Solaria Arte
Piacenza
Via Roma 99
0523 305638
WEB
Angelo Savelli
dal 23/10/2009 al 5/1/2010
10,30-12,30 e 16-19,30 chiuso lun e gio pomeriggio

Segnalato da

Solaria Arte



approfondimenti

Angelo Savelli
Luigi Sansone



 
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23/10/2009

Angelo Savelli

Solaria Arte, Piacenza

In mostra opere pittoriche e scultoree e un gran numero di disegni astratti. Il lavoro dell'artista si compone di linee, geometrie e forme ridotte, ma la peculiarita' del suo lavoro e' il colore: la scelta del bianco, che lo accompagna per tutta la sua carriera artistica.


comunicato stampa

a cura di Luigi Sansone

Il 24 ottobre 2009 si inaugura alla Galleria Solaria Arte la mostra antologica dedicata ad Angelo Savelli. Savelli (Pizzo Calabro 1911-Brescia 1995) ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Roma, dove si è diplomato nel 1936. Risale al 1941 la prima mostra personale presso la Galleria Roma a Roma. Negli anni Quaranta è invitato a partecipare a numerose rassegne artistiche, tra le quali la VI Quadriennale di Roma, 1943 e il Premio Bergamo, 1941-42.

Le opere di Savelli dagli anni Trenta fino al 1946 nascono nell’ambito della Scuola Romana ed hanno un sapore espressionista.
Un’importante e decisiva svolta nell’arte di Savelli si verifica nel 1948 con l’assegnazione da parte del Ministero dell’Educazione Nazionale di una borsa di studio per recarsi a Parigi per un mese. Savelli riesce a prolungare il suo soggiorno per quasi un anno: l’esperienza artistica parigina è una vera rivelazione.

Così egli stesso racconta: 'Mi resi conto che dovevo liberarmi della divina tradizione italiana e trovare qualcosa per dare il mio contributo al continuum storico.'
Savelli inizia con quella che egli stesso definisce linea zero, una tabula rasa, attraverso l’impiego in tutto il suo lavoro soltanto di linee e geometrie. In questo periodo parigino lavora molto e produce un gran numero di disegni astratti, alcuni dei quali saranno esposti per la prima volta in questa mostra.

Nel 1954 si stabilisce definitivamente a New York ed entra in contatto con gli artisti della New York School, tra i quali Robert Motherwell, Barnett Newman, Ad Reinhardt, Theodoros Stamos, Herbert Ferber, Philip Pavia. Poco dopo l’arrivo a New York inizia una serie di serigrafie e collage che espone nel 1955 alla Galleria The Contemporaries a Washington DC. L’anno seguente produce Bianco su Bianco, una serigrafia monocromatica. In questo stesso periodo dipinge il primo quadro totalmente bianco. Tra la scelta del bianco, che l’accompagnerà per tutta la sua carriera artistica e l’avvicinarsi a forme ridotte, Savelli raggiunge la maturità della sua visione artistica.

Nel 1964 Savelli è invitato alla XXXII Biennale di Venezia con una sala personale, in cui espone una serie di rilievi bianco su bianco e il libro d’artista Ten Poems by Ten American Poets (edizioni Romero, Roma 1963); in quest’occasione riceve il Gran Premio per la Grafica.
Una fase significativa nell’arte di Savelli avviene intorno al 1971 quando egli elimina il telaio in alcuni dei suoi lavori. Sono opere composte da forme geometriche irregolari di tela dipinta di bianco, i cui bordi lasciati grezzi terminano in un trasparente velo bianco applicato tutto intorno al loro perimetro; questo velo attenua e sfuma il contrasto con il muro su cui le opere sono direttamente collocate con spilli d’acciaio.

Verso il 1980 Savelli elabora ulteriormente la sua ricerca sui dipinti privi di telaio; le forme geometriche trapezoidali o triangolari sono rese più aeree da un’apertura centrale anch’essa geometrica in cui, al posto della tele asportata, appare il sottile velo bianco che limita anche i contorni. Il ritaglio ottenuto crea a fianco della tela precedente una nuova forma geometrica minore, fluttuante accanto alla grande, a cui resta intimamente legata come una porta aperta verso un’altra dimensione.

Tra i premi assegnati a Savelli figurano la Guggenheim Fellowship, 1981 e quello dell’American Academy of Arts and Letters, 1983. Numerose sono le mostre antologiche a lui dedicate, tra cui: PAC-Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano 1984; Wichita Art Museum, Wichita Kansas 1988; casa del Mantegna, Mantova 1990; Biennale di Venezia e Museo Pecci, Prato, 1995.
Savelli ha dedicato parte della sua ricerca anche all’architettura-ambiente, progettando e costruendo ambienti di alto contenuto spirituale e adatti alla meditazione, rigorosamente bianchi: Dante’s Inferno, 1964-68, Paradise I, 1966, Illumine One, 1970-72 e Inficosm, 1990.
(Luigi Sansone)

Catalogo: testo a cura di Luigi Sansone
Foto: Andrea Valentini e Roberto Dassoni

Inaugurazione sabato 24 ottobre 2009, ore 18

Galleria Solaria - Palazzo Marazzani Visconti
Strada Chiapponi 39, ang. P.za S. Antonino, Piacenza
Orari: 10,30-12,30 e 16-19,30; chiuso lunedì e giovedì pomeriggio; nel mese di dicembre aperto tutti i giorni
Ingresso libero

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