Il video d'arte approda in Russia negli anni del passaggio da Unione Sovietica a Russia contemporanea, gli anni in cui l'arte del dissenso cominciava a uscire dall'underground e ad essere esposta in nuovi spazi indipendenti. In mostra una selezione di lavori di 4 artisti, scelti come rappresentativi dell'ampio panorama della produzione video nella Russia contemporanea.
Il 12 maggio 2009, dalle 19 alle 22, la galleria Nina Lumer inaugura la prima di un
ciclo di mostre dedicate alla videoarte in Russia. La mostra resterà aperta dal
martedì al venerdì dalle 15 alle 19.30 fino al 26 giugno.
Il video d'arte approda in Russia negli anni del passaggio da Unione Sovietica a
Russia contemporanea, gli anni in cui l'arte del dissenso cominciava a uscire
dall'underground e ad essere esposta in nuovi spazi indipendenti. Il video
rappresentava in quel contesto un linguaggio assolutamente nuovo, senza precedenti,
né una tradizione a cui doversi allineare o contrapporre. Per questo, "era un
territorio di pura sperimentazione e non era influenzato dalle strategie commerciali
del mercato dell'arte. In altre parole, era il mezzo di comunicazione della libertà
totale attraverso cui gli artisti potevano svelare le loro menti e dare voce ai loro
sentimenti più profondi", come dice Antonio Geusa, curatore di una grande rassegna
di videoarte russa al Moscow Museum of Modern Art.
Oggi il video rappresenta anche in Russia un interessante mezzo artistico di ricerca
nelle sue molteplici forme espressive che vanno dalla registrazione di azioni e
performance alla videoinstallazione, la videoscultura, ecc.
Nella prima mostra dedicata alla videoarte in Russia, organizzata dalla galleria
Nina Lumer, una selezione di lavori di quattro artisti, scelti come rappresentativi
dell'ampio panorama della produzione video nella Russia contemporanea.
Oleg Kulik (Kiev, 1961), uno dei più radicali e profondi artisti dell'arte
contemporanea, ha portato una nuova energia e potenza animale nel mondo dell'arte
attraverso le sue performance: la sua vita diventa opera d'arte incarnando
l'atteggiamento dionisiaco di identificazione tra uomo e animale. La sua arte si
lega a una tradizione culturale russa, quella di Tolstoj, Sologub e Bulgakov, in cui
lo sguardo animalesco è sempre stato un procedimento artistico e conoscitivo di
portata innovativa. Nei suoi video Kulik diventa cane, gallo, diventa bestia contro
l'istituzionalità.
Dmitry Gutov (Mosca,1960), artista e filosofo, si ispira a fonti diverse del
pensiero occidentale, da Goethe a Hegel, a Marx, ma soprattutto al filosofo anni '30
Michail Lifshitz, con la sua spinta utopica e antidogmatica: "è venuto il momento di
dire addio agli intrighi meschini e segreti della riflessione". Il divieto alla
riflessione che Gutov impone ci permette di guardare le cose con uno sguardo puro,
libero da intellettualismi. Ma la realtà è dinamica e destabilizzante e l'artista
non produce un quadro statico e autonomo, ma tende a una evoluzione dell'immagine
oltre al telaio. Un quadro è solamente uno stadio di un processo, una fase di un
movimento e non ha valore di per sé. È proprio in questo spazio tra il video e il
quadro che comincia il lavoro di Gutov.
Alxander Ponomarev (Dniepropetrovsk, 1957), "...immaginate un gigante dai ricci
bianchi e arruffati intento a fissare l'elica di un magico sottomarino sovietico, ad
attaccar ali ad un pesante battello arrugginito, a costruire colonne d'acqua alte
decine di metri, a cancellare dall'orizzonte boreale isole deserte, a firmare il mar
Nero con il suo nome e a muoverne la superficie con un soffio. Le opere di Alexandre
Ponomarev portano il segno di un immaginario titanico e proteiforme, di origine
certamente marina e di natura romanzesca, swift-verniana. Sono idee per romanzi che
seguitano a vivere fuori dal mondo chiuso della letteratura, al contatto con le
brezze dell'oceano, gli elementi naturali e la forza trasfigurante dell'ingegno. Il
respiro del mare è l'ispirazione." (Da Il baleniere letterario di Damiano
Rebecchini).
Bluesoup A. Dobrov (Mosca, 1975), D. Lebedev (Frunze, 1974), A. Lobanov (Mosca,
1975), V. Patkonen (Mosca, 1972), ex studenti del Moscow Architectural Institute,
hanno formato il gruppo nel 1996. I video, creati con le più moderne tecnologie
digitali e animazioni tridimensionali, ci immergono in paesaggi fantastici, desolati
che evocano l'atmosfera densa e sospesa di certi film di Tarkovskij.
Inaugurazione 12 maggio 2009 dalle 19 alle 22
Galleria Nina Lumer
Via Botta, 8 - Milano
Orari: dal martedì al venerdì dalle 15 alle 19.30
Ingresso libero