Punta della Dogana Francois Pinault
Venezia
via Dorsoduro 262
041 5231680, 199 139139 FAX 041 5286218
WEB
L'Opera parla
dal 6/10/2009 al 27/10/2009
16-18

Segnalato da

Anouk Aspisi




 
calendario eventi  :: 




6/10/2009

L'Opera parla

Punta della Dogana Francois Pinault, Venezia

Un ciclo di 30 incontri che coinvolgono professori e docenti di tre grandi istituzioni veneziane alla scoperta delle opere e degli artisti della mostra Mapping the Studio, in corso nelle due sedi espositive di Punta della Dogana e Palazzo Grassi. Primo appuntamento con Angela Vettese per "Fischli&Weiss, ordine a caso".


comunicato stampa

L’Opera parla.
Viaggio nell’arte contemporanea.

Palazzo Grassi e il Comitato Scientifico di Punta della Dogana François Pinault Foundation presentano L’Opera parla, un calendario di appuntamenti d’arte contemporanea, alla scoperta delle opere e degli artisti di Mapping the Studio. La mostra curata da Alison Gingeras e Francesco Bonami è in corso nelle due sedi espositive di Punta della Dogana e Palazzo Grassi.

Realizzato anche con la collaborazione e il coinvolgimento di professori e docenti di tre grandi istituzioni veneziane, l’Università di Ca’Foscari, lo IUAV di Venezia e l’Accademia di Belle Arti di Venezia, “L’Opera Parla” consiste in un ciclo di 30 incontri che si terranno nelle sale dell’una o dell’altra sede espositiva, secondo il programma e l’argomento trattato. Un viaggio a puntate, che ogni mercoledì, dal 7 ottobre 2009 al 9 giugno 2010, sarà proposto ai visitatori di Mapping the Studio, dalle ore 16.00 alle ore 18.00.

Monique Veaute, amministratore delegato e direttrice di Palazzo Grassi, ricordando le ragioni che hanno ispirato il progetto culturale, ha riaffermato che “questa iniziativa si colloca nel segno della precisa volontà di François Pinault di aprire la sua grande collezione al pubblico, agli appassionati d’arte contemporanea come ai neofiti, mettendo a disposizione di tutti le chiavi per scoprire e meglio comprenderne le opere. La collaborazione con istituzioni prestigiose veneziane, la scelta di collocare l’iniziativa nella giornata fissa di apertura gratuita ai veneziani, così come gli stretti legami allacciati tra Palazzo Grassi e le forze vive della città, conferiscono al progetto un particolare significato di apertura e condivisione, un passaggio che ci auguriamo possa contribuire a caratterizzare Venezia come luogo di formazione, ricerca, sperimentazione e produzione legata al contemporaneo”.

Primo appuntamento: “Fischli&Weiss, ordine a caso”, mercoledì 7 ottobre 2009, ore 16.00 a Punta della Dogana.
Angela Vettese, professore di teoria e critica dell’arte contemporanea all’Università IUAV di Venezia e membro del Comitato scientifico di Punta della Dogana François Pinault Foundation, guiderà lo sguardo del visitatore attraverso i tre lavori in mostra a Punta della Dogana del duo artistico Fischli&Weiss.

L'opera parla

Angela Vettese, professore di teoria e critica dell’arte contemporanea all’Università IUAV di Venezia e membro del Comitato scientifico di Punta della Dogana François Pinault Foundation.

