Fondazione Corrente
Milano
via Carlo Porta, 5
02 6572627 FAX 02 6572627
WEB
Toni Nicolini
dal 14/9/2009 al 21/10/2009
martedi, mercoledi, giovedi 9-12.30 e 15-18.30

Segnalato da

Fondazione Corrente



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Toni Nicolini



 
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14/9/2009

Toni Nicolini

Fondazione Corrente, Milano

Il racconto fotografico 1960-1969. L'idea di questa mostra nasce dal video '1966, ballo di carnevale a Mortara' che l'Associazione Culturale Azibul ha realizzato nel 2007. Un reportage ripropone quell'evento.


comunicato stampa

Mostra e video a cura dell’associazione culturale Azibul

La mostra è prorogata dal 15 settembre al 22 ottobre 2009 presso la Fondazione Corrente, via Carlo Porta 5, Milano. Il video Toni Nicolini, 1966 Ballo di carnevale a Mortara di Cristina De Vecchi e Pietro Bologna completa il percorso espositivo.

L’idea di questa mostra nasce dal video “1966, ballo di carnevale a Mortara” che l’Associazione Culturale Azibul ha realizzato per l’incontro “reportage e racconto fotografico” che ha visto protagonista Toni Nicolini al Festivaletteratura di Mantova del 2007.
Alla fine del percorso di riflessione allora compiuto con Nicolini , riproponendo in forma di video un suo lavoro degli anni ’60, siamo diventati consapevoli di una differenza essenziale tra il reportage di allora e il racconto di oggi. Differenza che, riguardando il tema del tempo, appare come una distinzione fenomenologica.

Il reportage, che ripropone per sua natura la dimensione temporale dell’evento, non ci ha condotti a una interpretazione visiva di tipo documentario. Al contrario ci siamo ritrovati proiettati dalle immagini stesse in una dimensione fuori dal tempo o per meglio dire immaginaria . La reazione di Nicolini di fronte al suo lavoro di più di quarant’anni fa non è stata tanto una ricostruzione temporale e egotica del ricordo, quanto un interrogarsi sull’espressività, sulle emozioni e infine sul senso stesso dell’esistenza attuale di quelle immagini. Di questo lavoro in profondità, e talvolta del profondo, sono testimoni lunghe ore di registrazione che abbiamo realizzato andando e ritornando attraverso le immagini e da cui sono nate le considerazioni che si trovano condensate nella parte finale del video.
La distanza di tempo conferisce valore alle immagini. Non si vuole più scegliere. Anche le immagini che erano passate inosservate, oggi appaiono degne di essere viste. Immagini quasi cinematografiche, dice Nicolini, che nell’insieme acquistano interesse.

La condensazione nella sequenza in presenza, nella visione contemporanea di più fotografie e lo spostamento, di spazio e di tempo, per creare collegamenti e nuovi significati sono le procedure narrative che Nicolini non solo ha suggerito a parole ma ha trasferito in una serie di montaggi di fotogrammi. Da questi abbiamo preso spunto per la grafica con cui si chiude il video e che si ritrova nella mostra.

Nelle “storie” che oggi si ripropongono siamo dunque partiti dall’esperienza del video, facendo tesoro di quanto avevamo imparato lavorando insieme. E’ nata così questa esposizione di materiali e di immagini che non si può certo definire una mostra fotografica in senso stretto. Una esposizione che ha l’intento di mantenere le differenze tra le diverse forme di manifestazione dell’immagine fotografica mettendone in luce la natura trasformista, garanzia di una sempre rinnovata vitalità.

Toni Nicolini nasce a Milano nel 1935 e i suoi esordi nella fotografia come professionista datano dai primi anni ’60. Grazie all’amicizia con Ernesto Treccani e con intellettuali quali Luigi Crocenzi e Danilo Dolci, la sua fotografia si caratterizza subito per una particolare sensibilità dove l’impegno del racconto sociale risulta temperato dalla narrazione poetica.

Isolando, all’interno della complessa esperienza professionale e artistica dell’autore, alcuni lavori del ciclo “racconto per immagini”, si è anche voluto ricordare il clima di quegli anni, dove l’entusiasmo e la passione comune non conoscevano divisioni di scuola o di disciplina. Nel periodo che vede Nicolini stretto collaboratore di Luigi Crocenzi e del suo “Centro per la cultura della fotografia” la fotografia va assumendo spunti dal nascente cinema neorealista e sperimenta imprese editoriali composite, in cui linguaggi diversi sviluppano un dialogo profondamente innovatore e ancor oggi attuale.

Nicolini ha vissuto tutto ciò in prima persona sviluppando autonomamente la sua poetica nel rapporto con altri fotografi, intellettuali e artisti del tempo, che in quegli anni condividevano interessi e impegno. Negli anni ’60 partecipa alle attività della sezione milanese del “Centro studi e iniziative” di Danilo Dolci , della Fondazione Corrente , della galleria Il Diaframma di Lanfranco Colombo. L’amicizia con Luigi Crocenzi e la stretta collaborazione con il Centro per la Cultura nella Fotografia lo portano a realizzare esperimenti narrativi che si avvalgono delle risorse dell’impaginazione e della grafica La migliore descrizione di quel periodo si ritrova nelle parole dello stesso Nicolini in un breve scritto dedicato a Crocenzi.

“Negli anni ’60 io cominciavo ad essere contagiato dal virus della fotografia, affascinato dalla possibilità di raccontare la vita, di scoprirla e documentarla con la carica emotiva di mostre come “La famiglia dell’Uomo”, di servizi fotografici come quelli pubblicati da “Epoca” in Italia, da “Life” e da “ParisMatch” per i lettori americani e francesi. Se la professione di fotografo era proponibile come mito, allora era credibile anche Luigi Crocenzi, con la sua visione utopica di fotografi-narratori, di fotografi autori e poeti per immagini.” (Toni Nicolini)

Azibul, di cui Nicolini fa parte, è una associazione culturale che si occupa del riordino e della valorizzazione di archivi fotografici e visivi di rilevante valore storico, documentario, artistico e culturale attraverso la progettazione, l’organizzazione e la realizzazione di mostre, pubblicazioni, video e iniziative culturali.

Inaugurazione 15 settembre ore 18.30

Fondazione Corrente
via Carlo Porta, 5 - Milano
Orari di apertura: martedì, mercoledì e giovedì, ore 9-12.30 e 15-18.30
Ingresso libero

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