L'artista rivolge la propria attenzione ai miti e ai linguaggi della societa' dei consumi. Nelle sue opere manipola immagini, oggetti e personaggi basandosi sull'uso di un'iconografia fortemente derivata dalla realta'.
a cura di Tiziana Todi
Daniela Poduti Riganelli, rivolge la propria attenzione agli oggetti, ai miti, ai linguaggi della società dei consumi. Nelle sue opere, pur mantenendo l'anonimato, respinge l'espressione dell'interiorità e dell'istintività. Nel complesso mondo moderno che circonda il contemporaneo dominato dal consumismo, ci fa vivere il così detto "focolare urbano".
Nella ricerca di comunicazione, attraverso l'ossessivo martellamento eletto a sistema di vita dal mercato, la sua manipolazione dell'immagine trasforma in figure "ben fatte" oggetti e personaggi basandosi sull'uso di un'iconografia fortemente derivata dalla realtà.
La fantasia ha la facoltà di creare immagini che si possono intrecciare tra il reale e l'irreale, cercando di rappresentare cose non presenti in atto alla sensazione, il fantastico gioca con la fantasia ma è contemporaneamente giocato da essa.
L'immaginazione quindi è un movimento prodotto dalla sensazione. L'arte dunque diventa, secondo un ragionamento un po' fantastico, l'irreale tramite il quale è possibile migliorare e rendere più bella la specie umana, attraverso l'uso dell'ironia.
Le donne sono sempre più belle, la loro bellezza si perpetua di generazione in generazione diffondendosi, è l'evoluzione, ma lo stesso gioco dell'evoluzione non funziona al maschile, il tramandare la bellezza "stereotipata" fa si che si seppellisca la bruttezza, senza sottrarsi tuttavia ai suoi dogmi che silenziosamente impongono i loro rigidi criteri.
Barbie nel 2004 crea il Partito delle Ragazze, con un vero e proprio programma elettorale dimostra di non essere solo una ragazza di bell'aspetto, priva di spessore e sostanzialmente stupida, ma promuove l'uguaglianza tra i sessi, dimostrando che le donne possono intraprendere qualsiasi carriera. A differenza di Big Jim, eterno fidanzato, negli anni il suo percorso è stato lungo e travagliato, ha dovuto anche lei evolversi di pari passo con il mondo reale che la circonda, lottando per avere "pari opportunità", ha reinventato se stessa infinite volte senza mai voltarsi a guardare il suo percorso, concentrata verso l'obiettivo, come tutte le ragazze cinquantenni, ancor oggi è protesa verso il futuro.
Testi di Laura Ramoino e Jeanne Stavropoulou
Inaugurazione giovedì 5 novembre 2009, ore 18,30
Galleria Vittoria
Via Margutta, 103
Orario: lunedì - venerdì 15-19 - fuori orario su appuntamento
Ingresso libero