Diverse Sedi
Vicenza

Silvia Camporesi
dal 14/10/2009 al 14/11/2009
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Archivio Zanchetta




 
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14/10/2009

Silvia Camporesi

Diverse Sedi, Vicenza

Un'opera d'arte concepita in forma di manifesto affissa su 80 postazioni dislocate in citta'. Per questo 2' appuntamento di Billboard, l'artista propone un'immagine ambientata in uno spazio asettico, in cui una figura ritratta di spalle e' avvolta in un mantello rosso.


comunicato stampa

a cura di Alberto Zanchetta

SISTEMI DI CONTEMPORANEO è un progetto culturale dedicato all’arte contemporanea promosso e organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Vicenza che intende coinvolgere i parchi, le piazze, le vie e gli edifici della città.

Nell’ambito dei SISTEMI DI CONTEMPORANEO si inserisce la programmazione di EPIDE®MIE, rassegna curata da Alberto Zanchetta che presenta il progetto BILLBOARD: un’opera d’arte concepita in forma di manifesto che sarà affissa su 80 postazioni dislocate in tutta la città di Vicenza per la durata di un mese.

SILVIA CAMPORESI

Desiderosa di raccontare temi senza intenti moralistici o provocatori, la poetica di Silvia Camporesi appartiene a un universo femminile dai contorni delicati ma sfuggenti. Per il progetto Billboard l’artista propone un’immagine fotografica ambientata in uno spazio asettico, privo di coordinate spaziali e temporali, in cui una figura ritratta di spalle è completamente avvolta in un mantello rosso. Poiché la silhouette della donna sembra emergere/svanire all’interno della parete (come se cercasse di trascendere la propria corporeità), la fotografia diventa l’unico mezzo in grado di stabilizzare e congelare quella particolare realtà. Nello scatto fotografico perdura tuttavia un sottile senso di indefinitezza, che l’uso calibrato e simbolico della luce e dei colori tende ad acuire ulteriormente.

In una società in cui si parla di integrazione, il concetto di multiculturalismo assume qui un significato nuovo; di fatto non è possibile sapere se si tratti di una madonna velata – il rosso è il colore della passione cristiana – o di una donna iraniana interamente nascosta dal suo burqa, se entrambe le cose o nessuna delle due. L’identità circonfusa in un alone di mistero cela infatti il desiderio di una “nascita ideale”, di un “nuovo inizio”. Di uno Stato Nascente (come suggerisce il titolo dell’opera) che trae la sua ispirazione da un passo delle Lettere di Rainer Maria Rilke: «Nasciamo per così dire, provvisoriamente da qualche parte; soltanto a poco a poco andiamo componendo in noi il luogo della nostra origine, per nascervi dopo, e ogni giorno più definitivamente».

Silvia Camporesi è nata a Forlì nel 1973, dove vive e lavora.

Principali esposizioni personali: 2009 - Le ragioni del peso, Galleria dell’Arco, Palermo; 2008 - gradozero, Galleria Marconi, Cupra Marittima; 2007 - Critica in Arte, MAR Museo d'Arte della città, Ravenna; 2006 - Terrestrial clues, Italian Institute of Culture, Pechino.
Principali esposizioni collettive: 2009 - Da Guarente all’Etna, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Guarente d’Alba; Videholica, Archeology Museum - Inner Yard, Varna; Crosstalk, International Videoart festival in Budapest; Focus Italy, Rereading the Image, Prague Biennale 4, Praga; 2008 - Talent prize, Museo del Corso, Roma; Spazi Evasi, Museo Michetti, Francavilla al Mare; 2007 - Suoni e visioni, Galleria d’Arte moderna, San Marino; Ora e labora, ex Convento dei Cappuccini, Modigliana (FC); Confini, Oratorio di San Sebastiano, Forlì.

Immagine: Stato nascente #12, 2009, progetto per manifesto, cm 140x100

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