La rivoluzione che ha catapultato il linguaggio dell’arte occidentale al di fuori della propria tradizione, oltre la copia della natura, oltre la verosimiglianza e la perizia tecnica ha preso il volo nel secondo decennio del XX secolo. Come il serpente mette la testa nella sabbia e ne esce pian piano con una pelle nuova, lasciando dietro di sé la muta intera, anche l’arte periodicamente cambia aspetto, modi di essere e procedure.
In un tempo relativamente breve l’arte visiva è cambiata come la mitica nave degli Argonauti, il vascello che ha perso nel viaggio ogni suo pezzo.
Frammento dopo frammento è diventata altro da sé, ma globalmente è rimasta identica. Cent’anni dopo l’inizio del suo grande rivolgimento è diventata un mondo di suoni, di sensazioni tattili, di eventi, di materiali diversi e spesso non resistenti al tempo. Le semplici definizioni di pittura e scultura non sono più sufficienti ed è stato necessario indicare altre categorie: performance, installazione, video, ambiente e così via.
Paradossalmente, nonostante la difficoltà di comprensione a cui ha portato questo rivolgimento, ecco che il pubblico ha cessato di vedere l'arte contemporanea come una cosa estranea e sembra cercarla, volerla conoscere, ascoltarla.
Lasciamo allora che siano le opere stesse a prendere voce, a dirci quello che possono - una parte di incompreso non può che restare - attraverso le parole di alcuni interpreti e di alcuni autori. Una serie di sculture, installazioni, interventi della collezione Pinault daranno la possibilità di essere appunto interrogate e invitate a dare qualche risposta sul loro universo di senso.

L'opera parla molte lingue
Giuseppe Barbieri, Professore di Storia dell'arte moderna. Direttore Dipartimento di Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici "Giuseppe Mazzariol" e membro del Comitato scientifico di Punta della Dogana François Pinault.

L'opera d'arte contemporanea è caratterizzata, come sappiamo, da una frantumazione dei precedenti e tradizionali statuti e da poliedriche modalità di ricomposizione; tra le molte conseguenze, ciò ha consentito un dialogo mai in precedenza esperito con tanta efficacia con le altre forme dell'espressività umana. Al secolare dibattito sulla dipendenza del codice iconico da quello testuale si sono sostituiti rapporti certo altrettanto esigenti, ma su un piano di riconosciuta e non più discutibile parità: con la musica, il teatro, il cinema, la narrazione, la poesia. Il Novecento ha visto sovente affiorare il mito dell'opera d'arte totale: cade per esempio proprio nel 2009 il centenario dei “Balletti Russi”, un'esperienza che ha mescolato linguaggi e protagonisti di diversa provenienza ma di altissimo spessore. In una fase più vicina alla nostra la contaminazione dei codici e dei ruoli è diventata, se possibile, ancora più marcata, ma ciò può garantire, per le opere d'arte del nostro tempo, anche una proficua moltiplicazione negli approcci di lettura e di analisi.
Questo spiega il taglio con cui Ca' Foscari ha scelto di prendere parte a L’opera parla presentazioni delle opere esposte a Punta della Dogana promosso insieme alla Fondazione Pinault: affiancando alle competenze filologiche dei suoi storici dell'arte quelle di studiosi di cinema, di letteratura, di estetica, di filosofia, di informatica, di culture solo un tempo lontane dalla nostra (come quella cinese, giapponese, russa, persiana...), ma ormai tutte fra di loro connesse nell'età della globalizzazione, della Rete, della comunicazione, e che in buona misura sono già presenti all'interno della raccolta da cui queste incontri prenderanno spunto. Il confronto tra i codici dell'espressività, anche a costo di ridurre il peso del commento critico, può condurre forse più profondamente a contatto con la genesi stessa del processo creativo e svelarci così una ulteriore dimensione delle opere che ammiriamo.

Fenomenologia delle arti contemporanee. BASIC - Il codice sorgente del moderno
Riccardo Caldura, docente di Fenomenologia delle arti contemporanee presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia e membro del Consiglio Accademico.

