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Getulio Alviani
dal 12/4/2002 al 20/6/2002
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12/4/2002

Getulio Alviani

Galleria Spazia, Bologna

Tra ieri ed oggi. Con Alviani l'arte si spoglia di qualsiasi carattere straordinario e spettacolare: gli eventi ottici, ritenuti aleatori ed irripetibili, vengono da lui trasformati in esperienze conoscitive da trasmettere.


comunicato stampa

"Tra ieri ed oggi"

OPERE: 15/20 opere dal 1960 ad oggi

Getulio Alviani nasce a Udine il 5 settembre del 1939.

La formazione artistica di Getulio Alviani, come egli stesso dichiara, è stata vicina, per costituzione attrazione culturale ed amicizia, a maestri come Josef Albers, Konrad Wachsmann e Max Bill che, nel nostro secolo, nel clima del Bauhaus, hanno iniziato a dare all'arte del fare un ruolo scientifico basato sull'allargamento del campo del percettibile e sulla verificabilità delle soluzioni date ai problemi.

Del resto, la posizione di Alviani all'interno del panorama artistico contemporaneo presuppone un mutamento fondamentale dei concetti di arte e di artista così come vengono comunemente intesi; essa è da intendersi infatti come un modo di arginare quella tendenza alla spettacolarizzazione fine a se stessa che contraddistingue molti fenomeni della vita e della cultura del nostro tempo.

In ogni aspetto del suo lavoro, Alviani ha condotto la costruzione visiva in un ambito ben determinato di regole, di rapporti, di ragioni: "Nella mia mente tutti i concetti, le sensazioni, le idee prendevano la forma di punti, segmenti, linee, colori, volumi, pesi e rapporti a livello geometrico elementare, dinamici nel loro svilupparsi . i sensi non contaminati hanno proporzioni geometriche". Forse per questo egli non si sente un creatore, ma piuttosto un ideatore di realtà nuove. ".mentre c'è tutto da fare, con nuovi presupposti proprio da pionieri dell'ideazione: penso all'infinità di problemi non solo teorici o esemplificativi ma soprattutto pratici e concreti che riguardano il fare. Penso ad esempio alle città, alla loro urbanizzazione, ai trasporti sino alle istanze più sottili e alle possibili risoluzioni come spazi pneumatici, innovatrici forme di spostamento, particolari ideativi di quanto più minuto. Ingegneri, architetti, designers, artisti dovrebbero operare in questo senso evolutivo, perché questo è stato e dovrebbe rimanere oggi, nonostante tutto, il nostro compito."

Da più di quaranta anni si è così impegnato nell'indagine dei materiali e nella loro organizzazione in insiemi programmati. Lo si può constatare nelle sue superfici metalliche, nei cromogrammi, negli ambienti e nei volumi così come nella sua attività grafica, nel design, nell'architettura e nella didattica. Con Alviani l'arte si spoglia di qualsiasi carattere straordinario e spettacolare: gli eventi ottici, ritenuti aleatori ed irripetibili, vengono da lui trasformati in esperienze conoscitive da trasmettere. Attraverso una costruzione rigorosamente geometrica e matematica nascono problemi di natura conoscitiva riguardanti il mondo delle forme e dei colori, allo stesso modo in cui potrebbe essere per quello del suono o del clima.

Le lucide formulazioni della poetica concretista e, in seguito, programmata hanno dunque trovato in Getulio Alviani uno dei loro rappresentanti più rigorosi. Per Alviani la progettazione dell'oggetto deve infatti essere rigidamente finalizzata alla risoluzione di un problema; così è anche per quei lavori riconducibili alla ricerca estetica, cosiddetta pura, come le superfici a testura vibratile (1960), in alluminio e acciaio, nate dalla volontà di costruire immagini con la sola rifrazione della luce, che cambiassero a seconda della collocazione delle fonti luminose e dei punti di vista o come le opere di pittura, nelle quali la quantità dei colori viene misurata in relazione alla superficie che occupano e la fusione di un colore con un altro avviene secondo proporzioni esatte.

Questa mostra è il primo momento di un'operazione che porterà la Galleria Spazia ad essere uno dei referenti privilegiati per i lavori di Getulio Alviani.

INAUGURAZIONE: sabato 13 aprile 2002 ore 18.00

APERTURA: dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30.
Chiuso lunedì e festivi.

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