Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci
Milano
via S. Vittore, 21
02 485551 FAX 02 48010016
WEB
Emporium
dal 3/11/2009 al 7/12/2009
mart-ven 9.30-17, sabato, domenica e festivi 9.30 - 18.30

Segnalato da

Deborah Chiodoni




 
calendario eventi  :: 




3/11/2009

Emporium

Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci, Milano

A New Common Sense of Space. In mostra 27 artisti contemporanei provenienti da Cina, Corea del Sud e Giappone. Le diverse esplorazioni materiali, sonore, gli interventi architettonici e le performance presentate favoriscono una comprensione storica ed estetica dei fenomeni sociali, urbani e tecnologici che informano il presente.


comunicato stampa

a cura di Beatrice Leanza

EMPORIUM - A New Common Sense of Space e’ un inedito progetto espositivo, a cura di Beatrice Leanza e promosso da Regione Lombardia in collaborazione con il Museo, che presenta le opere di 27 artisti contemporanei provenienti da Cina, Corea del Sud e Giappone, attraverso un’analisi critica di specifici usi ed interpretazioni del “contemporaneo” - i suoi materiali, luoghi e processi di rappresentazione.

Mercoledì 4, in occasione dell’inaugurazione della mostra, giovedì 5 e venerdì 6 novembre, nella piazza antistante l’ingresso del Museo e all’interno della Sala Mostre, durante l’orario di apertura al pubblico (9.30 – 17.30), saranno realizzate due performance: Rock di Satoshi Hashimoto e Homeshop Hawking di Elaine W. Ho. I due artisti mettono in gioco i processi di osservazione e partecipazione che definiscono il rapporto tra spettatore e spettacolo, soggetto e oggetto, sovvertendone gli ordini di fruizione. Le relative installazioni saranno in mostra per l’intera durata dell’esposizione.

Le diverse esplorazioni materiali, sonore, gli interventi architettonici (interni ed esterni) e le performance qui presentate intendono favorire una comprensione storica ed estetica dei fenomeni sociali, urbani e tecnologici che informano il presente di queste regioni culturali, nel valorizzare la maniera in cui esse contribuiscono a definire le coordinate di un internazionalismo policentrico e radicalmente aperto.

In uno speciale allestimento concepito dallo studio dotdotdot di Milano in collaborazione con la curatrice, EMPORIUM si disegna su un territorio culturale che abbandona implicazioni di carattere regionale o nazionale, per privilegiare invece l’impressione di un’esperienza identitaria mobile e produttivamente instabile. Il percorso espositivo si dispiega in un ambiente soffuso composto di piattaforme, anse e gradinate, reminescenze architettoniche di antiche città cosmopolite in cui installazioni commissionate e realizzate in situ da Doojin Ahn, Megumi Matsubara, Naihan Li, Satoshi Hashimoto e Yotaro Niwa si inseriscono a creare zone di pausa ed evasione.

La mostra propone un’indagine di pratiche artistiche multidisciplinari che sottendono nuove relazioni formali e concettuali con lo spazio del contemporaneo e l’habitat del quotidiano nell’introdurre un gruppo eterogeneo di artisti, collettivi, e spazi artistici indipendenti con background in arte, design, musica e architettura. I progetti inclusi in questa mostra manifestano una connessione intrinseca con le convenzioni spaziali e sociali dei rispettivi contesti di provenienza, nel fornire una comprensione della maniera in cui le giovani generazioni riformulano strategie di gestione dello spazio dell’arte e dell’azione sociale, nell’assumere una posizione di marginalità aperta e dinamica.

La qualità incompleta e tentativa di queste opere, per la maggior parte installazioni che impiegano vari linguaggi (fotografia, video, disegno, interventi architettonici, pubblicazioni, perfornance, scultura) viene in essere come prodotto di una negoziazione intima e di un continuo adattamento all’ambiente circostante e alle sue implicazioni sociali, nel creare dunque assemblaggi estetici che sottendono nuovi simbolismi e significati per il contemporaneo.
L’ordine estetico che la mostra intende inquadrare dimora nella natura episodica della realtà riconnettendosi ai suoi frammenti, oggetti scordati e precari attraverso sottili strategie di self-design, dove materiali fragili d’uso comune e forme familiari sono riassemblati in nuove geometrie e relazioni spaziali.

I materiali spesso utilizzati in queste opere – oggetti di uso quotidiano, abbandonati, dimenticati – vengono collezionati e portati in nuove relazioni di forza, nell’espandere il campo visivo oltre quello della loro materialità contingente. In questo senso la relazione tra l’osservatore e l’opera e’ costantemente riformulata su di un territorio ambiguo e non deterministico, dove allo stato di identificazione viene negata una dimensione manifesta, per essere invece sostituita da uno spazio instabile e non rappresentativo, attivato da una retorica dell’inespresso.

