Mlac - Museo Laboratorio d'Arte Contemporanea
Roma
piazza Aldo Moro, 5
06 49910365 FAX 06 49910365
WEB
Jusuf Hadzifejzovic
dal 3/12/2009 al 19/1/2010
Lun -Ven ore 14-19

Segnalato da

Museo Laboratorio d'Arte Contemporanea




 
calendario eventi  :: 




3/12/2009

Jusuf Hadzifejzovic

Mlac - Museo Laboratorio d'Arte Contemporanea, Roma

Depotgraphia Roma. Dal 1984 l'artista ha iniziato "a liberare gli oggetti dalla cattivita' prima che arrivassero i tempi storici della liberazione e prima del crollo del regime comunista". Dopodiche' li ha selezionati e assemblati negli spazi vuoti di gallerie e musei affinche' insieme diventassero un coro in grado di raccontare le storie dei loro produttori e possessori originari.


comunicato stampa

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a cura di Simonetta Lux e Domenico Scudero

Per la prima volta in Italia Jusuf Hadžifejzović presenta Depotgraphia Roma, un’installazione site-specific al MLAC (Museo Laboratorio Arte Contemporanea) e una performance, che si terrà al MACRO (Museo d’Arte Contemporanea Roma). Siete invitati alla performance al MACRO (mercoledì 2 dicembre alle 18:30) e all’esposizione al MLAC della “Sapienza” (venerdi 4 dicembre alle 19:00). In passato Jusuf Hadžifejzović ha esposto i suoi lavori su carta, oggetti e installazioni a La Nuova Pesa, a cura di Bruno Corà, e alla Galleria di Erica Fiorentini, presentato in catalogo da Jannis Kounellis.

Dal 1984 Jusuf Hadžifejzović ha liberato le cose dalla cattività prima che arrivassero i tempi storici della liberazione prima del crollo del regime comunista. “Tutte le cose sono prodotte dagli uomini. La gente li utilizza ed io ho una dipendenza nei confronti di questi oggetti, testimoni muti e sinceri; li sto selezionando e assemblando negli spazi vuoti di gallerie e musei affinché insieme diventino un coro in grado di raccontare le storie dei loro produttori e possessori originari. Mi sento un troubadour che viaggia di città in città, lì dove è invitato, realizzando e mostrando le proprie depographie: Zenca Depot (1984), Sarajevo Depot, Belgrado Depot, Berlin Depot, Krakow Depot,Dunkerque Depot, Brugge Depot, Milano Depot, Strasbourg Depot, Ljubljana Depot, Antwerpen Depot, Istanbul Depot, Depographia Amerika e ora Depotgraphia Roma.

Scrive Simonetta Lux: “I suoi depots dal 1984 sono all’inizio prelievi delle “forbidden zones” del museo, visto come sistema museale certo, ma anche luogo analogo ad ogni altro “sistema” troppo chiuso, cristallizzato, autoreferenziale, ed estraneo alla percezione della alterità”. (Arte ipercontemporanea. Un certo loro sguardo, Gangemi, Roma, 2006). Le performance di Jusuf Hadžifejzović seguono la stessa filosofia creativa: associare ed evocare residui della memoria culturale e politica contemporanea, ma anche della attualità usando gesti, tracce, suoni, musiche, alte o basse che siano. In ogni performance Jusuf marchia il proprio corpo trasformandolo in conduttore di segni e di significati.

Jusuf Hadžifejzović è nato a Prijepolje, ex-Jugoslavia ora Serbia, nel 1956; vive e lavora tra Sarajevo ed Anversa, in Belgio. Tra i più significativi rappresentanti del movimento di azioni e performance d’arte dell’Europa contemporanea, già noto prima della guerra civile della ex-Jugoslavia, lavora oggi a Sarajevo per ricostituire un’identità culturale nelle ultime generazioni. È stato tra i fondatori del progetto Ars Aevi (cui l’Italia, tra gli altri paesi europei, ha dato un apporto fondamentale con figure come Jannis Kounellis, Marco Baccin, Massimo Cacciari, Michelangelo Pistoletto, Joseph Kosuth e altri artisti). Jusuf Hadžifejzović è il fondatore della Jugoslava Biennale Documenta in Sarajevo dal 1984 al 1989. Tutt’ora continua il progetto intitolato Charlame Project-Sub Documenta con artisti internazionali in negozi abbandonati dei grandi mercati (interventi in spazi pubblici alla ricerca di nuove strategie per presentare l’arte al pubblico). Le sue opere sono in importanti collezioni museali e private. Ha partecipato tre volte alla Biennale di Venezia dove nel 2003 ha rappresentato la Bosnia-Erzegovina.

