Image Furini Arte Contemporanea
Arezzo
via Cavour, 6
0575 299678 FAX 0575 296454
WEB
Principi di responsabilita'
dal 8/5/2009 al 13/6/2009
lu-sab 10-13/15,30-19,30

Segnalato da

Furini Arte Contemporanea




 
calendario eventi  :: 




8/5/2009

Principi di responsabilita'

Image Furini Arte Contemporanea, Arezzo

Michele Bazzana, Federico Del Vecchio, Nicola Toffolini. L'esposizione presenta tre artisti italiani nati nella seconda meta' degli anni 70, che si interrogano in maniera piu' o meno esplicita sui rapporti tra uomo, natura e tecnologia.


comunicato stampa

A trent’anni dalla prima pubblicazione del Principio responsabilità (1979) di Hans Jonas, la mostra intende suggerire un parallelo e un confronto tra il contenuto profetico e sempre attuale del saggio del filosofo tedesco e il lavoro di tre artisti italiani nati nella seconda metà degli anni Settanta, che si interrogano in maniera più o meno esplicita sui rapporti tra uomo, natura e tecnologia. L’esortazione di Jonas all’umanità a dotarsi di un nuovo approccio etico nei confronti della tecnica, non più moralmente e politicamente neutra come nella prima modernità, trova nelle opere esposte echi significanti e suggestivi.

Il lavoro di Michele Bazzana (San Vito al Tagliamento, 1979) si concretizza spesso in sculture e installazioni che forzano, mutandone contesti e scopi, la natura di oggetti e cose, espropiate dalla loro funzionalità e riassemblate con piglio sperimentale. Ricordati del Souvenir è un utensile elettrico, cui l’artista ha donato la facoltà di movimento, che viene però trattenuto da un filo di lega fissato alla parete, mentre E luce fu 6 volt consiste di una lampadina che si illumina grazie a una dinamo azionata da un trapano. Se la prima opera sembra suggerire un vincolo e un freno a sviluppi tecnologici imponderabili, l’inutile spreco energetico della seconda porta idealmente a traslare la dispersione entropica anche all’interno del contesto artistico. Save our S è invece un marchingegno destinato a far viaggiare il suo passeggero senza alcuna protezione e che, proprio per questo suggerisce un rapporto non mediato e assolutamente diretto tra persona e macchina, dove la responsabilità di gestione e di comando non può essere delegata ad altri se non a se stessi.

Nel video Untitled di Federico Del Vecchio (Napoli, 1977), una passeggiata evocativa in un bosco ad alto fusto si chiude con l’immagine di un’alta torretta di avvistamento vuota, un luogo costruito dall’uomo per l’uomo, che s’impone nello spazio come un imperativo categorico kantiano e suggerisce una situazione di ubiquità, dove il controllato è anche controllore di se stesso. What are you looking for? è una riflessione sul problema della spazzatura spaziale, resti di satelliti e altre macchine orbitali, che quando ricadono sulla terra vengono recuperati e utilizzati in vario modo da persone inconsapevoli della loro radioattività. Il bambino privato del binocolo sembra rappresentare in pieno la generazione futura di Jonas, inconsapevole di aver affidato i propri diritti nelle mani dei suoi predecessori. La scultura/installazione Untitled reinterpreta invece il fenomeno della rifrazione della luce: il cristallo da trasparente si fa opaco, i raggi luminosi divengono una frammentata struttura lignea e le teoria scientifica si fossilizza rimettendo in discussione la propria essenza.

Lucido e analitico è invece l’approccio alla dicotomia natura/tecnologia da parte di Nicola Toffolini (Udine, 1975). La sperimentazione si fa qui certezza e il dato empirico una conferma di ciò che si potrebbe quasi dare a priori. In Giù la testa vs Su la testa un countdown scandisce il conto alla rovescia del taglio dell’erba alla sommità della rigida geometria verticale dei contenitori in alluminio e non lascia dubbi sul fatto che a una data ora tutto funzionerà come da programma: la ragione ha imbrigliato il rischio, il ciclo vitale sarà sottoposto continuamente a verifica della propria adeguatezza e il prato riportato all’ordine. L’algida struttura scultorea trova il suo riscontro grafico nella serie di disegni Tre pesi e tre misure, che riecheggia vagamente l’enunciazione divulgativa del primo principio della termodinamica esemplificata da due gruppi di tavole, dove l’artista registra aumenti e diminuzioni di segni e significanti grafici inversamente proporzionali tra loro, senza perdita di elementi e “materia”.

Image Furini Arte Contemporanea
via Cavour, 6 - Arezzo
orari di apertura: da lunedì a sabato 10-13/15,30-19,30
Ingresso libero

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