Ex convento di San Domenico
Lodi
via Fanfulla, 12

Mattia Montemezzani
dal 8/5/2009 al 9/6/2009
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8/5/2009

Mattia Montemezzani

Ex convento di San Domenico, Lodi

Opere 2005-2009. 50 opere pittoriche: i corpi, i volti, gli animali messi in icona da questo giovane poeta figurativo si giocano in una contemplativita' assorta e drammatica.


comunicato stampa

a cura di Giorgio Seveso

Circa cinquanta opere di questi ultimi quattro anni del giovane pittore lodigiano sono esposte presso ex convento di San Domenico a Lodi, a cura della Provincia.

Ha scritto di Montemezzani il curatore Giorgio Seveso: ''Malgrado la sua giovinezza queste sono opere di una pittura matura (...) che si vede, si sente immediatamente, non ha una giovinezza o una vecchiaia, un’età o un genere. È per se stessa eloquente, e si rivela in sé. E da lì, dalla superficie del dipinto, dall’effetto e dalla sensazione piena che ti restituisce prima agli occhi e poi al sentimento dell’anima, e poi da lì all’immaginazione e alle suggestioni via via più profonde, davvero puoi sentire la peculiarità di una portata matura, starei per dire la piena potenza dell’immagine che ti si propone dinnanzi.

È qualità, carico poetico, energia plastica e segnica che non tutti i pittori possiedono, anche alcuni che sono bravi, o abili, ma ciò malgrado non giungono appunto mai, o solo di rado, a essere senza riserve persuasivi in ogni brano; a raggiungere quella pienezza soda, quell’intensità e densità d’immagine (quella maturità, dicevo) che, invece, vediamo qui espresse dalle mani e dal cuore di Montemezzani.

E vediamo dunque che i corpi, i volti, gli animali messi in icona da questo giovane poeta figurativo si giocano in una contemplatività assorta e sottilmente drammatica, dove le figure si mettono pensosamente in posa, si mettono “in scena” per un’immobile ed emozionato teatro di giudizi sentimentali che testimonia la loro precarietà quasi di fantasmi, impronte lacerate e contraddittorie, ectoplasmi labili di un’esistenza ardua, di una disperata ricerca di identità e integrità nello sfaldamento e nell’alienazione della coscienza contemporanea.

È proprio questo senso di precarietà, di pericolo, di indeterminata minacciosità, allarmata e inquieta, a costituire il colore emotivo di fondo, l’intonazione psicologica del lavoro del nostro artista, la sua allusività lirica''.

Ex convento di San Domenico
via Fanfulla, 12 - Lodi

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