Museo d'arte moderna Ugo Cara'
Muggia (TS)
via Roma, 9
040 3360340 FAX 040 9278632
WEB
Erika Stocker Micheli
dal 8/4/2009 al 9/5/2009
mart-sab 17-19, giov-dom 10-12
WEB
Segnalato da

Maria Campitelli




 
calendario eventi  :: 




8/4/2009

Erika Stocker Micheli

Museo d'arte moderna Ugo Cara', Muggia (TS)

Le icone del bene e del male. Una creativita' accompagnata alla ricerca scientifica, a valenze terapeutiche con aspetti partecipativi, confluendo verso un prodotto del tutto perticolare, le cosidette ''icone personali'', costituite da una somma di segni e colori calati nella forma anatomica del corpo.


comunicato stampa

a cura di Maria Campitelli

Nell'ambito del PRACC (progetto arte contemporanea Carà, associazioni Gruppo78, Juliet, Photoimago) il GRUPPO 78 propone per il 2009 in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Muggia (TS), la mostra personale di ERIKA STOCKER MICHELI dal titolo ''Le icone del bene e del male''

La mostra s'inaugura giovedì 9 aprile 2009, alle ore 18.30, al Museo d'Arte Moderna Ugo Carà, in via Roma 9 a Muggia (TS).
La curatela è di Maria Campitelli. La mostra sarà visitabile fino al 10 maggio con orario : da martedì a sabato: 17.00-19.00; giovedì e domenica anche 10.00-12.00

Erika Stocker Micheli è un'artista di origine austriaca trapiantata a Trieste - ora a Muggia in un sito isolato a Lazzaretto - ormai da diversi decenni. Ha conosciuto il Wiener Aktionismus ed è grande amica di Otto Muehl; tuttora permangono i suoi contatti con gli esponenti del celebre movimento che negli anni '60 ha sconcertato un pubblico impreparato ad accogliere le sue dirompenti innovazioni linguistiche e le sue provocazioni. Erika si è scostata da quel gruppo ma certo ha conservato nel suo backgound artistico e culturale quella spinta ad un'espressività che si serve di linguaggi non ocnvenzionali, di una libertà che, da una matrice di stampo informale, ha governato le avanguardie degli anni 60/70 del secolo scorso.

Nel suo percorso sono poi maturati svariati interessi: medici, scientifici, attinenti in particolare all'espressione corporea, per una migliore conoscenza di sè e per un miglioramento della qualità della vita. La creatività si è dunque accompagnata alla ricerca scientifica, a valenze terapeutiche con aspetti partecipativi, confluendo verso un prodotto del tutto perticolare, le cosidette ''icone personali'', costituite da una somma di segni e colori calati nella forma anatomica del corpo. Figure/ritratto di svariate persone alle quali l'artista chiedeva di tracciare dei segni spontranei nei ''diari'', nell'arco di un certo periodo, e dalla cui analisi e disposizione in figura emergevani i tratti salienti e significativi della personalità presa in considerazione. Arte e semiologia per l'analisi del sè, da travasare poi nell'espressiione corporea.

Questo tratto fondante del percorso creativo di Erika Stocker Micheli sarà rappresentato in mostra da alcune icone d'epoca afiancate ad altre più recenti con rinnovate interpretazioni cromatiche.

Dalle icone si dipartono poi tutte le successive esperienze, anche se oggi il mezzo preponderante usato da Erika è la pittura. Un apparente ritorno alle origini, tra le cui trame tuttavia s'innestano diversi intrecci culturali, di conoscenza ed evocazione, di paesaggi e di esperienze.
La mostra poi si articolerà con le opere di alcuni cicli recenti cui l'artista oggi si dedica. E cioè saranno presentati alcuni dipinti del ciclo del ballo, delle formule chimiche (che contengono anche le icone del male perchè si riferiscono a sostanze nocive alla salute dell'uomo), dell'acqua. Per ognuno di questi cicli si tratta di visualizzazioni di concrete realtà tradotte, attraverso il pensiero e la viva sensibilità dell'artista, in sintetiche astrazioni (come i passi e i ritmi dei balli popolari greci); di simboli scientifici espansi in cromie e segni di fantasiosa bellezza.

Per quanto concerne il ballo, questo, nel giorno dell'inaugurazione si materializzerà in un ballo greco, più precisamente cretese, preceduto da un'introduzione della professoressa Maria Kassotakis - docente di neo-greco all'Università di Trieste - sulla danza greca tra Oriente ed Occidente. Il ballo sarà svolto in mezzo al pubblico da alcuni danzatori in relazione ad un'opera con la proiezione immaginaria dei passi di questa danza.

Il ballo sarà anche un omaggio all'artista Ugo Carà, nel cui nome è sorto il Museo d'Arte Moderna di Muggia. Carà ha infatti un'ascendenza greca identificabile nel suo stesso nome. Il ballo dunque -visualizzato in pittura e tramutato in autentica performance con la partecipazione di più persone - sta ancora una volta a dimostrare come gli interessi dell'artista gravitino sempre sul binomio arte/vita. Un'arte cioè che investe la sfera dell'essere, dell'esistere, del vivere, in maniera globale, che è iniseme rappresentazione simbolica a azione viva che si adempie col movimento del corpo nello spazio.

Inaugurazione giovedì 9 aprile 2009, alle ore 18.30

Museo d'Arte Moderna Ugo Cara'
Via Roma, 9 - Muggia (TS)
Orario : da martedì a sabato: 17.00-19.00; giovedì e domenica anche 10.00-12.00

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