A. W.
Isabella Balena
Letizia Battaglia
Paola Di Bello
Abisso Blu
Mohamed Boudaroua
Lawrence Carroll
Marina Ballo Charmet
Giovanni Chiaramonte
Valentin Dima
Paola De Pietri
Lupo M.
Esther Mathis
Marcello Mondazzi
Mirco Marchelli
Harmenszoon van Rijn Rembrandt
Georges Rouault
Best Simo
David Simpson
Spidy
Syla
Franco Valiani
Silvio Wolf
Ermal Zonja
Gigliola Foschi
Andrea Dall'Asta
Elogio dell'accoglienza. La mostra propone i lavori fotografici di alcuni detenuti della Casa Circondariale di San Vittore, poste a confronto con le opere (incisioni, dipinti, sculture, installazioni, video e fotografia) che altri artisti hanno dedicato alla questione dell'emarginazione del diverso.
a cura di Gigliola Foschi; Andrea Dall'Asta S.I.
A. W., Isabella Balena, Letizia Battaglia, Paola Di Bello, Abisso Blu, Mohamed Boudaroua, Lawrence Carroll, Marina Ballo Charmet, Giovanni Chiaramonte, Valentin Dima, Paola De Pietri, Lupo M., Esther Mathis, Marcello Mondazzi, Mirco Marchelli, Harmenszoon van Rijn Rembrandt, Georges Rouault, Best Simo, David Simpson, Spidy, Syla, Franco Valiani, Silvio Wolf, Ermal Zonja
Durante l’inaugurazione il pianista jazz Gaetano Liguori eseguirà una sua composizione dedicata al tema dell’accoglienza
L’accoglienza del “diverso”, dell’emarginato, dell’estraneo il cui inserimento in una comunità non è scontato ma risulta pieno di incognite e paure, costituisce per la società contemporanea una sfida centrale. In che modo l’“altro” – colui che si presenta altrimenti rispetto a “noi”, alla nostra cultura, al nostro modo di vivere e pensare – può venire accolto invece di essere rifiutato?”
Il titolo della mostra riprende una frase del Vangelo di Luca, tratta dalla parabola del Buon samaritano (Lc 10, 25-37): storia esemplare di come “farsi prossimo” all’altro, a colui che incontro nel bisogno, nella difficoltà, nella sua umanità ferita, e che accolgo. Il buon samaritano incarna quella pietà e quella compartecipazione che sembrano trovare sempre meno spazio nella nostra società, ma senza le quali non è possibile vivere relazioni umane sensate. Storia esemplare, dunque, di come accogliere l’altro nella propria vita.
Per riflettere su questo tema, la mostra “E si prese cura di lui”. Elogio dell’accoglienza propone i lavori fotografici di alcuni detenuti della Casa Circondariale di San Vittore. Tali opere sono state appositamente realizzate durante un corso di fotografia, tenuto nell’autunno 2008 da Andrea Dall’Asta S.I., Gigliola Foschi e Donatello Occhibianco. A partire da questa parabola evangelica – e da quella del figliol prodigo (Lc 15, 11-32), anch’essa centrata sul tema della misericordia – i detenuti hanno messo in scena alcune drammatizzazioni (fotografate e successivamente rielaborate al computer). Si è voluto in questo modo riflettere sul carattere etico dell’accoglienza. Il messaggio di Cristo, infatti, invita ciascuno di noi a prenderci responsabilmente cura dell’altro, a permettergli di entrare negli spazi della nostra vita, perché la sua umanità ci chiama in causa, ci interpella, richiedendoci di assumerne la diversità, l’alterità talvolta scomoda e irritante.
Le immagini realizzate dai detenuti vengono nella mostra poste a confronto con le opere (incisioni, dipinti, sculture, installazioni, video e fotografia) che altri artisti hanno dedicato a questa stessa problematica: due grandi maestri del passato (Rembrandt e Georges Rouault - incisioni) e vari autori contemporanei (Isabella Balena, Marina Ballo Charmet, Letizia Battaglia, Lawrence Carroll, Giovanni Chiaramonte, Paola De Pietri, Paola Di Bello, Mirco Marchelli, Esther Mathis, Marcello Mondazzi, David Simpson, Silvio Wolf). Fra questi, alcuni hanno declinato il tema dell’accoglienza in chiave simbolico-religiosa, mentre altri – quasi per contrappunto – lo hanno affrontato in modo più diretto e aderente ai problemi sociali dei nostri giorni. Sia nel primo che nel secondo caso l’accoglienza è stata interpretata come atteggiamento irrinunciabile per poter entrare in un dialogo fecondo col mondo.
immagine: Paola Di Bello
Inaugurazione giovedì 25 marzo 2009, ore 18.30
Fondazione Culturale San Fedele
Piazza San Fedele 4 - Milano
Orari: mart-sab 16-19
Ingresso libero