The Don Gallery
Milano
via Cola Montano, 15
335 6303572 FAX
WEB
Ron English
dal 8/7/2009 al 30/8/2009
12-18,30, domenica solo su appuntamento

Segnalato da

Stefania Scarpini



approfondimenti

Ron English



 
calendario eventi  :: 




8/7/2009

Ron English

The Don Gallery, Milano

Riconosciuto in tutto il mondo come uno dei capofila del Pop Surrealismo americano, l'artista reinventa e fa satira della cultura contemporanea, appropriandosi dei miti del '900 come Marilyn Monroe, Ronald Mc Donald (simbolo della catena di fast food), passando per i Peanuts, Topolino e Superman.


comunicato stampa

Dal 9 luglio al 31 agosto 2009 The Don Gallery ospita la personale di Ron English, autore del ritratto di Barack Obama, in cui il volto del Premier americano si fonde simbolicamente con quello di uno dei più celebri Presidenti degli Stati Uniti Abraham Lincoln.

Riconosciuto in tutto il mondo come uno dei capofila del Pop Surrealismo americano, Ron English inaugurerà la prima personale a lui dedicata in Italia, proprio nello spazio espositivo di Matteo Donini, dove sono passati alcuni dei più grandi nomi del panorama urban e pop dell'arte contemporanea europea: da Doze Green, ai francesi AlexOne, Wk Interact e Space Invader, fino a Chaz Bojorquez e Retna.

“Devoto a ritrovare il sublime nella vita quotidiana e nello spezzare l'approccio didattico all'arte e alla vita, Ron English con la sua arte ha offerto un universo alternativo dove nulla è sacro e tutto è sovvertito, dove c'è sempre spazio per un po' di sano divertimento” (da POPaganda. The Art and Subversion of Ron English).

Nelle sue opere, Ron English reinventa e fa satira della cultura pop contemporanea, appropriandosi delle sue iconografie, dai miti del Novecento come Marilyn Monroe, a Ronald Mc Donald il clown simbolo della catena di fast food americani, passando per i Peanuts, Topolino e Superman.

In mostra da The Don l'artista statunitense presenta alcune delle sue serie più celebri, da Marilyn with Mickeys, a Cathy Cowgirl, a Young Andy, a Rabbbit (immagini in allegato). A cui si aggiunge un toy realizzato da Ron English e una delle sue rielaborazioni della Guernica di Picasso.

Sempre firmata da English anche la più grande versione al mondo dell'opera dell'artista spagnolo: una tela di dimensioni maggiori di quella di Picasso stesso, conservata allo Station Museum di Houston in Texas.

Oltre ad essere esposte nei musei e nelle gallerie di tutto il mondo, le opere di Ron English sono anche parte di numerose collezioni private, tra cui quella della famiglia Pavarotti.

RON ENGLISH – BIOGRAFIA
“The religion of our culture is commercialism”
Ron English (1959)

“Guardo fuori dalla finestra e non vedo più montagne, ma un cartellone pubblicitario – spiega Ron English - Sono circondato dalle mascotte delle aziende che governano il pianeta. Onnipresenti eppure intoccabili”.
E' questo che dalla metà anni Ottanta spingerà l'artista a intervenire sovvertendo i media mainstream utilizzando le loro stesse tecniche. L'idea di base è che costringendo la gente a interrogarsi su quanto davvero sia reale una pubblicità, se ne demistifichino i contenuti commerciali.

Combattere il dilagare di loghi e pubblicità con le loro stesse armi, creando cortocircuiti percettivi, attraverso la ricontestualizzazione di simboli e icone della cultura pop contemporanea. Questo è il Culture Jamming. Un termine coniato dall'indie rock band Negativland e reso popolare dal critico culturale Mark Dery in un suo articolo pubblicato nel 1990 sul New York Times.

Culture Jammer. Un'etichetta che verrà utilizzata per tutti gli attivisti, creativi e artisti che negli ultimi anni hanno scelto di dire la loro sullo stato delle cose utilizzando il lessico della pubblicità, a partire dagli americani della rivista AdBusters e dai pubblicitari del Billboard Liberation Front, un collettivo di San Francisco, che interviene sui manifesti per “liberarli” dal loro significato commerciale.

English comincia a modificare i manifesti pubblicitari alla North Texas State University nel 1984. Da allora ad oggi il culture jammer americano è intervenuto su oltre 850 manifesti, in un primo momento per mostrare le proprie opere in pubblico, poi per veicolare messaggi sociali, politici e controculturali utilizzando quegli spazi.

