Via Fabio Severo
Trieste
via Fabio Severo (angolo Foro Ulpiano)

Manifesti d'artista
dal 28/9/2009 al 28/9/2009
dalle 18
040 567136
WEB
Segnalato da

Elisa Vladilo




 
calendario eventi  :: 




28/9/2009

Manifesti d'artista

Via Fabio Severo , Trieste

Annalisa Cattani, il gruppo sloveno BridA e Giancarlo Norese, con i loro lavori chiudono gli appuntamenti con "manifesti d'artista" di questa stagione. A cura di Maria Campitelli e Elisa Vladilo.


comunicato stampa

a cura di Maria Campitelli e Elisa Vladilo.

Martedì 29 settembre- e non lunedì come di consueto – avrà luogo l’ultimo appuntamento di MANIFESTI D’ARTISTA di questa stagione, nel solito luogo di via Fabio Severo, angolo Foro Ulpiano, a Trieste, alle ore 18.
I manifesti rimarranno visibili nei giganteschi impianti d’affissione di 3metri x 6 fino all’11 ottobre.

L’iniziativa, promossa dal Gruppo 78 è curata da Maria Campitelli in collaborazione con Elisa Vladilo.
Con il patrocinio del Comune di Trieste e con l’adesione della Casa dell’Arte.

Il 3 ottobre, giornata dell’AMACI - sarà effettuata, nel luogo d’esposizione dei manifesti, dunque in strada, tempo permettendo, una presentazione generale dell’iniziativa che tanto successo sta riscuotendo presso gli artisti.
Per l’ultimo appuntamento espongono tre artisti : l’emiliana Annalisa Cattani, il gruppo sloveno BridA (Tom Kersevan, Sendi Mango, Jurij Pavlica) e Giancarlo Norese, che gravita nell’ambito milanese.

BridA è costituito da tre artisti, Tom Kersevan, Jurij Pavlica, Sendi Mango. Il nome del gruppo si riferisce ad una sorgente d’acqua che scorre accanto al loro primo studio a Sempas, vicino a Nuova Gorica. La A maiuscola alla fine del nome nasce da un errore tipografico poi mantenuto per l’intrigante ambiguità che comporta. Lavorano sull’informazione, tema dominante della nostra società, sulla sua diffusione e manipolazione, sulle reti dunque che inglobano il pianeta, e sui mezzi, oggi soprattutto tecnologici, che fanno da conduttori. Il loro manifesto infatti appare come un gigantesco disegno attraversato da linee, cavi, tralicci, trasmettitori, frecce direzionali a indicare il circuito delle trasmissioni, il tutto color rame su di un fondo giallo paglierino, a indicare la varietà e la complessità dei sistemi d’informazione impiegati per diffonderla. Il rame non è casuale, perché conduttore per eccellenza, in questo caso di flussi di informazioni. Simboli e contenuti si sovrappongono facendosi canali attraverso cui transitano le informazioni, ma anche database, cioè i luoghi di conservazione delle informazioni stesse.

Questi disegni sono finalizzati ad un progetto “Information Accelerator 1” che intende indagare sulla problematizzazione dei molteplici percorsi dell’informazione contemporanea, sul concetto di “transfer”, di trasferimento cioè, e di alterazione, sul suo condizionamento, - facendosi strumento di potere - sul suo valore e significato sociale .

Annalisa Cattani pratica la fotografia, il video, l’installazione; opera nell’ambito della public Art. Per “Public Art a Trieste e dintorni” ha prodotto il site-specific “le ragazze di Trieste” lungo la riva di fronte a Piazza Unità. Il suo manifesto rimanda ad un progetto, realizzato a partire dal 1995 e sviluppato fino ad oggi, che si è svolto in diversi quartieri di varie metropoli : Berlino,Londra,Roma, New York, Baghdad. Esso prevede una bambola particolare, una Kweepie, a metà strada tra l’angelo e l’alieno che veniva consegnata a persone incontrate occasionalmente cui si chiedeva di farsi fotografare con essa.

Nella conseguente documentazione (l’artista ha scattato 3000 foto e prodotto due video) “la bambola” – dice l’artista – abita lo spazio come un essere umano e diviene un soggetto attivo di trasformazione che provoca e perturba le relazioni tra perfetti estranei”. Inoltre la bambola accomuna i diversi paesaggi, fondendo le singole microstorie di quanti hanno accettato di partecipare al progetto, in un’unica ipotetica storia di incontro e condivisione. Il titolo “Benvenuto e addio” tradotto in diverse lingue, sottolinea la rapidità del contatto. La bambola diviene testimone di viaggi e luoghi, facendosi tramite di atti ripetuti di comunicazione che comprendono l’accettazione come il rifiuto. Racconta della temporanea trasformazione di distanze spaziali e culturali.

Giancarlo Norese, artista d’origine situazionista, che ha fatto parte di “Oreste!” e gravita nell’area della Public Art, propone un manifesto a dir poco curioso. Consiste in una sola frase in bianco e nero, e per giunta in triestino “Varda la television”. Un inutile (perché troppo scontato) invito a dipendere dal piccolo schermo? Certamente no. L’esortazione per i triestini implica un percorso complesso. L’idea nasce da un celebre film di Carpenter “Essi vivono” che si riferiva agli alieni. Il protagonista John Nada, in una baraccopoli appena sgombrata alla periferia di Los Angeles trova una scatola piena di strani occhiali da sole che permettono di scoprire una realtà altra.

Nei cartelloni pubblicitari intravede dei messaggi subliminali, scritti in nero su fondo bianco, del tipo “obbedisci”, “guarda la televisione”, “consuma”… e intorno ci sono dei personaggi dall’aspetto degli zombi. Nada capisce che si tratta di alieni che tentano di soggiogare gli umani e cerca un modo per rivelare al mondo la loro presenza. Il manifesto di Norese diviene uno i quei messaggi subliminali provenienti da un mondo alieno, rivolto alla popolazione triestina, e sta in essa di coglierne il segreto quanto ironico significato.

Inaugurazione martedì 29 settembre 2009, ore 18

via Fabio Severo, angolo Foro Ulpiano, Trieste
Orario: ore 18
Ingresso libero

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