L’evento fa parte del ciclo espositivo del MLAC diretto da Simonetta Lux e curato da Domenico Scudero, ed è realizzato in collaborazione con il MACRO, con il contributo della Regione Lazio per la ricerca “Applicazione nuove tecnologie multimediali arte contemporanea”, con il sostegno della Facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università La Sapienza e nell’ambito degli eventi per il Dottorato di Ricerca in Storia dell’Arte / Storia dell’arte contemporanea - Arte di Confine. Hanno collaborato alla realizzazione della mostra le tirocinanti del Museo Laboratorio: Federica Bybel, Serena Marchionni, Martina Rossi, Sara Marvelli.

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curated by Simonetta Lux and Domenico Scudero

First time in Italy Jusuf Hadžifejzović presents Depotgraphia Rome, site-specific installation at the MLAC (Museum Laboratory Contemporary Art) of the “Sapienza” and a performance that will take place at the MACRO (Museum of Contemporary Art in Rome). You are invited to the performance at the MACRO (Wednesday December 2nd at 6:00 pm) and to the exhibition at the MLAC of the “Sapienza” (Friday December 4th at 7:00 pm). Before Jusuf Hadžifejzović has exposed works on paper, objects and installations at La Nuova Pesa curated by Bruno Corà and at Erica Fiorentini’s Gallery with a text in catalogue by Jannis Kounellis.

From 1984 he released things from captivity before the historical time of freedom came, before the communist regime collapsed.“All things are produced by men. People use them, and I’m addicted to these objects which are mute and honest witness, I’m selecting and putting them in the empty spaces of galleries and museums. I put them together like in a choir to sing an informer song about his previous producer and owners. I have a feeling I’m like a “troubadour” who’s going from town to town where I’m invited to make and show my depographies: Zenca Depot, Sarajevo Depot, Belgrade Depot, Berlin Depot, Krakow Depot, Dunkerque Depot, Brugge Depot, Milano Depot, Ljubljana Depot, Antwerpen Depot, Istanbul Depot, Depographia Amerika and now Depotgraphia Rome”.

Simonetta Lux writes that: “His depots since 1984 start off as samples of the museum's “forbidden zones”, seen as a museum system which is certain, but also as a place analogous to any other closed, crystallized, self-reference "system" that is unknown to the perception of diversity". (Arte ipercontemporanea. Un certo loro sguardo, Gangemi, Roma, 2006). Jusuf Hadžifejzović performance’s follow the same creative philosophy which associates and evokes what remains of contemporary cultural and political memory, but also of actuality using gesture, tracks, sounds, music, used high or low as he prefers. In every performance Jusuf brands his own body which becomes a conductor of signs and meanings.

Jusuf Hadžifejzović was born in Prijepolje, ex-Yugoslavia currently Serbia, in 1956; he lives and works between Sarajevo, Bosnia-Herzegovina and Antwerp (Belgium). He’s one of the most important artists of the art performing movement in Europe’s contemporary range, widely known before the ex-Yugoslavia’s civil war. He now works in Sarajevo hoping to improve a cultural identity in the younger generations. He has been one of the founders of the Ars Aevi project (Italy gave a significant contribution with important figures as Jannis Kounellis, Marco Baccin, Massimo Cacciari, Michelangelo Pistoletto and many others). Jusuf Hadžifejzović was the founder of Yugoslavia’s Documenta Biennal in Sarajevo from 1984 to 1989. He is now continuing that project with the title Charlame project-Sub Documenta with international artists in abandoned shops, in a big market place (intervention in public places, finding new strategies to present art to public). His works are now part of museums and private important collections. He exhibited three times in the Art Biennal in Venice where he represented Bosnia-Erzegovina in 2003.

The event is part of MLAC’s expositive cycle, directed by Simonetta Lux and curated by Domenico Scudero, attained with the collaboration of the MACRO, Museum of Contemporary Art of Rome, and of the Lazio region “Application new multimedia technology contemporary art” for research and with the support of the historical and artistic department of Humanistic Science of the “Sapienza” University of Rome and PhD Course in History of Art / History of Contemporary Art. The apprentices who collaborated for the realization of the exhibition are: Federica Bybel, Serena Marchionni, Martina Rossi, Sara Marvelli.

In collaborazione con MACRO, Museo d’Arte Contemporanea Roma Dottorato di Ricerca in Storia dell’Arte / Storia dell’arte contemporanea - Arte di Confine

Performance: MACRO - mercoledì 2 dicembre 2009, ore 18.30
Via Reggio Emilia 54, Roma

Inaugurazione mostra: MLAC - venerdì 4 dicembre 2009, ore 19

MLAC
Sapienza Università di Roma, Piazzale Aldo Moro 5, Roma
Lun -Ven ore 14-19
ingresso libero

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