Il termine EMPORIUM, che letteralmente traduce il concetto di una “città di persone e merci/oggetti in movimento”, è qui utlilizzato in maniera allusiva nel fare riferimento alle ramificazioni visive delle diverse opere in mostra, alla qualità mondana e funzionale dei linguaggi stilistici e dei materiali impiegati, così come alle esplicite interconnessioni culturali che legano le realtà geografiche qui rappresentate. Più ambiguamente esso va a destabilizzare il contesto della “mostra” intesa come modello discorsivo – un ordine esperienziale - che mette in primo piano le sue stesse implicazioni con il sistema economico dell’arte globale (delocalizzazione, differenziazione, spettacolo, ecc).

Tra gli altri, collettivi e spazi artistici alternativi dalla Cina (Homeshop, Arrow Factory) sono stati invitati a contribuire alla mostra, poichè a loro modo agiscono nell’istituire degli “spazi” di azione critica che entrano in specifiche relazioni d’uso con il luogo e significato del locale.

ARTISTI E PROGETTI:
Ahn Doojin, An Jungju, Ahn Kanghyun, Bae Young Whan, Birdshead (Song Tao & Ji Weiyu), Gao Shiqiang, Hashimoto Satoshi, Ho Elaine W./Homeshop, Jung Yeondoo, Kim Gisoo, Kim Sangdon, Lee Wooyeon, Li Naihan, Liang Shuo, Matsubara Megumi, Min Ji Ae, Ni Haifeng/Arrow Factory, Niwa Yotaro, Young Jung Siren Eun, Qiu Xiaofei, Tanaka Koki, Michikazu Matsune/The Shop, Xijing Men (Gimhongsok, Chen Shaoxiong & Ozawa Tsuyoshi), Yan Jun,Yang Jun, Kimura Yuki, Kimura Taiyo.

La mostra è accompagnata dal catalogo EMPORIUM – A New Common Sense of Space, volume a colori di 130 pagine con testi della curatrice e degli artisti, immagini delle opere, disegni e foto delle installazioni in situ.

Organizzazione e Produzione: BAO Atelier HK ltd, Pechino.
Progetto Grafico e Catalogo: BAO Atelier HK ltd, Pechino.
Allestimento a cura di: Studio dotdotdot, Milano.
Sponsor Tecnico: Hantarex

Con il supporto di: BMP Sas (Milano), The Nomura Cultural Foundation (Tokyo), Unione del Commercio, del Turismo, dei Servizi e delle Professioni della Provincia di Milano.

LA CURATRICE
Beatrice Leanza, vive e lavora a Pechino. Critica e curatrice indipendente, ha ottenunto un M.A. in Studi Orientali dall’Università Ca’ Foscari di Venezia nel 2002, anno in cui si è trasferita a Pechino per lavorare come curatrice e manager della CAAW-China Art Archives and Warehouse, spazio artistico diretto dall’artista e architetto Ai Weiwei. Consulente per progetti e istituzioni internazionali (MoMA, ICP, Pro Helvetia, Royal College of Arts) e collezioni private, Beatrice ha scritto ampiamente di arte contemporanea in Cina ed Asia per cataloghi e pubblicazioni di settore, ed è corrispondente in Cina per Flash Art International. Ha organizzato varie mostre in Cina e in concomitanza di Biennali di Pechino, Shanghai e la Shenzhen Biennale di Architettura e Urbanismo, nonchè è tra le fondatrici e direttore artistico del festival sperimentale Borderline-Moving Images (2006/2007). Nel 2006 ha fondato BAO Atelier, uno studio creativo per la ricerca integrata di pratiche editoriali, curatoriali e di design. Beatrice ha dedicato la sua ricerca particolarmente a pratiche interdisciplinari di produzione visiva e rappresentazione spaziale, e alle forme critiche di intervento urbano nell’Asia contemporanea.

Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci
Ufficio Relazioni esterne e Stampa
Deborah Chiodoni - Paola Cuneo - Valeria Gasparotti
Via San Vittore 21 - 20123 Milano
T +39 02 48555 343 / 372 / 381 / 450 – C +39 339 1536030
stampa@museoscienza.it | http://www.museoscienza.org

BAO Atelier HK ltd. | Beijing/Hong Kong
Beatrice Leanza
Chaoyang District, Jiuxianqiao Road n. 26
Jingdu Guoji Bldg 2D – 1703
100016 – Beijing, China
http://www.thebao.com | curatorial@thebao.com
M (IT) +39 338 2944 688

Inaugurazione stampa 4 novembre ore 18

Performance 4, 5 e 6 novembre

Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia ''Leonardo Da Vinci''
via S. Vittore, 21 - Milano
Orario: dal martedì al venerdì 9.30 - 17.00, sabato, domenica e festivi 9.30 - 18.30
L'ingresso è consentito fino a 30 minuti prima della chiusura.

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