Le prime opere di questo genere furono le affissioni contro la multinazionale del tabacco Camel, in cui English sostituiva la parola Cancer – cancro - al nome delle sigarette mantenendole invariate, che apriranno la strada a una lunga serie di lavori, tra cui Think Different, un manifesto realizzato sulla falsa riga di quelli della campagna della Apple Computer che associava il logo Mac a Gandhi, Picasso e Miles Davis. Ron English come testimonial per la “sua” campagna invece scelse il serial killer Charles Manson, che guardava con gli occhi sbarrati i passanti dall'alto del cartellone pubblicitario.

New World Order è un manifesto del 1991 in cui Ron English sovrappone a queste parole utilizzate dal Presidente Bush per parlare della Guerra del Golfo una sua personalissima rielaborazione della celebre tela di Picasso Guernica, interamente popolata da personaggi di Walt Disney.

A questa prima versione su poster, ne sono seguite numerose altre su tela, come Red Baron vs. Peanuts, in cui Snoopy atterra sulla versione tridimensionale dell'opera dell'artista spagnolo popolata dagli altri personaggi del fumetto. E lo fa a bordo di un aereo i cui colori rimandano simbolicamente a quelli dell'Aviazione Legionaria Fascista.

Oltre a Guernica Ron English interverrà su numerose altre celebri opere d'arte, dall'Urlo di Munch, al Cenacolo di Leonardo, al Déjeuner sur l'Erbe di Manet, dove i protagonisti saranno Charlie Brown, Lucy Van Pelt e Sally dei Peanuts.

Sulle sue tele l'artista americano immortala non solo opere di storia dell'arte rielaborate, ma anche icone e miti della cultura americana dalla metà del Novecento ai giorni nostri: da Marilyn Monroe, a Topolino, da Bugs Bunny a Ronald Mc Donald, il clown della catena di fast food statunitense, da Superman ai Kiss, da Elvis ai Teletubbies.

Soggetti prediletti dell'artista i suoi figli, a cui Ron English ha dedicato il progetto Son of Pop – Ron English paints his progeny (Figlio del Pop – Ron English dipinge la sua progenie). In questa serie di opere pur mantenendone la fisionomia, l'artista trasforma i suoi figli Mars e Zephyr in una serie di personaggi della cultura pop contemporanea, da Andy Warhol, a Batman e Robin, a Gene Simmons, la voce dei suoi amati Kiss.

Oltre al lavoro sui manifesti pubblicitari e alla sua produzione artistica, Ron English ha anche firmato numerose copertine di album musicali, tra cui Welcome to the Monkey House dei Dandy Warhols.
Tra i suoi lavori anche un ciclo di film girati in 8 millimetri all'inizio della sua carriera, decine di fotografie in bianco e nero, a cui si aggiungono installazioni e una serie di cd in cui Ron English, oltre a firmare gli artwork è anche autore dei testi delle canzoni. Da Songs in English in cui l'artista collabora con il songwriter Jack Medicine, a The Revelation Book pensato, scritto e prodotto da Ron English insieme a una serie di musicisti tra cui il cantautore Daniel Johnston. Seguiranno English 101, Hyperjinx Tricycle e Popaganda.

Ron English è anche cinema: costruito interamente su di lui e sul suo lavoro il documentario pluripremiato POPaganda, the Art and Crimes of Ron English (POPaganda, l'arte e i crimini di Ron English). Una selezione di suoi dipinti sono stati inclusi anche nel film di Morgan Spurlock Supersize Me.
Prevista per l'autunno 2009 l'uscita del film Abraham Obama, un mediometraggio firmato dal regista Kevin Chapados, in cui è ricostruito il progetto di affissioni di Ron English, che ha coperto i muri degli States con un immagine ottenuta dalla fusione tra il sedicesimo Presidente americano Abraham Lincoln e l'attuale premier Barack Obama. Una pellicola attualmente in tour nel circuito dei festival cinematografici.

Ufficio stampa: Elena Bari
press@newrelease.it
Tel. +39 02.47956722 | Mob: IT + 39 328.9781241

Opening giovedì 9 luglio alle 18,30

The Don Gallery
via Cola Montano, 15 – (zona Isola) Milano.
Orari: dalle 12 alle 18, 30. Domenica solo su appuntamento
ingresso libero

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