Palazzo di San Galgano, Facolta' di Lettere e Filosofia
Siena
via Roma, 47
0577 232545
WEB
Arturo Pagano
dal 2/6/2009 al 19/6/2009

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2/6/2009

Arturo Pagano

Palazzo di San Galgano, Facolta' di Lettere e Filosofia, Siena

Di spazio, vestito. L'artista recupera l'aspetto piu' scultoreo della sua pittura, ma improntato ad una sorta di minimalismo essenziale che depura la scultura stessa da qualsiasi superfluita'.


comunicato stampa

a cura di Massimo Bignardi

Mercoledì 3 giugno alle ore 18,30, nel Palazzo di San Galgano sede della Facoltà di Lettere e Filosofia, sarà inaugurata la mostra ARTURO PAGANO Di spazio, vestito, nuovo appuntamento della rassegna SANGALGANOSQUARE, curata da Massimo Bignardi ed organizzata nell’ambito delle attività della Cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea del corso di Laurea specialistica in Storia dell’Arte, in collaborazione con la Scuola di Specializzazione in Beni Storico Artistici e patrocinata dal Comune di Siena in seno al programma promosso dall’assessore alla cultura Marcello Flores.

Come precisa il prof. Roberto Venuti, Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, “il rinnovarsi oggi degli incontri d’arte contemporanea all’interno del chiostro del Palazzo di San Galgano, sede della nostra Facoltà, grazie all’entusiasmo degli studenti, amplia il confine tradizionale della didattica, facendo sì che questa rispecchi sempre più la pulsante vitalità del nostro tempo, dialogando con esso e rapportandosi in modo diretto, dinamico, con la fervida vita culturale della città stessa. Un ulteriore spazio di proposta e di confronto insomma, in cui gli studenti possano registrare le proprie aspirazioni, anche sul piano professionale, intercettando nuove prospettive al futuro”.

“Per la prima volta – scrive Martina Marolda nel catalogo pubblicato per l’occasione - proprio nel chiostro del Palazzo di San Galgano, Pagano si approccia all’intervento in un ambiente architettonico, già di per sé ben codificato, andandosi così a confrontare con uno spazio molto particolare, il quale, come direbbe Calvino, “non dice il suo passato, lo contiene come le linee d’una mano”. Ancora una volta, l’artista si mette in gioco, cosa che sa fare bene: qui sta la possibilità di far riemergere, di far rinascere, in lui, l’aspetto più scultoreo del suo lavoro artistico, anche se non quello più tradizionale. Si percepisce, infatti, in questo intervento, la volontà di un ritorno ad un aspetto più coloristico, ad una geometria precisa e decisa, di inizio Novanta.

In San Galgano, Pagano recupera l’aspetto più scultoreo della sua pittura, ma improntato ad una sorta di minimalismo essenziale che depura la scultura stessa da qualsiasi superfluità. Avverte come perentoria l’esigenza di rispettare lo spazio, rimanendo altresì coerente con il proprio lavoro che, in questo momento, si esplica in una pittura (così definibile perché pur sempre fatta di colore, inchiostro, disegno geometrico) che però coltiva l’aspetto della profondità, con una maturità diversa ed una impronta sicuramente più efficace rispetto alle ricerche intraprese già negli anni Novanta. Si ha una volontà di riappropriazione dello spazio, inteso come scultura, come vero e proprio spazio architettonico: è una pittura che si fa proiezione, meglio amplificazione stessa della pittura in sé.

A metà tra il rigorismo concettuale e la ricerca di effetti più propriamente cinetici, Di spazio, vestito si costruisce seguendo traiettorie oblique, in una doppia diagonale che, direbbe Massimo Bignardi, “fende lo spazio”, fino a fagocitarlo, inglobarlo, “per tessere, così, un più stretto rapporto con gli elementi” che lo popolano, diventare tutt’uno, in un insieme non scindibile”.

inaugurazione mercoledì 3 giugno - ore 18,30

Palazzo di San Galgano, Facolta' di Lettere e Filosofia
via Roma, 47 - Siena
Ingresso libero

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