francesco pantaleone arte Contemporanea
Macho in Andromeda. A partire dallo studio dell'esperimento ribattezzato V.A.T.T. - Vatican Advanced Technology Telescope, Hermanides ha costruito una versione rivisitata del telescopio, che riflette la luce solare che investe la Sicilia facendo brillare le maioliche e le calde architetture arabe di Palermo, in mille rifrazioni semoventi.
La metafora con la quale Adrian Hermanides si presenta per la prima volta
in Italia, in occasione del progetto Domani, a Palermo #09 ci ricorda che il
mondo occidentale vive in una condizione storica di stampo cattolico,
risultato di un programma ideologico e rappresentativo che ha origini antiche.
Risale a Galileo Galilei l'insanabile diatriba che ha da sempre contrapposto
il mondo della scienza con la religione. Dopo secoli, questa frattura continua
ad essere, e i mezzi di cui la chiesa oggi dispone hanno permesso di condurre
un progetto assai complesso, destinato a risolvere la famosa "equazione di
Dio², ovvero la dimostrazione di un'origine divina del mondo e dell'universo
tutto, attraverso lo studio e la ricerca degli elementi infinitesimali che
compongono e spiegano l'inizio, "la verità del cielo², come recentemente
espresso dal Cardinale Giovanni Lajolo, Presidente della Commissione
Pontificia dello Stato del Vaticano. Il progetto, condotto a partire dal 1993
in un'area ad est dell'Arizona, è iniziato con la costruzione del cosiddetto
"telescopio gregoriano², uno strumento talmente potente da catturare la luce
delle stelle e, attraverso l'analisi fotometrica, giungere a risultati
insperati sull'evoluzione delle stelle, delle comete, degli asteroidi. Ma tra
gli altri, uno degli obiettivi più eclatanti del potente telescopio è lo
studio della scoperta di una piccolissima parte di materia presente nella
Galassia di Andromeda (la non-materia contenuta nei buchi neri) in grado di
emettere pochissime radiazioni e di assorbire e trattenere dentro di sé
qualsiasi luce si ritrovi nella stessa traiettoria. Il suo nome è MACHO -
Massive Compact Halo Objects.
A partire dallo studio dell'esperimento ribattezzato V.A.T.T. - Vatican
Advanced Technology Telescope, Adrian Hermanides ha costruito una versione
rivisitata del telescopio, che contrariamente al suo esempio, guarda al di
fuori e riflette la luce solare che investe l'isola siciliana facendo brillare
le maioliche e le calde architetture arabe di Palermo, in mille rifrazioni
semoventi all'interno della galleria di Francesco Pantaleone, nel cuore vivo
della città. Si tratta di una proiezione naturale all'interno della quale il
visitatore può fisicamente immergersi, osservare e accorgersi che la luce del
mondo è un concetto che appartiene al mondo stesso e non ad una parte di esso.
L'ipotesi che ci mostra Adrian Hermanides in questo lavoro riguarda le
modalità con le quali la rappresentazione dell'universo di cui siamo parte
continuano ad essere oggetto della secolare attività di programmazione
ideologica che la chiesa cattolica conduce. Così, con una sorta di enjambement
teorico, l'iconografia della nostra parte di mondo corrisponde alla visione di
una sola verità, attraverso un unico punto di vista, che fa di noi peccatori,
santi, martiri, credenti e miscredenti, dividendo da sempre, irrimediabilmente
la storia del mondo in buoni e cattivi.
Il concetto di meta-iconografia cattolica nell'evoluzione della storia
dell'arte è un ulteriore approfondimento che rientra in questo studio che
l'artista di origini sudafricane sta conducendo e ha realizzato con un
progetto specifico a Palermo. Una serie di stampe fotografiche, riproducono
immagini doppie e astratte, come nelle macchie di Rosharch: foto prese da
Internet, deliberatamente sgranate, mostrano una certa somiglianza per forma e
colore con il velo di Cristo, considerata la prima rappresentazione
dell'iconografia cristiana, ma la cui origine è stata oramai ufficialmente
sconfessata. Hermanides ci invita a riflettere sull'ipotesi che vivendo in una
solida, cattolica rappresentazione del mondo, non è più possibile distinguere
criticamente l'origine di ciò che ci circonda, dal più piccolo degli elementi
fino alla dimensione universale. Nelle sculture che contengono le reliquie
della vita e della strada, consunte dal tempo e dall'abbandono, trovate
durante la sua residenza palermitana, Hermanides mostra il senso della realtà
e della contemporaneità, restituendoci una verità a cui forse, e non del tutto
ingiustificatamente, non siamo mai stati abituati.
Laura Barreca
Opening: mercoledì 8 luglio 2009 dalle 19:00 alle 21:00
francesco pantaleone arte Contemporanea
Piazzetta Garraffello, 25 - Palermo
orari: la galleria è aperta il giovedì dalle 16:00 alle 20:00 gli altri giorni su appuntamento
Ingresso libero