Palazzo dei Capitani del Popolo
Ascoli Piceno
piazza del Popolo
0736 256956 FAX 0736 244976
WEB
Gio' Ross
dal 4/9/2009 al 25/9/2009
9.30-13 e 15-19

Segnalato da

Gio' Ross



approfondimenti

Gio' Ross
Rodolfo Battistini



 
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4/9/2009

Gio' Ross

Palazzo dei Capitani del Popolo, Ascoli Piceno

La citta' dipinta. "Da artista postmoderno Gio' Ross non manca di recuperare i rimasugli del quotidiano. Sulle sue tele si riconoscono tessere di mosaico, frammenti di muro, vecchie banconote, frammenti di liste della spesa" (Rodolfo Battistini ).


comunicato stampa

“Da artista postmoderno Gio’ Ross non manca di recuperare i rimasugli del quotidiano, si riconoscono tessere di mosaico, frammenti di muro, vecchie banconote, frammenti di liste della spesa: le cose del tempo, appartenenti a registri diversi, accumulate nelle nostre case. Con particolare frequenza inserisce nell’impasto del colore vecchi floppy disk, dvd, trasfigurandoli in ruote di treno, onde del mare, attento a non privarli completamente del loro originario significato di contenitori di testi, immagini, musica, con specifico rinvio alla sfera della comunicazione e della memoria. Memoria di sé quasi perduta nella serie dei “fossili”, con i floppy ricoperti da spessi strati di colore, insieme ad altri prodotti dell’attività umana, come se l’autore rinunciasse a richiamare l’attenzione dello spettatore sulla morfologia dei singoli elementi e sulle proprietà che essi possedevano, orma del tutto inutili.

Se le cose del tempo sono sempre più nascoste in favore di una rinnovata indagine sulle possibilità espressive ed emotive della materia, anche la presenza fisica dell’uomo tende a sparire nelle recenti “interferenze video”, immagini dello schermo televisivo rielaborate al computer e poi trasferite sulla tela, per essere trattate con i colori, dando forma a paesaggi urbani stranianti, spesso desolati e deserti, come dopo un bombardamento definitivo. Tutt’al più, su strade sconfinate, ricompaiono le mani dell’uomo al volante di una vecchia automobile, ferma (si spera) davanti ad un grande daino che blocca il percorso. Con effetti quasi iperrealisti l’autore gioca sull’illusionismo dell’immagine per mettere in evidenza il procedimento, denuncia l’apparenza per mostrare che la realtà coincide l’atto di conoscenza. Si tratta dunque di un’interrogazione sull’immagine e i suoi poteri, l’occasione per ribadire che l’unica realtà è quella del linguaggio. Coerente con questo pensiero è l’intervento su uno dei simboli della vita cittadina: il televisore, del quale la pittura prende possesso, sostituendosi alle tecnologie mediatiche, recuperando addirittura la figura umana, tratta però dalla lugubre serie dell’Isola dei morti di Böcklin.

Al termine di questa sommaria esplorazione, le città di Gio’ Ross mostrano molti punti di contatto con Le città invisibili di Italo Calvino. Sono luoghi di desideri, parole, ricordi. Possono assumere aspetti geometrici, all’apparenza senza passato, profondità, ma che al contrario, nell’incontro di linee rette, formalizzano la tensione a creare una ragnatela di rapporti fra le esistenze separate nel contesto abitativo. Inoltre nelle ultime vedute, come Calvino, Gio’ Ross per vedere le cose deve allontanarsene, fino ad arrivare, nell’ultima produzione, a guardare dall’alto, come da una finestra, lo spazio urbano che ha perduto l’aspetto aggressivo della metropoli, per trasformarsi in una visione notturna, trasognata e poetica.”
Rodolfo Battistini

Inaugurazione 5 settembre ore 18

Palazzo Capitani
piazza del Popolo - Ascoli Piceno
Orario: 9.30 - 13.00 e 15.00 - 19.00
Ingresso libero

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