Via Fabio Severo
Trieste
via Fabio Severo (angolo Foro Ulpiano)

Barbara Fassler e Anna Pontel
dal 13/9/2009 al 13/9/2009
ore 18
WEB
Segnalato da

Barbara Fassler




 
calendario eventi  :: 




13/9/2009

Barbara Fassler e Anna Pontel

Via Fabio Severo , Trieste

Per Manifesti d'artista - VI appuntamento, Barbara Fassler affronta la questione delle migrazioni, mentre Anna Pontel, che finora ha sviluppato il tema dell'abito, in questo progetto si concentra sullo studio della maschera.


comunicato stampa

a cura di Maria Campitelli in collaborazione con Elisa Vladilo

Lunedì 14 settembre, VI appuntamento di MANIFESTI D’ARTISTA, alle ore 18, in via Fabio Severo, angolo Foro Ulpiano, a Trieste. Espongono le artiste Barbara Fässler e Anna Pontel.
L’iniziativa, che insiste sul terreno della Public Art, come è noto è promossa dal Gruppo 78 a cura di Maria Campitelli in collaborazione con Elisa Vladilo.

Si svolge con il patrocinio del Comune di Trieste e con l’adesione della Casa dell’Arte.
Piace ricordare che l’idea di diffondere l’arte negli spazi di pubblica affissione si espande in nuove situazioni. È di questi giorni l’avvio del progetto “Arte in transito. Paesaggio urbano e arte contemporanea” con poster d’artista affissi nelle strade di Potenza.

Barbara Fässler è un’artista svizzera che risiede a Milano; lavora prevalentemente con la fotografia, video e installazioni. Per il manifesto d’artista a Trieste affronta un tema scottante ad attualissimo, quello delle migrazioni, dimostrando una volta di più come gli artisti facciano proprie le problematiche che affliggono l’umanità di questi tempi, visualizzandole emblematicamente. Il suo manifesto si divide in due parti : a sinistra la citazione dell’art.33 della Convenzione di Ginevra relativa allo Status dei Rifugiati del 1951; nell’altra metà una “tessitura” di fotografie disposte a scacchiera, fatte da bambini rifugiati nei UNHCR-Workshop «Do You see What I see» con il fotografo Brendan Bannon, “che alludono – spiega la Fassler – alla struttura multiculturale del mondo, alle continue migrazioni, spostamenti e movimenti delle singole persone, premessa, da sempre, per gli sviluppi molteplici delle civiltà.

Questo fenomeno, pur essendo antico come il mondo stesso – precisa l’artista – può manifestarsi, in determinati periodi storici, in forme acute. Allora genera, anziché intrecci produttivi conseguenti agli incontri di conoscenze ed esperienze diverse, situazioni di vera e propria emergenza umanitaria e di tragedie individuali e collettive”. E aggiunge con arguzia “Il compito delle civiltà evolute sul piano giuridico, economico e culturale sarebbe allora da paragonare alla consuetudine polacca di apparecchiare sempre almeno un piatto in più per l’ospite inaspettato”. Le immagini raccontano la quotidianità o la violenza, la costrizione, di popoli diversi accomunati dalla sofferenza del vivere, nell’ansia della sopravvivenza.
Il manifesto di Barbara Fässler è realizzato con la collaborazione dell’UNHCR (United Nations High Commissioner for Refugees) a cui l’artista si è rivolta nello sviluppo del progetto.

In qualche modo il manifesto di Anna Pontel può allacciarsi alle migrazioni della Fässler. L’artista friulana, attualmente residente a Trieste, finora ha sviluppato il tema dell’abito, con grande fantasia e libertà, invadendo il territorio della scultura, adoperando i materiali più impensati, ironizzando su consuetudini e mode (come gli abiti ingigantiti della Barbie). In questo progetto l’abito diventa maschera. Il titolo è infatti “Studio di maschere”. Si tratta di testoni, grossi come zucche, dai lineamenti minimali, fatti di tessuto imbottito, finta pelle e panni spugna, da indossare come un casco. La maschera è legata, da una parte, al percorso fin qui fatto, impiegando quei materiali che l’artista ha usato per realizzare i suoi abiti fuori scala e fuori trend, dall’altra, alla sua situazione di “migrata” in una nuova città, Trieste, che ha comportato cambiamenti, e soprattutto adattamenti a un’altra realtà.

Nuovi spazi, nuove relazioni sociali, l’impatto con innumerevoli nuovi imput. “La maschera, sottolinea l’artista, era il prodotto del desiderio e nel contempo della paura di mettermi in contato con una realtà che non conoscevo”. Quindi la maschera/casco con funzione di protezione e di filtro delle sensazioni – senza perderle, solo smorzandole - suscitate da una nuova realtà, ricca di promesse. Sulla strada ci vengono incontro due curiosi personaggi dai testoni smisurati; occupano quasi tutto la superficie del poster sullo sfondo di una Trieste impallidita. Vagamente inquietanti nella loro dismisura, ci spingono in una dimensione di sospesa surrealtà. Immagine forte come un trailer cinematografico che pubblicizza un film di prossima uscita.

Con il patrocinio del Comune di Trieste

Info:
Gruppo78, via Monte Cengio, 11 - 34127 Trieste/Italy
Tel/fax ++39 040 567136; mail: m.campitelli@mastermail.it

Lunedì 14 settembre alle 18

via Fabio Severo, angolo Foro Ulpiano, a Trieste

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