dei confini, fino alla trasformazione, rigenerazione e fusione nell’unico in cui rispecchiarsi. Questo e molto altro.”
Le opere in mostra presentano un articolato exursus tra linguaggi e poetiche: Ambrosoli in “Quattro Fiumi” esprime la metafora dello squilibrio tra l’abbondanza di acqua del nord ed il suo drammatico esaurirsi al sud del mondo. Per Aurisicchio l’opera”Acqua” non si origina dall'osservazione di oggetti, ma si costituisce attraverso un processo di ricerca di immagini che trovino una qualsivoglia risonanza interiore.” Tra Vasi d’Acqua”, di Beccaceci, gioca nel titolo e nella composizione, tra vasi composti d’acqua e vasi comunicanti acqua, per dire come l’acqua dovrebbe essere: fruibile, trasparente, per tutti. Nella performance poetica di Binga l’acqua scorre, crea gorghi, fa udire la sua voce e “…tracima carta plastica condom e condoni”. Ne “Ispirazioni dell’anima”, di Coratella, informale e gestuale sono dettati da un calibrato e pacato gusto nella scelta delle pennellate accompagnate dal suo riconoscibile gesto “Zen”.

Si presenta con “Autoritratto” la Di Benedetto e qui l’acqua interviene fornendo una sorta di specchio della propria anima, un gioco ironico e intrigante che fa chiedere: Autoritratto di chi, di cosa? In “Firebergs'08 Hot|as|ice“ Dottori inverte i particolari dell'iceberg (l'acqua tra le fessure del ghiacciaio) da "positivo" a negativo, li tratta come un internegativo in fase di stampa, dando la sensazione di "calore" che pure arriva dal ghiacciaio, mentre il calore ambientale scioglie il ghiacciaio stesso. Nell’opera “Spiralando” di Dottorini la turbolenza fluisce nelle acque dell’aldilà, come culla della vita, mentre nella “Tecnica mista” di Gatti l’acqua schiacciata sugli occhi si ferma ai piedi, sale fino alle cosce e termina con un abbraccio.Ne “La Pesca miracolosa” Geleng opera con un felice cromatismo che genera luminose presenze. E Giusepponi in“Acqua, Terra,Fuoco, Aria,Acqua” raccomanda di tenerla lontano dal Fuoco e dall'Aria, per lasciarla scorrere nel concavo delle mani, schiacciarla sugli occhi chiusi, spingerla in bocca, sentirne il sapore e l’odore. In “Senza titolo” di Grasso, poeta e romanziere dell’immagine, la scelta della dimensione gioca un ruolo determinante per lo sviluppo del pensiero del cosmo micro-macro.

Iannotta, con “Be 3 Al 2 Si 6 O 18” in digital art, narra che l’acquamarina, secondo la leggenda, incorpora i colori del mare, trae le sue origini dal tesoro delle Sirene, sviluppa la sua forza al meglio quando viene immersa in acqua irradiata dal sole. “Riflessi dopo la pioggia” titola Latini l’immagine fotografica con testo poetico che ripercorre l’eterno vagare dell’uomo in cerca di un ideale di giustizia. La performance di “Pittura energetica” di Melani è un vero e proprio atto d’amore in cui il Colore-Luce, vibrando all’unisono con l’intenzione-pensiero dell’artista-creatore, genera e trasforma le forme accolte nell’acqua-ventre. “Pietà” è la performance di Pesce, interpretata dall’artista performer Kyrahm. L’opera “Acque+2+2”, di Salvia, appartiene al ciclo delle "acque" che si colloca all'incrocio tra Arte Povera e astrazione, rappresenta una cascata d'acqua, in modo realistico , con l' uso della tecnica della sgocciolatura e con un certo impatto materico. Ha riferimenti anche alla consuetudine in architettura di decorare gli ambienti con fontane. La corposa materia in"Senza titolo" di Spezzano, gioca fra rimandi cromatici e rilievi polimaterici, quasi a generare una mappatura degli elementi e delle emozioni. E in“10.000 Oceani d’Azzurro” Filippi narra dei suoi viaggi per mare, mare rituale ed estatico, grande specchio dell’anima e dei suoi moti, nel lasciarsi fluire e ritirare in sé, incessantemente vivi, sogno di un oceano messaggero di unità tra civiltà e paesi lontani, tra oriente ed occidente, tra antichi riti misterici e tempo presente.

Artisti: Carlo Ambrosoli, Guido Aurisicchio, Cinzia Beccaceci, Tomaso Binga, Teresa Coratella, Anna Di Benedetto, Patrizia Dottori, Roberto Dottorini, Walter Gatti, Antonello Geleng, Vittorio Giusepponi, Enrico Grasso, Velia Iannotta, Gianleonardo Latini, Giuseppe Marini, Monica Melani, Domenico Pesce, Rocco Salvia, Nicola Spezzano, e Roberta Filippi.

Inaugurazione: sabato 14 febbraio, ore 18,30

Il Mitreo
via Marino Mazzacurati, 61/63 - Roma
Ingresso libero

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