Studio San Giacomo
Roma
Via di San Giacomo, 14
06 36005583
WEB
Vittorio Corona
dal 22/11/2009 al 8/1/2010
11-13.30 e 17-19.30, chiuso lunedi mattina, isabato pomeriggio e nei giorni festivi

Segnalato da

Scarlett Matassi




 
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22/11/2009

Vittorio Corona

Studio San Giacomo, Roma

Futurista siciliano. 44 disegni inediti di Vittorio Corona ritrovati nella casa romana di una nobile famiglia siciliana sono al centro di una rassegna a cura di Maria Cristina Funghini. Oltre ai fogli tratti dagli album ritrovati, alcune tempere su cartone eseguite - ad eccezione di una piu' tarda - entro il 1926.


comunicato stampa

a cura di Maria Cristina Funghini

Testo in catalogo di Anna Maria Ruta

44 disegni inediti di Vittorio Corona ritrovati nella casa romana di una nobile famiglia siciliana sono al centro di una rassegna che si inaugura il 21 novembre presso lo Studio San Giacomo di Maria Cristina Funghini. La preziosa scoperta evidenzia la geniale precocità del futurista siciliano.

La mostra Vittorio Corona futurista siciliano illustra una scoperta descritta in questi termini da Anna Maria Ruta nel saggio in catalogo:“Due graziosi e preziosi albumetti con copertina, l’uno (cm 22 x 16,5) in pelle marrone e decorazioni liberty, l’altro (cm 19 x 12) con inserto metallico, rispettivamente di 26 e 18 pagine, usate sia nel recto sia nel verso, venuti alla luce a Roma nella casa di eredi di un futurista siciliano, hanno svelato interessantissimi disegni di Vittorio Corona. Un tesoro ritrovato, vista l’eleganza, la bellezza, l’avanzato sperimentalismo dei segni di queste paginette, che sfiorano, anzi si collocano con anticipo nel filone dell’astrattismo futurista. Alcuni datati e firmati altri no, alcuni in bianco e nero (a matita e a china) altri a colori (acquarello), talora con un uso cromatico minimo, talaltra perfino invasivo..” .

I disegni - realizzati da Vittorio Corona tra il 1918 e il 1921, e cioè entro il compimento dei vent’anni - appaiono di fondamentale importanza ai fini di una ricostruzione dei primi anni della sua carriera, i più frenetici ed esaltanti. Oltre ai fogli tratti dagli album ritrovati, Maria Cristina Funghini espone alcune tempere su cartone eseguite - ad eccezione di una più tarda - entro il 1926. Di tutte le opere in mostra si potrebbe parlare come di formulazioni d’esordio di temi e modi destinati a caratterizzare la produzione dell’artista palermitano negli anni della maturità. Le idee portanti della sua ricerca si mostrano con chiarezza, e con chiarezza appare l’aspetto più peculiare del suo talento, un caso sorprendente di precocità intuitiva.

Il più geniale e creativo dei futuristi siciliani, inizia a disegnare a dodici anni sotto la guida del cugino Giovanni Varvaro, pittore e musicista. Un impegno intenso e convinto: ” Lavoravo tutto il giorno…Ricordo che disegnavo veramente con grande passione…bruciandomi l’animo…” Nel 1915, a quattordici anni, si definisce futurista. In quella stagione così precoce della sua vita, in un’epoca in cui il futurismo sulle pagine dei giornali palermitani non fa certo notizia, il ragazzino di provincia capta con antenne mobilissime ogni più debole segnale in arrivo in Sicilia dell’onda di rinnovamento artistico prodotta dalle avanguardie. A sedici anni, l’età in cui realizza molti dei disegni in mostra, ha già individuato con sicurezza il suo percorso di ricerca. La sfida che lo affascina è la resa delle forze cinetiche: tradurre su carta il movimento e la velocità, soprattutto se prodotti da macchine. L’oggetto-macchina, da subito al centro del suo immaginario e del suo fare artistico, viene tradotto in brillanti stilizzazioni meccanomorfe diversi anni prima del ’22, l’anno di pubblicazione del Manifesto della Meccanica di Paladini e Pannaggi.

Così come le immagini dedicate al volo e all’aeroplano a partire dal 1920 fanno di lui un antesignano dell’aeropittura, un fenomeno la cui nascita tende ad essere collocata intorno al 1926. La predilezione per le soluzioni astratte che caratterizza la fase giovanile della sua carriera colloca inoltre Vittorio Corona con grande anticipo in quel filone dell’astrattismo futurista la cui matrice può essere ricondotta a Balla e Depero. E precoce è anche la scoperta della componente sonora del dinamismo astratto futurista, impegnata in una sperimentazione di trasposizione bidimensionale del suono.

Tra i disegni esposti in Via di San Giacomo diversi scaturiscono dall’interesse alla rappresentazione del suono, soprattutto se musicale, e dalla ricerca sul movimento del corpo danzante. Così è per Danza Vivace Orientale del 1918 e per la serie dei Ritmi. Bellissimi anche gli intrecci di curve rapidi e leggeri che alludono a ruote di macchina in movimento, tra le icone predilette da Corona.
Soprattutto, però, non sfuggirà agli appassionati di arte futurista la presenza di Studio per Dinamismo Aereo, una tempera su cartone del 1926 che è un piccolo capolavoro. Sottolinea Anna Maria Ruta in catalogo che l’opera rimanda, con forme più concave e rotondeggianti, ad un’altra, realizzata nello stesso anno e che porta lo stesso titolo, ritenuta da Enrico Crispolti: “Una delle immagini più liriche e meno meccanicistiche non solo di tutta l’aeropittura italiana, ma di tutto l’orizzonte di pittura aerea internazionale”.

Curioso, antiaccademico, sperimentatore, Vittorio Corona conferma in questa mostra, oltre alle note, straordinarie doti tecniche, un talento da apripista che induce Anna Maria Ruta a collocarlo, al di là del ruolo di spicco giocato nella vicenda del futurismo in Sicilia, anche all’origine dell’astrattismo siciliano, “che avrà la sua più importante fase nel dopoguerra, alla fine degli anni Quaranta, con Il Gruppo dei Cinque (Accardi, Consagra, Maugeri, Mirabella, Sanfilippo) e negli anni ’50 e ’60 con i tanti che in tutta l’isola opereranno in questa direzione”.

Ufficio Stampa Scarlett Matassi - Cell. 347/0418110 - info@scarlettmatassi.com

Cocktail di inaugurazione lunedì 23 novembre dalle ore 19,00

Studio San Giacomo
Via di San Giacomo, 14 - Roma
Orario di visita: 11-13.30 / 17-19.30
Chiuso il lunedì mattina, il sabato pomeriggio e nei giorni festivi

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