Museo Diocesano
Milano
corso di Porta Ticinese, 95
02 89420019 FAX 02 89407577
WEB
Bruno Bordoli
dal 22/3/2009 al 9/5/2009
martedi' - domenica 10-18

Segnalato da

CLP Relazioni Pubbliche



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Bruno Bordoli



 
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22/3/2009

Bruno Bordoli

Museo Diocesano, Milano

Nell'ambito di MuDi Contemporanea. D'apres Durer. In mostra la serie della Piccola Passione (2005), 37 oli su cartone ispirati alle altrettante xilografie della Piccola Passione di Albrecht Durer. Le opere, che nascono quale ideale omaggio all'arte del maestro tedesco indagano, mediante l'utilizzo di segni e colori primitivi, il rapporto che intercorre tra emozione e fede religiosa.


comunicato stampa

Per il ciclo MuDi Contemporanea, il Museo Diocesano di Milano presenta

Piccola Passione. D'après Dürer di Bruno Bordoli proporrà una serie di 37 oli su cartone, tutti del 2005, ispirati alle altrettante xilografie della 'Piccola Passione' di Albrecht Dürer. Le opere, che nascono come un ideale omaggio all'arte maestro tedesco, indagano, mediante l'uso di segni e colori primitivi, sul rapporto che lega l'emozione alla fede religiosa.

Sono numerose le suggestioni dalle quali Bordoli trae fonte d'ispirazione per il suo lavoro; dalle 'via crucis' conservate nelle chiese, ai sacri monti del nord Italia, alle sacre rappresentazioni della Settimana Santa; ma anche dalle immagini dei film di Pasolini o da quelle dipinte dagli altri artisti, in particolare quelli dell'area gotica tedesca. Quella di Bordoli è una meraviglia meditativa che ragiona sulla presa di coscienza della popolarità e della diffusione universale della Passione di Cristo che, pur nella sua ineffabilità, entra sia negli animi semplici sia in quelli dei filosofi.

Accompagna la mostra un catalogo con testi di Paolo Biscottini, Philippe Daverio, Jean Blanchaert.

Bruno Bordoli
Nato a Porlezza (Como) il 27 maggio 1943, Bruno Bordoli, dopo aver terminato gli studi, preso dall'interesse per la pittura si dedica alla studio della storia dell'arte e visita assiduamente mostre d'arte. Inizia a dipingere nel 1965 ed a proporsi in esposizioni collettive e personali dal 1967.
Fino ai primi anni '70 la sua pittura si modula nell'uso di un linguaggio espressionistico-figurale e successivamente espressionistico-astratto: i soggetti iconografici (prevalentemente la figura umana) non assumono la forma canonica in quanto l'artista non è interessato alla verosimilianza dell'immagine rappresentata, ma alla sua dimensione più intima, più profonda, più interiore. Le opere di questo periodo vengono esposte oltre che in diverse collettive, in mostre personali tenute tra il 1967 e il 1969 a Monfalcone; nel 1970 a Porlezza, a Lenno e a Como; nel 1971 a Milano. Successivamente (fino al 1978) la pittura di Bordoli si evolve stilisticamente, accogliendo con precisa intenzione due linee fondamentali delle esperienze dell'avanguardia pittorica del '900, cioè quella dell'astrattismo geometrico e quella del gestuale.
Nascono quindi opere che con la contrapposizione di moduli razionalistici (in particolare il quadrato) e informali (action painting) rimandano a simboli di lacerazioni collettive irrisolte. Nel periodo, oltre alle mostre collettive, tiene mostre personali nel 1973 a Milano, a Torino, a Portogruaro; nel 1974 a Firenze e nel 1977 a Cantù.
Conclusa l'esperienza geometrico-gestuale, dagli anni '80 Bordoli riprende una pittura di immagini desunte dalla realtà usando segno e colore in funzione non di una resa veritiera del reale ma di una rivisitazione dello stesso. Ambiguità, oscillazione tra registrazione oggettiva e impulso irrazionale, tra coscienza e disfacimento della forma, rimandi al simbolo, all'inesprimibile, all'opinabile (si pensi all'opera di Munch, Nolde, Ensor, Bacon, fino ai più vicini "transavanguardisti" italiani ed ai "neo-selvaggi" dell'area tedesca) sono le linee che segnano la sua pittura. Dal 1999 Bordoli tende, mediante l'accorpamento tematico, a raggruppare in cicli le sue opere che, con stile asciutto, pennellata poderosa e forte segno cerebrale, sviscerano fiabe per grandi, storie di vita vissuta o da vivere visualizzando immagini disturbate e disturbanti che non si abbandonano né al razionale didascalico né all'irrazionale fantastico ma diventano dolorosamente autoreferenti.

Immagine: Cacciata dal Paradiso

Ufficio stampa
CLP Relazioni Pubbliche tel. 02.433403 – 02.36571438 - fax 02.4813841 press@clponline.it

Inaugurazione lenedì 23 marzo ore 18

Museo Diocesano, Sala muDi contemporanea
Corso di Porta Ticinese, 95 Milano
Orari: dal martedì alla domenica, 10-18, lunedì chiuso.
Biglietti: intero: 8 Euro; ridotto 5 Euro; solo il martedì: 4 Euro

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Laura Morelli
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