MC Magma
Milano
via Tortona, 4
02 89410050
WEB
Pieter Schoolwerth
dal 6/5/2002 al 15/6/2002
02 8321280 FAX 02 8321280
WEB
Segnalato da

MC Magma Contemporary Art Studios



approfondimenti

Adrian Dannatt



 
calendario eventi  :: 




6/5/2002

Pieter Schoolwerth

MC Magma, Milano

Inedito ciclo di pitture. Il soggetto e' simbolico e sempre divertente: giovani in un'ampia gamma di rapporti, determinati comunque da composizione e narrativa, in posizioni a volte sgraziate, a volte classiche. I dipinti di Schoolwerth possono essere ancora legati alle generose forme della rappresentazione e del film, mai allo spazio della fotografia.


comunicato stampa

PROJECT BY MANLIO CAROPRESO
IN COLLABORATION WITH ERNESTO ESPOSITO
Dopo la sua anteprima europea, l'anno scorso da MC Magma, il pittore Pieter Schoolwerth realizza la sua seconda personale italiana da MC Magma. Nato a St. Louis, Missouri, nel 1970, vive e lavora a Brooklyn, NY. Pieter Schoolwerth presenta da MC Magma un inedito ciclo di pitture.

PIETER SCHOOLWERTH

Nel mondo dell'arte contemporanea esiste qualcosa di autenticamente nuovo, di autenticamente originale? Cosa rimane per scioccarci come la prima avanguardia ha già fatto? Quello shock di disgusto che lentamente, in maniera sottile, si trasforma in seduzione e profonda attrazione?

Pieter Schoolwerth, i dipinti di Pieter Schoolwerth, possiedono questa capacità sempre più rara, uno stacco radicale, con il visitatore un po' distratto che entra in una galleria, si ferma, indietreggia e forse esclama: "Now what the FUCK is this?"

Eppure questi dipinti fanno sfoggio delle tecniche più tradizionali di tutte le forme d'arte, telaio e tela, olio e pennello, vernice trasparente e sfumature, luce e impasto. Il soggetto è simbolico: giovani in un'ampia gamma di rapporti, determinati comunque da composizione e narrativa, in posizioni a volte sgraziate, a volte classiche. ma sempre divertente.

Il genio di Schoolwerth è quello di un'arte che in termini descrittivi non potrebbe generare la benché minima offesa, che nell'analisi in prosa non crea il benché minimo scandalo, ma che in carne ed ossa, nella realtà fisica, risulta immediatamente oltraggiosa.

Siamo infastiditi dal soggetto? Dalle stranezze dei caratteri ritratti e dai loro oggetti curiosi? Dalle implicazioni di una qualche visione freudiana che svela i legami nascosti fra oggetti comuni, come sigarette, ombrelli e cannucce? O siamo indignati dalla tecnica in se stessa, dalla durezza dei contorni, dalla volgarità della lucentezza, dalla colorazione stridente e chiara, dalla brillantezza trasparente delle ampie superfici? Il volume è molto molto alto, volume nel senso di vistosità e dimensione spaziale, volume troppo consistente per permettere a chiunque di allontanarsi senza sentirsi catturato o influenzato da questi dipinti. In principio dovreste odiarli a prima vista, eppure li trovate stranamente difficili da dimenticare, resistono nella memoria come un disagio, un ricordo provocatorio, prima che possiate capire quanto desiderate contemplarli ancora, contemplarli regolarmente.

Forse giova sapere che Schoolwerth proviene da un background che è quello dell'arte concettuale, letteralmente un'arte costruita da "concetti" di linguaggio, segni, codifica dei colori e sistemi di numerazione. Alla "Cal Arts" Schoolwerth ha creato opere basate su una semiotica inventata, un suo linguaggio, con le sue regole e la sua logica interna derivata da una complessa operazione sul nostro alfabeto tradizionale. Questo lavoro iniziale era espresso mediante il disegno, la rappresentazione, la scultura, i video e i film. E' curioso che Schoolwerth non abbia mai usato la fotografia e infatti, oggi, i suoi dipinti possono essere ancora legati alle generose forme della rappresentazione e del film, mai allo spazio della fotografia. Schoolwerth ha resistito alla fotografia durante tutta la sua vita artistica, perché la fotografia comprime il tempo, mentre Schoolwerth lo allunga e lo dilata continuamente.

Le prime opere di Schoolwerth potevano sembrare all'osservatore superficiale ermetiche fino all'impossibile, ma per l'artista stesso funzionavano con esattezza e precisione. Di sicuro una parte di questo senso dell'inspiegabile, del privato, del segreto, permane anche nei dipinti più recenti di Schoolwerth. Possono sembrare aperti e semplici, la forma di espressione più vistosa possibile, ma al tempo stesso ogni tela nasconde i suoi codici, vela le sue intenzioni, provoca continuamente con quanto rimane nascosto. Forse è proprio questa la chiave della forza duratura delle opere di Schoolwerth, che in superficie offrono tutto e in abbondanza, ma non rivelano niente dei loro abissi più profondi e labirintici.

Testo di Adrian Dannatt
Adrian Dannatt è uno scrittore inglese, vive e lavora a New York. Collabora con varie riviste quali Flash Art, The Art Newspaper, Lacanian Ink ed altre.

Pieter Schoolwerth sarà presente all'inaugurazione, martedì 7 maggio 2002, oltre che su appuntamento, dal 5 all'8 maggio per incontri con la stampa.

Durata dell'evento: dal 7 maggio al 15 giugno 2002.

Immagine: The Green Room, 1999, Olio su tela

MC Magma
via Tortona, 4 20144 MILANO ITALY
m.150 dalla metropolitana 2, linea verde, Porta Genova. Taxi, autobus, tram e parcheggio 24h in Porta Genova.

Orari di galleria dal mercoledì al sabato, dalle 15:00 alle 19:00

IN ARCHIVIO [19]
Ryan McGinley
dal 23/9/2002 al 26/10/2002

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede