Ingresso Pericoloso
Roma
via Capo d'Africa, 46
06 45496564
WEB
Across
dal 19/11/2009 al 29/12/2009
mart-ven 15,30-19,30 o su appuntamento

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Ingresso Pericoloso




 
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19/11/2009

Across

Ingresso Pericoloso, Roma

Un progetto espositivo nato dalle riflessioni di alcuni artisti sull'insieme dei significati storici, culturali e concettuali del Muro di Berlino a distanza di 20 anni dalla sua caduta. Lo attraversano, lo rispecchiano, lo simboleggiano, lo confrontano e ci camminano intorno fino a scioglierlo e dimenticarlo. Opere di Gavino Ganau, Silvia Giambrone, Ernesto Morales, Roberto Pinetti, Pablo Rubio, Chiara Scarfo', Alessandro Vicario ed Emiliano Zelada.


comunicato stampa

Venerdì 20 Novembre 2009 alle ore 19,00 si inaugurerà la mostra Across, progetto espositivo ideato dalla galleria Ingresso Pericoloso di Roma con il patrocinio dell' Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma, invitando gli artisti Gavino Ganau, Silvia Giambrone, Ernesto Morales, Roberto Pinetti, Pablo Rubio, Chiara Scarfò, Alessandro Vicario ed Emiliano Zelada a riflettere sull'insieme dei significati storici, culturali e concettuali del Muro di Berlino a distanza di 20 anni dalla sua caduta.

La definizione di una semplice linea, tracciata fisicamente o simbolicamente, retta o curva, nitida o nebulosa, frammentata o infinita, caratterizza gran parte della nostra storia recente. Delimitando un confine non solo si può stabilire una differenza, una separazione o un contrasto di qualunque natura, ma diventa anche facile inserire una polarità che diviene gradualmente insita nell’immaginario collettivo, istigando a cadere in un dualismo che vieta, cela o nasconde una comprensione più articolata della realtà. La tragedia contemporanea si fonda su questa imposizione di paradigmi dialettici, di limiti o di confini che vengono definiti e la cui configurazione o ubicazione rientra in un inganno della metamorfosi.

Il confine cambia luogo, identità, tipologia o contenuto senza rischiare di essere sciolto, distrutto o valicato. In questo modo, ciò che caratterizza il confine non è tanto la privazione del movimento, quanto la difesa di un’assoluta staticità in cui la passività e la contemplazione dominano sull’azione. Però “il limite non implica la staticità dei riferimenti, ma la violenza di un gesto. Impone la forza del movimento contro la rassicurante identità delle coordinate. È l’abbandono stesso di tutte le coordinate possibili” (Judith Revel).

Così, mentre Focault affermava che un atto è trasgressivo quando sposta i confini del lecito, rimanendo nella soglia della passività, Jean-Luc Nancy incentra tutta l’ontologia dell’essere proprio riflettendo su questo confine. Passeggiando sull’orlo dell’abisso per scrutarlo dall’alto, attraversandolo e infrangendolo senza aver paura di cosa ci sarà nell’aldilà del già conosciuto. Ed è questo ciò che fanno gli otto artisti invitati davanti al muro: lo attraversano, lo rispecchiano, lo identificano, lo denunciano, lo simboleggiano, lo valicano, lo confrontano e ci camminano intorno fino a scioglierlo e dimenticarlo.

Con il patrocinio dell'Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma

Immagine: Ernesto Morales

Inaugurazione 20 novembre 2009, 19

Ingresso Pericoloso
via Capo d’Africa 46 – Roma
dal martedi al venerdi dalle ore 15,30 alle 19,30 o su appuntamento
ingresso libero

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