Siniscalco Arte
Milano
via Friuli, 34
02 55199958 FAX 0255199958
WEB
Georges Rouault e Afro Basaldella
dal 1/4/2009 al 29/5/2009
mart-sab 10-13 e 15.30-19.30

Segnalato da

Pasquale Siniscalco




 
calendario eventi  :: 




1/4/2009

Georges Rouault e Afro Basaldella

Siniscalco Arte, Milano

In mostra sono esposte circa 30 incisioni ispirate ai Fiori del Male di Charles Baudelaire, realizzate da due protagonisti del Novecento, che con modalita' espressive completamente diverse tra loro si sono confrontati con l'opera del poeta francese.


comunicato stampa

Si sta bene dovunque, purché si sia in buona salute e si abbiano libri e incisioni.
Charles Baudelaire.

Giovedì 2 Aprile la galleria Siniscalco Arte inaugura la mostra Afro-Rouault: Baudelaire. Saranno esposte circa trenta incisioni ispirate ai Fiori del Male di Charles Baudelaire, realizzate da due giganti dell'arte del Novecento, Georges Rouault e Afro Basaldella, che con modalità espressive completamente diverse tra loro si sono confrontati con l'opera del poeta francese.

Di Georges Rouault saranno in mostra le quattordici incisioni della cartella Baudelaire eseguite tra il 1926 e il 1927 presso lo stampatore Jacquemin e pubblicate postume dalle Edizioni dell'Etoile Filante nel 1966, più un esemplare in bianco e nero e tre a colori dalla serie realizzata presso lo stampatore Lacouriere negli anni '30.

Afro invece appare con dieci piccoli gioielli, le acquetinte a colori realizzate nel 1975 per le edizioni della 2RC di Roma, poco prima della sua scomparsa, e che possono considerarsi il suo testamento artistico.

A prima vista, i percorsi artistici e spirituali di Rouault e Baudelaire sembrano di difficile intersezione. Nessuno più di Georges Rouault è lontano dallo stereotipo comunemente accettato dell’artista baudelairiano, figura maudit e dandy, dalla pronunciata sensualità, esteta fine a se stesso, cultore dell’arte per l’arte. Rouault invece è più artista dell’“essere” che del “bello”, ed il carattere intrinsecamente morale della sua opera è il marchio potente di tutta la sua produzione artistica. Chiaramente, Rouault conosce l’opera di Baudelaire, che è stata un punto fermo della generazione simbolista in cui egli inizia a formarsi artisticamente e con Baudelaire si sono necessariamente confrontati gli esponenti del mondo culturale francese di impronta spiritualista e cristiana che lui frequenta.

Fatalmente, l’incontro trai due artisti avviene nel terreno comune della pietà per la condizione umana, con Rouault che percepisce Baudelaire come fratello nella sofferenza, così come il poeta riconosce il suo lettore come sodale nella debolezza “hypocrite lecteur, -mon sembiant-, mon frere.'' Non stupisce allora la scelta dei temi e dei soggetti che Rouault decide di interpretare nel suo viaggio tra i Fiori del Male: il Cristo oltraggiato sulla croce, la donna di piacere, un indecifrabile Satana, la bellezza che sfiorisce, la certezza della dissoluzione nella morte che si manifesta in una danza macabra o in un’inquietante scena di nozze. Le tavole che Rouault realizza sono, come sempre, caratterizzate da una straordinaria potenza espressiva (frutto di una tecnica incisoria elaborata e faticosa), così come le liriche di Baudelaire: l’incontro trai due è quello di due (gracili) colossi.

Ugualmente personale è il percorso che conduce Afro al poeta francese.
Nel 1975 Afro Basaldella, probabilmente l’esponente più lirico del movimento della pittura informale, ha pienamente compiuto un percorso iniziato dalla fine degli anni ’60. Lui che, nelle opere della maturità sembrava aver conseguito il risultato di un’arte così pienamente adulta da rievocare per sé, e con ragione, l’appellativo di “classicità”, raggiunge nuovi ed inattesi equilibri. Il suo tratto soffuso, la dimensione segnica, la levità dei colori che hanno caratterizzato quello che viene considerato il suo periodo più rappresentativo si sono raddensati in campiture cromatiche nette e dai contorni definiti, che molti hanno accostato alle opere di Alberto Burri dello stesso periodo. In questo caso, il processo che lega le opere grafiche alle poesie di Baudelaire è opposto rispetto allo schema usuale.

Le acquatinte di Afro non sono “illustrazioni” o “interpretazioni” ispirate dai Fiori del Male, quanto piuttosto l’inverso: gli otto brani scelti come titoli (sono tre infatti le acquatinte dedicate a l’invitation au voyage) vengono individuati dal pittore friulano come il corrispettivo poetico delle tavole da lui realizzate. Risulta infatti che Afro avesse eseguito dieci tempere pensate come modello di corrispondenti lastre da incidere, e che cercasse un analogo poetico per accompagnarle. Nel cercare questo corrispettivo, Afro partì dall’ipotesi di utilizzare brani di poemi cavallereschi medievali, finché la sua scelta, percorrendo una produzione secolare, non cadde sulle liriche di Baudelaire. Delle motivazioni della preferenza per il poeta francese non restano testimonianze esplicite, e probabilmente vanno ricercate nell’ambito del non-detto e dell’indicibile, della relazione spirituale intima tra due modalità ugualmente poetiche ma operativamente diverse di penetrare l’uomo e il mondo. Di fatto però, con questo singolare processo di associazione, Afro genera nuove correspondances, tema così caro al poeta francese, aggiungendo a quelle che si richiamano in natura un nuovo insieme di analogie tra immagini e parole.

Inaugurazione: Giovedì 2 Aprile, ore 18.30

Siniscalco Arte
via Friuli, 34 - Milano
Orari: Martedì - Sabato 10-13 15.30-19.30
Ingresso libero

IN ARCHIVIO [15]
Mario Giavino
dal 8/5/2012 al 8/6/2012

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede