Nt Art Gallery (nuova sede)
Bologna
via Michelino, 33
331 6435085
WEB
Drill Down_02
dal 24/3/2009 al 24/3/2009
dalle 22

Segnalato da

Nt Art Gallery




 
calendario eventi  :: 




24/3/2009

Drill Down_02

Nt Art Gallery (nuova sede), Bologna

Folletto V1/V2/VK121. Una performance in bilico tra negazione teatrale e musica da sottosuolo, che si articola in due azioni performative collegate in un unico atto. A cura di Stefano Monti.


comunicato stampa

A cura di Stefano Monti

Drill Down, alla lettera, significa perforazione del terreno, del suolo, dal verbo to drill: trapanare, perforare, sondare. Questo è ciò che avviene, a livello metaforico, anche nel linguaggio informatico, da cui il titolo della rassegna prende a prestito il termine. La Drill Down Technology è infatti una tecnica che permette la visualizzazione o la ricerca di informazioni gerarchizzate. Ed è seguendo lo stesso principio che la rassegna Drill Down si propone di presentare progetti artistici che meritano di essere fruiti con un grado maggiore di specificità rispetto a quello che le consuete mostre permettono. Si tratta sempre di un’esposizione ristretta di opere che necessitano di essere isolate dal contesto dell’esibizione per poterne evidenziare al meglio le caratteristiche, con un maggior livello di dettaglio, approfondendone la riflessione secondo l’andamento a cascata del Drill Down.

FOLLETTO ''V1/V2/VK121''
Breve aneddoto illuminante riguardo la genesi progettuale della performance ce lo fornisce la storia della nascita dell'aspirapolvere:
''Nel 1929 quando l'industria dei grammofoni era ormai sul viale del tramonto, un ingegnere tedesco di nome Engelbert Gorissen lavorava alla modifica di un piccolo grammofono tramite l'applicazione di due manovelle al corpo del motore centrale, il suo scopo era quello di invertire la propagazione del suono, invece di espellere all'esterno l'onda sonora quanto di attirarla all'interno, di aspirarne la frequenza. Vedendola in funzione nel suo studio, la sua segretaria esclamò: ''ma questo è un piccolo ''kabold''... (in tedesco ''folletto''), nasceva così il cuore di un elettrodomestico rivoluzionario...”

Nel panorama odierno la sperimentazione sonora ha ampiamente esplorato l'uso di strumenti non propriamente musicali, o quanto meno la cui funzione primaria non fosse legata alla produzione di suono. La manipolazione strumentale di tali oggetti ha avuto come conseguenza diretta la modifica concettuale dello stesso linguaggio sonoro, della sua sintassi, ma creando a sua volta uno stereotipato alfabeto dove il suono recita ciclicamente i propri limiti in territori auto-referenziali.

''FOLLETTO'' nasce con l'intenzione di sovvertire, indispettire e scompaginare un clichè formale subordinato alla ben nota sperimentazione sonora di stampo artistico, appiattita ormai su canoni internazionalmente omologati. Aspirando con intensità centripeta la superficie obliqua della musica contemporanea, ''FOLLETTO'' restituisce al rumore un riflesso melodico compresso, codificato da un'elettronica spartana e nichilista, specularmente legata all' assorbimento sonoro di fonti tradizionali quali l'armonica, il flauto, la chitarra acustica, in un percorso di rielaborazione a ritroso, dalla a-tonalità più esasperata fino alla riscoperta di una melodia lineare e siderale, dove il rumore diviene un ''noise naivetè'' da banda transalpina, l'elettronica un concetto demodè, la sperimentazione un'eco lontana di un trasmettitore in ascolto nelle praterie siberiane, battute da gelidi refoli di vento ghiacciato.


Difficile descrivere le suggestioni di una musica impura per nascita e metodo, fuorviante per i suoi singoli rimandi alla musica colta ma anche popolare come il rock, il folk o il blues, tutti aggettivi presenti ma non determinanti, riconcepiti in una centrifuga ''sui generis'' dell'esperienza sonora. Fin dal nome non casuale, l'analogia con evocazioni nordiche o da improbabile gruppo beatnik collocano ''FOLLETTO'' in uno spazio iconoclasta di ''stupido anacronismo'', volutamente ambiguo e fastidioso quanto la ''contemporaneità'' e il suo sordo silenzio disturbato dal ronzio di un aspirapolvere...

''FOLLETTO'' è una performance in bilico tra negazione teatrale e musica da sottosuolo, e si articola in due azioni performative collegate in un unico atto:
Nella prima sala, un’opera di Andrea Renzini ''pupilla ombrella'' (2009), accoglie il visitatore nell'oscurità, interrotta dal solo lampeggiare di un segnalatore luminoso, nell'attesa di accedere alla seconda sala dove un prato sintetico sprofonda in raccolta penombra, risucchiato da un sottosuolo iridescente e zuccheroso, occultando qualsiasi visione alla sovrastante superficie, ma non alla sua amplificata voce.

''FOLLETTO'' è un progetto aperto nato nel dicembre del 2008 in continua evoluzione
composto da:

ANDREA RENZINI-GIAN LUCA PATINI-WUD-VIRDO

Studio and live equipments:

AR: aspirapolvere alfatec AS44, aerosol microflux. massager, armonica, flauto, echo SMW-42
GLP: chitarre, elettronica, aspirapolvere type 30022 temozeta star
W1: circuiti analogici, compressori e microfoni, aspirapolvere 72103 piuma parquet
V2: percussioni, pianola, aspirapolvere rowenta RH600

CLAUDIO LANTERI: contributi video

Nt Art Gallery (nuova sede)
via Michelino, 33 - Bologna
Ore 22

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