Francesca Minini
Milano
via Massimiano, 25
02 26924671 FAX 02 21596402
WEB
Riccardo Previdi
dal 20/5/2009 al 24/7/2009
mart-sab 11 - 19.30

Segnalato da

Paola Caravati



approfondimenti

Riccardo Previdi



 
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20/5/2009

Riccardo Previdi

Francesca Minini, Milano

There's Something Very Important I Forgot to Tell You. Tra i temi ricorrenti nella ricerca di Previdi ci sono l'incapacita' di discernere tra il bene e il male (o semplicemente il non volerlo fare), l'utilizzo visionario della tecnologia (non senza una riflessione sui pericoli che essa puo' comportare), il gioco e l'ironia. Per questa personale l'artista chiude la stanza che si affaccia sul cortile e ottiene uno spazio unico piu' compatto in cui presenta tre nuovi gruppi di lavori.


comunicato stampa

Egon: There's something very important I forgot to tell you.
Peter: What?
Egon: Don't cross the streams.
Peter: Why?
Egon: It would be bad.
Peter: I'm fuzzy on the whole good/bad thing. What do you mean, "bad?"
Egon: Try to imagine all life as you know it stopping instantaneously and every molecule in your body exploding at the speed of light.
Ray: Total protonic reversal.
Peter: Right. That's bad. Okay. All right. Important safety tip. Thanks, Egon.

Nel popolare film di Ivan Reitman, Ghostbusters (1984), il Dott. Egon Spengler mette in guardia i suoi compagni dai rischi che corrono indossando tre acceleratori nucleari non autorizzati sulle spalle. I flussi protonici sprigionati dagli zaini possono, se incrociati, portare alla distruzione totale. Da questo breve scambio di battute, emergono alcuni dei temi ricorrenti nella ricerca di Riccardo Previdi. L'incapacità di discernere tra il “bene” e il “male” (o semplicemente il non volerlo fare), l'utilizzo visionario della tecnologia (non senza una riflessione sui pericoli che essa può comportare), il gioco e l'ironia.

Per la seconda personale da Francesca Minini, Riccardo Previdi riduce del 50% lo spazio espositivo. Chiude la stanza che si affaccia sul cortile e ottiene uno spazio unico più compatto in cui presenta tre nuovi gruppi di lavori.

T, 2009, Il corpo centrale della mostra consiste in una serie di pannelli di diversi materiali e grandezze, installati a parete. Come punto di partenza ci sono la forma e le dimensioni standard dei pannelli, per lo più materiale da costruzione, reperibili sul mercato. Test atomici, esplosioni a fungo, Hiroshima e Nagasaki rase al suolo, grappoli di origami conservati nel museo della pace progettato da Kenzo Tange sono le immagini riprodotte. La sovrapposizione di un pattern, per esempio le strisce parallele fatte col nastro adesivo per imballaggi, così come il sezionamento del pannello in tre settori, rendono l'immagine di partenza praticamente irriconoscibile. Il “quadro” come tagliato da un'affilata katana, si trasforma in una versione ridotta del tangram, le tessere vengono mescolate, l'immagine scompare e con essa pure la storia.

Test, 2009, sono una serie diagrammi e tavole standard per la calibrazione delle stampanti.
Le immagini, trovate sul web, vengono stampate su fogli di carta formato A4, accartocciate e poi fotografate. Il risultato ottenuto viene poi riprodotto, grazie ad un plotter laser, su delle tavole di abete multistrato.

Egon, 2009; Peter, 2009; Ray, 2009; Winston, 2009, sono tre più uno. Sono flussi che non si incrociano (ma che potrebbero!). Sono corde che cascano verticali dal soffitto. Come lasciate da un evaso, aprono una possibile via di fuga. Sono l'unico elemento tridimensionale in mostra, un'ulteriore interferenza alla lettura dell'immagine ma anche un modo per prendere le misure allo spazio. Egon, Peter, Ray, Winston, sono i Ghostbusters, che alla fine, per distruggere il fantasma più potente, Gozer il Gozeriano, i flussi li devono incrociare, infrangendo così l'unica regola da non infrangere. La più importante. Ma d'altronde si sa, l'unico modo per non morire avvelenati è assumere quotidianamente il veleno in piccole dosi.

Solo così possiamo sperare di salvarci... o no?

Inaugurazione 21 maggio 2009 ore 19

Francesca Minini
via Massimiano, 25 - Milano
orario: da martedì a sabato ore 11 - 19.30
Ingresso libero

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