Il corso di “Fenomenologia delle arti contemporanee” propone una indagine sui movimenti del modernismo motivata dal fatto che ricerche artistiche e riflessioni critiche molto attuali continuano a riservare una notevole attenzione a quel che è accaduto fra le due guerre mondiali. Valga come esempio il fatto che una delle piattaforme teoriche dell’ultima edizione di Documenta (2007) si basava appunto sulla seguente interrogazione: “Modernity?” Evidentemente non si tratta di un caso isolato (basterebbe in questo senso ricordare la mostra “I moderni” organizzata dal Castello di Rivoli nel 2003), ma di una più generale attenzione a non considerare ovvio ciò che forse deve ancora essere letto in tutta la sua problematicità. Il corso di Fenomenologia si propone dunque di ripercorrere alcuni degli aspetti salienti che hanno contraddistinto il periodo del cosiddetto razionalismo moderno, tentando di articolarne la problematicità e la non esaurita capacità di suscitare comunque domande di fondo sul ruolo delle arti, sulla loro capacità di mutare (o meno) le condizioni sociali, sul loro statuto conoscitivo e conseguentemente sulle modalità della stessa formazione artistica. Ricorda Hal Foster: “Eppure l‘avanguardia rimane un’articolazione cruciale di forme artistiche e politiche“ che necessita per essere compresa “di nuove genealogie che ne complichino il passato e sostengano il futuro”. Basic si articolerà per singoli nuclei tematici in grado di affrontare almeno alcuni degli snodi del fenomeno del modernismo, a partire da quel reiterato ricorso a forme primarie che ha costituito il tipico linguaggio della razionalità in ambito artistico.

In questo quadro generale si inseriscono i quattro incontri che si svolgeranno grazie alla collaborazione con Palazzo Grassi riguardanti nello specifico Francesco Lo Savio, Daniel Buren, Dan Flavin, Rachel Whiteread. La presentazione del corso, con il calendario degli appuntamenti a Palazzo Grassi, è prevista per il giorno 28 ottobre.

Discorso sul metodo, a proposito dell'opera di Piotr Uklanski
Giulio Alessandri, professore GA, vicedirettore del corso di Laurea Specialistica in Arti Visive all’Università IUAV di Venezia, dove insegna museografia e allestimento. Insegna inoltre storia dell'arte contemporanea all'Accademia di Belle Arti di Venezia.
La presentazione prenderà in esame alcuni allestimenti nell'atrio di Palazzo Grassi che hanno creato una certa tradizione. Si parlerà di museografia e allestimenti d'artista, di sistemi espositivi e di spectatorship e ovviamente dell'opera di Uklanski.

Il calendario di ottobre 2009
Mer 7 ottobre ore 16.00 Punta della Dogana 3 opere di Fischli&Weiss/Angela Vettese
Mer 14 ottobre ore 16.00 Palazzo Grassi Piotr Uklanski/Giulio Alessandri
Mer 21 ottobre ore 16.00 Punta della Dogana 3 opere di David Hammons/ Angela Vettese
Mer 28 ottobre ore 16.00 Palazzo Grassi Lezione generale/Riccardo Caldura

Al termine di ogni appuntamento a Punta della Dogana, dalle 18.00 sino alla chiusura della mostra, Happy Hour al Dogana Cafè, in collaborazione con Culto Cafè Cioccolato by Airest.

Al termine di ogni appuntamento a Palazzo Grassi, dalle 18.00 sino alla chiusura della mostra, Happy Hour al Palazzo Grassi Caffè, in collaborazione con Il Vecio Fretolin e Irina Freguia.

per informazioni:

Paola C. Manfredi
Corso Italia, 8 20122 Milano Tel. +39 02 45485093 press@paolamanfredi.com

Anouk Aspisi
San Samuele 3231 30124 Venezia Tel. +39 041 2401356 anouk.aspisi@palazzograssi.it

Palazzo Grassi - Punta della Dogana François Pinault Foundation
Dorsoduro 2 Venezia
Dal 7 ottobre 2009 al 9 giugno 2010 - Ogni mercoledì dalle 16.00 alle 18.00
L’ingresso è gratuito per:
* i residenti a Venezia, su presentazione di carta d’identità o tessera Imob
* i possessori della Fortuna Card (con un accompagnatore) e della Fortuna Giovani (valido per una persona)
* tutti gli studenti iscritti agli Atenei dell’Università di Ca’Foscari, dell’Università IUAV di Venezia e dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, su presentazione della tessera studente
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